• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Attualità > Società > La tristezza del megalomane

La tristezza del megalomane

Il più amato, il più applaudito, il "magico", costretto a ripetere tante bugie a se stesso per paura che la realtà sia diversa da quella che vuole lui

A Milano, alla fiera del mobile, tutti gli gridavano "Grande, grande" mentre una signora ha cominciato a dire "magico, magico" e tutti in coro "magico, magico". Una cosa imbarazzante, confessa lui sotto tortura a qualcuno che non gli ha chiesto nulla.

Al vertice in Polonia nessuno dubbio: "sono stato il più applaudito tra i capi di governo e dell’opposizione". Il tasso di popolarità "è al 75%, sopra Obama che è al 61%".

Tutti vedrebbero il panico dell’insicurezza. Fornire cifre ed episodi falsi ed edulcorati pur di confermare e confermarsi quanto è amato, benvoluto.

Lui "sostiene finanziariamente" le feste di compleanno, fa i superegali alla moglie a Marrakesh facendola piangere, pensa di comprare la benevolenza di tutti e tutte con i soldi, la sua dannazione.

Mentre lui e i suoi corifei montano la polemica sul "fatto che deve rimanere privato", lui prende in contropiede se stesso e va a Porta a Porta.


Mentre lamenta il contraddittorio mancante in tutte le trasmissioni dove non va lui, non risponde a Ferruccio De Bortoli che pur ne lamenta l’assenza nella serata in cui è come sempre un monologhista unico, passando da divorzi a terremoti (dove prima c’è un tetto di 150 mila euro, poi non c’è, poi la costruzione la fa lo stato, poi i privati, poi non si capisce bene cosa, tranne che tutti avranno una casa entro la fine dell’anno, bah!) a termovalorizzatori a scartamento ridotto al solito vittimismo sulla stampa di sinistra.

E nessuno tra i giornalisti presenti, nemmeno De Bortoli (non parliamo di Vespa o Napoletano o Sansonetti, messi lì come sgabelli, direttori che fuori dall’Italia non troverebbero un posto nemmeno come giardinieri in una testata giornalistica) trova il coraggio di dire che la signora Veronica Lario si è lamentata del fatto che "frequenta le minorenni", non che "va alle feste di compleanno delle minorenni", e quindi dobrebbe spiegare cosa ci faceva questa ragazza nel suo studio di Milano e di Roma, da sola, riempita di regali come al solito, come lei stessa ha confidato ai giornali.

Questa era la domanda da fare. E nessuno l’ha fatta. Ovvio che avrebbe trovato un suo modo creativo per rispondergli, per dire che sono tutte falsità costruite ad arte sui giornali (non Chi, loro sono addetti al fotoritocco e alle foto smaccatamente posate a Portofino).

Buio pesto. Una volta appianati a modo suo i due episodi delle veline in lista e della festa di compleanno per lui non c’è assolutamente nulla che non va, la crisi mondiale e la disoccupazione che monta (8,8%), il deficit pubblico, la ricostruzione dopo il terremoto. Tutto nel migliore dei mondi possibili.

Gli unici veri problemi per lui sono l’opposizione che non si rassegna e Repubblica che rema contro.

Se non sapessimo chi è potremmo definirlo il nuovo Candido.

Commenti all'articolo

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares