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Le associazioni dei consumatori contro la manovra

La manovra finanziaria recentemente varata dal Governo è stata già oggetto di numerose critiche. Anche le associazioni dei consumatori hanno valutato negativamente le principali caratteristiche della manovra. Ad esempio il Codacons ha evidenziato la riduzione dei consumi che si determinerà fin dal prossimo mese di settembre. Il presidente del Codacons, Carlo Rienzi, ha infatti rilasciato una dichiarazione molto esplicita: “I sacrifici richiesti dalla manovra specie al ceto medio, e lo stato di generale incertezza che coinvolge il nostro paese, faranno registrare da subito una diminuzione dei consumi in tutti i settori, con le famiglie che tireranno la cinghia riducendo gli acquisti. In particolare i tagli riguarderanno le spese non primarie come svaghi e divertimenti, acquisti per la casa, cura del corpo, abbigliamento e calzature, viaggi, automobili e cultura”. Rienzi ha poi aggiunto: “Tra il 2011 e il 2012 l'impatto della manovra tra maggiori spese, nuovi prelievi, tagli al Welfare e tassazioni varie, produrrà una stangata al momento stimabile in circa 1.500 euro a famiglia”. Altrettanto critici, in un comunicato congiunto, la Federconsumatori e l’Adusbef. “La manovra lacrime e sangue del Governo colpisce i soliti noti, quali lavoratori e pensionati in regola con gli adempimenti fiscali, già bersagliati da tasse e balzelli aggiuntivi appena introdotti un mese fa, senza sfiorare evasori ed elusori fiscali che da decenni sottraggono al fisco circa 120 miliardi di euro l’anno”, hanno rilevato i presidenti delle due associazioni. Adusbef e Federconsumatori, poi, “a fronte di uno scandaloso scudo fiscale, varato dal ministro dell’Economia ed a fronte di una crisi straordinaria che ha colpito l’Italia anche per la sottrazione illecita di 120 miliardi di evasione annua” tornano a chiedere che Tremonti vari una trattenuta straordinaria del 20% su evasori fiscali dichiarati, e che hanno scudato 105 miliardi di euro, che devono essere perfino soddisfatti di aver risparmiato il 25%, rispetto ad un’ imponibile medio del 50%, rispetto al caso in cui avessero ottemperato ai loro doveri fiscali. Adusbef e Federconsumatori chiedono infine adesioni da parte del mondo politico e della società civile a questa proposta, non escludendo una mobilitazione sociale, che parta dalla rete e dalle piazze, per far pagare il costo della crisi anche agli evasori, ritenuti fin troppo in sintonia con il governo e con il ministro dell’Economia.



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