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Le banche islamiche scoppiano di salute

Finanza islamica....in tempi di crisi ne sentiremo parlare molto

Le banche islamiche e la sfida della crisi finanziaria mondialeSecondo un recente rapporto del Fondo monetario internazionale, le banche islamiche scoppiano di salute. Uno sguardo generale al fenomeno che suscita interesse anche in Italia Depositare i propri risparmi in un conto corrente senza ricevere volontariamente i tassi d’interesse. Non è utopia né masochismo, ma rispetto capillare dei dettami della sharia, la giurisprudenza coranica che vieta la riba (interessi legati al fattore temporale).

Per venire in contro alle esigenze di una larga fetta di clientela, molto osservante della religione, le banche nei paesi a maggioranza musulmana si sono “convertite” in modo massiccio al sistema della finanza islamica, che ha assistito ad un vero e proprio boom dopo l’11 settembre grazie al ripiegamento dei capitali arabi nei propri mercati finanziari. Per non incorrere in confusione occorre però specificare che "la differenza tra una banca convenzionale araba ed un istituto di credito che abbraccia l’etica coranica- spiega Corrado Scafa, laureato in scienze statistiche con una tesi sulla finanza islamica- è che la prima ricalca il sistema occidentale, mentre la seconda partecipa al rischio d’impresa, non esiste, quindi, un tasso fisso di crescita del denaro. Il correntista viene remunerato in caso di buon investimento da parte della banca, che ad ogni modo deve indirizzare i suoi capitali in attività halal (lecite). Da cui sono escluse produzione di alcol, tabacco, armi, carne suina, pornografia e gioco d’azzardo”.

Per questo è importante che la tracciabilità dei capitali garantisca una correlazione diretta tra risparmi ed investimenti. I principi della finanza islamica sono indicati direttamente dal Corano, che, oltre a deprecare l’usura, impone anche lo zakat la tassa sulla ricchezza; questa si distingue dall’elemosina per la sua obbligatorietà. Se si uniscono questi due pilastri fondamentali alla complessità del sistema economico moderno ne scaturiscono prodotti bancari diversi, alcuni molto simili a quelli convenzionali, altri estremamente originali.


Il sukuk, ad esempio, sostituisce la rendita di un’obbligazione con la rata dell’affitto di un bene. "In poche parole avviene questo- spiega Fatima Edouhabi, laureata in Economia aziendale all’università di Bologna con tesi in finanza islamica- la banca riceve soldi dal cliente e compra per conto suo, ad esempio, un bene immobile. Questo viene preso in affitto dall’istituto di credito che paga la rata al cliente. Il vantaggio risiede sempre nella correlazione diretta tra risparmi ed investimenti".

In Italia il numero degli immigrati musulmani che apre un conto corrente aumenta a ritmi sostenuti, per questo l’Abi , associazione banche italiane, e la Uab, unione delle banche arabe, hanno firmato, lo scorso anno, un memorandum per creare una federazione bancaria italo-araba. Si tratterebbe Un organismo che almeno al momento non ha molto a che vedere con finanza islamica. "L’Italia è un Paese di recente immigrazione. Francia, Inghilterra e Olanda sono molto avanti- continua Edouhabi- la strada per l’apertura di una banca islamica potrebbe essere ancora molto lunga. Nel frattempo si fanno avanti quelli che io chiamo i prodotti mascherati, frutto di iniziative curiose. Una banca, ad esempio, per i correntisti islamici è arrivata a rimpiazzare gli interessi passivi con dei buoni pasto".

A forte vocazione sociale è invece il qard al-hasan, i prestiti per le persone bisognose che non richiedono il pagamento di interessi di nessun tipo, ma solo la restituzione della somma (solitamente esigua) ei suoi costi di gestione. Messa in questi termini la finanza islamica potrebbe apparire impraticabile o inefficiente, ma basta dare un’occhiata ad un recente rapporto del Fondo monetario internazionale per rendersi conto che le banche coraniche scoppiano di salute.

Ciò dipende sia dal mare di soldi che inonda di liquidità gli istituti finanziari del mondo arabo con i proventi del petrolio, che dall’impermeabilità alla crisi economica globale scatenata dai subprime americani.

Commenti all'articolo

  • Di bebo (---.---.---.138) 8 ottobre 2008 21:52

    peccato che anche per gli islamici i profitti delle banche non si riflettono nel benessere della popolazione, almeno a giudicare da quanti di loro vengono in occidente in cerca di casa e lavoro

    • Di susan (---.---.---.129) 9 ottobre 2008 12:32

      Hai perfettamente ragione, ma fa attenzione a non inglobare tutti i paesi musulmani in un unico blocco. Parliamo di oltre un miliardo di persone nel mondo, e’ come parlare dei cristiani (sono una categoria un po’ generica non trovi?). Ci sono paesi ricchissimi e poveri, democratici ed autoritari, sceiccati e molto altro ancora. Sono d’accordo sul fatto che la ricchezza si concentri in poche mani, ma questo e’ un principio universale, non riguarda una sola fetta di mondo. Alla fine cio’ che fa veramente la differenza nella qualita’ di vita dei cittadini e’ il livello di democrazia.
      p.s non volevo fare l’elogio di un modello, piuttosto spiegare cosa fosse (le banche islamiche costiuscono un terzo degli istituti finanziari nel mondo musulmano).
      Susan

  • Di (---.---.---.118) 14 ottobre 2008 18:18

    So che l’Islam non va di moda anzi, che va di moda alla grande l’anti-islamismoin Italia di oggi, ma di fronte alla crisi attuale e alla rassegnazione a cui è costretto la massa , per inevitabile effetto negativo della crisi sulla economia reale (e chi lo nega è meglio che dorme un’pò di più e facesse meno scopate , specialmente se ha una certa età), forse si dovrebbe essere un può corraggiosi e fare elogio di un sistma di finanza, quella islamia, in cui è severamente rispettato la Shariah .
    Certo nella visione occidentale, il livello di democrazia viene interpretata dalle masse coi parametri riguardanti la vita privata dell’individuo, perciò se l’individuo può vestirsi super sexy(specialmente se donna) o se l’individuo può esprimere la propria preferenza sessuale; publicamente gay o lesbica, o se l’individuo senza farsi beccare si riempie di droga e alcool, giusto perché li si permette di esprimersi a questi livelli, il sistema viene considerato democratico e la Shariah viene considerato non-democratico perché vieta tutto questo.
    Ma un paragone del genere è totalmente sbagliato, nella Shairah esiste: 


     Il divieto di percepire ineressi, perché qualsiasi percentuale di interesse richiesto sul capitale versato viene considerato usura e ciò permette a taluni di sfruttare altri e questo in occidente ha creato una intera generazione di individui che, sommersi in quelle libertà di cui sopra, sono divenati schiavi del sistema usuraio e sono chiamati consumatori e non sono più individui.
    L’esistenza di queste libertà, in particolarmodo quando si tratta di consumatori di sesso femminile, garantisce al capitale di usare il denaro come mezzo di determinazione di guadagno e la dipendenza delle masse a questo approccio nella vita individuale garantisce sempre maggiore possibilità di sfruttamento delle risorse degli individui , inserenedo nella vita delle persone un specie di ipnosi, a tal punto che la gran parte non si rende più conto del danno che fa a se stessa e alle future greazioni con aumento sempre meggiore del consumo.


     Il divieto di introdurre elementi di incertezza e/o di speculazioni , perché ogni tipo di investimento a rischio e l’asunzione del rischio è illecito, questo elemento è stato introdotto nella società occidentali rendendole avide di denaro e di sempre maggiore guadagno facile, questo stesso elemento sta ora distruggendo il nostro mondo perché masse di individui senza scrupoli hanno tirato cosi tanto la corda che si è spezzato, causando l’impoverimento dello schiavo consumatore, su cui incombono molte pure reali create e causate da chi lo controlla e lo governa, mentre lo stesso governatore o controllore li dice che il tuo nemico è l’Islam e il musulmano. 


     Il divieto di finanziare settori banditi dalla shariah, beh in questo settore consiste la gran parte della vita dell’occidente: alcool, droghe, armi, tabacco, carne di maiale, la prostituzione e la pornografia, la finanza occidentale si basa per l’80% su questo,complimenti alla democrazia.

    Ma ciò che è ancora più importante nella finanza islamica è il principio dell’Asset-banking per cui, ogni transazione finaziaria deve fare riferimento ad un asset sottostante, tangibile ed identificabile fisicamente e materailmente. Mi sembra che grazie proprio alla democrazia, individui avidi di denaro, abbiano inganato un enorme numero di nazioni occidentli, vendendoli del fumo ma senza arrosto, perché in occidente non esiste questo principio, ora però bisona andare da quei milioni di amercani senza lavoro e senza casa e dire loro che possono anche girare nudo per le strade, tanto questo è la fine che hanno fatto, ma no, no, questo non importa , importante che cé la democrazia!


    Io non sto dicendo che il mondo islamico è paradiso, ma anche ai più stolti deve risultare ora che un conto è la propaganda anti-islamica, un conto ciò che è veramente l’Islam, di cui non sa niente l’uomo occidentale.
    Ma l’Islam è questo e non altro, tutto il resto, ivi compreso la povertà che causa l’immigrazione da alcuni paesi islamici verso l’occidente, è dovuto all’inquinamento dell’Islam da ciò che non è islamico e da parte delle interferenze occidentali , nonché per il fatto che ancora molti musulmani non conoscono bene le potenziali della loro stessa religione.
    Questi ultimi sono bocconi beli e pronti per i servizi segreti occidentali su cui mente povera hanno costruito il fanatismo ed il terrorismo chiamato islamico, mente i veri terroristi si trovano nei palazzi di potere, e mentre i musulmani sono tra le prime vittime del terrorismo associatosi oggi al razzismo in tutto il mondo , specialmente in ocidente. 

  • Di reza (---.---.---.118) 14 ottobre 2008 18:19

    Il commento qui sopra è mio

    • Di susan (---.---.---.129) 15 ottobre 2008 11:57

      Caro Reza

      capisco il tuo coinvolgimento, questo e’ un campo difficile, estremamente complesso e pieno di pregiudizi. E’ vero che c’e’ un forte sentimento antislamico da qualche anno a questa parte ma e’ vero pure che parlare di islamici e di occidentali e di musulmani vittime del terrorismo in occidente mi sembra un po’ confusionario!
       Si’, i musulmani sono le prime vittime del terrorismo in Iraq in Afghanistan in Algeria, ma in Occidente? mi sembra di no, forse sono vittime del razzismo, ma anche questa generalizzazione mi sembra un po’ forzata. Ci sono stati degli episodi vergognosi e raccapriccianti in queste settimane, ma a mio avviso non si deve dimenticare che ogni giorno, in Italia, un milione e duecentomila msulmani (di svariate origini e colori) si sveglia la mattina e va a lavoro, a scuola e a fare la spesa in pace di Dio. Le difficolta’ che trovano queste persone sono numerosissime (dalla burocrazia impossibile agli svantaggi contrattuali nel lavoro e nella locazione) ma non si puo’ continuare ad ignorare che questa "minoranza", ormai consistente, in occidente ci vive benissimo, perche’ si sente a casa. Anche se il sistema finanziario non e’ dei migliori. Il problema del razzismo non va minimamente sottovalutato, sono d’accordo, penso che bisognera’ intraprendere una battaglia sia civile che culturale. 

  • Di reza (---.---.---.88) 15 ottobre 2008 16:20

     "Vittime del terrorismo" nel senso politico del termine, è chi diviene oggetto del terrore per fini politici e atualmente membri del governo italiano praticano questo metodo contro gli immigrati musulmani in Italia.
    Naturalmente, bisogna dare voce ai musulmani immigrati e sentrli dire che hanno paura di questo clima, paura per loro stessi e per i loro figli che vivono qui.
    Se nel parlamentpo italiano si parla dell’isolamento dei figli dei immigrati nelle scuole pubbliche, non credo che bisogna aspettare per vederli in rogo per gridare al terrorismo psicologico e al razzismo.
    Comunque, ciò che succede in occidente è la conseguenza del terrorismo che a livello internazionale si usa contro i musulmani, per i piani ideologici dei governanti occidentali dell’attuale occidente che, invade ed occupa militarmente i paesi musulmani con accuse generalizzate ed spesso false.
    Ogni giorno, ogni ora ed ogni istante, i musulmani nei loro paesi sono oggetto del terrorismo occidentale, poiché molti di loro vivono già sotto occupazione militare di questo e molti altri sono minacciati di attacchi militari. 

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