Lampedusa e la politica solidale: è Giusi Nicolini, non la Merkel, l’angelo dei rifugiati

Gli elogi alla Merkel dopo la sua apertura ai profughi si sono sprecati. Tutti a parlare della cancelliera, senza spiegare le ragioni e il senso di questa scelta, che non riguarda solo la Germania, ma tutta l’Europa.
Sì, la Merckel è intervenuta, ma tardi e male.
Tardi, perché la questione profughi, non nasce oggi e nessuna politica europea è stata, fino ad oggi, promossa dalla signora, per risolvere il problema. Male, perché ha impostato per il futuro, un’accoglienza selezionata,che distingue migranti economici e bellici.
Chi è intervenuta in tempo e nella maniera giusta non è la nostra Giusi Nicolini, sindaco di Lampedusa, che da tempo ha compreso e praticato, inascoltata, la politica della solidarietà nella gestione del fenomeno migratorio.
E cosi mentre la Merke, taceva quando la UE ostacolava l'operazione "Mare Nostrum" e si curava di pattugliare i confini, più che di salvare in mare la gente, il sindaco di Lampedusa si dannava l’anima per accogliere nella sua piccola isola migliaia e migliaia di profughi.
Lampedusa ed il suo sindaco hanno accolto e accolgono in silenzio, senza proteste e senza clamori, migliaia di profughi.
Giusi Nicolini e la sua gente hanno offerto ed offrono ai profughi, cibo, medicinali, organizzato siti, farmacie ed ospedali da campo, hanno dimostrato che le ragioni di insostenibilità, di incapienza, le paure e i costi, tante invocate, non hanno senso.
Ma di Giusi Nicolini, nessuno parla.
E neppure la visita del papa è bastata a dare il giusto risalto alla sua politica, che tutti accoglieva, senza distinguere tra migranti economici e quelli bellici, trattandoli da esseri umani e non di merce per l'industria.
Il fatto è che la politica del sindaco di Lampedusa, faceva e fa paura, metteva e mette tutti, governi e gente riottosa ad accogliere, di fronte alle proprie coscienze.
Dimostrava e dimostra a tutti che l’accoglienza e l’integrazione è possibile.
Era ed è l'esempio di una politica europea dell'immigrazione, all'insegna della solidarietà.
Lasciare un commento
Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina
Se non sei registrato puoi farlo qui
Sostieni la Fondazione AgoraVox