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 Home page > Attualità > Cultura > La tigre bianca e gli animali: Gianni Mattiolo a Crotone

La tigre bianca e gli animali: Gianni Mattiolo a Crotone

Mercoledì 7 agosto, con un ritorno al passato dopo ben 13 anni, nel giardino del liceo “Pitagora” va in scena la magia, ovvero si ripropone nella sostanza quello che è stato il MagiKrotone e che vide esibirsi a Crotone i migliori specialisti dell’arte magica.

Nel cast artistico di mercoledì scorso, a esibirsi sul palco “impacchianato” da vistosi pannelli dipinti con le bombolette e utilizzati, infelicemente, come fondale, c’era anche Gianni Mattiolo, senza Luana, la sua compagna di vita e di scena di sempre e dalla quale si è separato.

Il grande illusionista modenese, dottore in psicologia, conosciuto in tutto il mondo per il suo rapporto straordinario, quasi simbiotico, con animali esotici, era con una meravigliosa, fantastica tigre bianca. Quasi una promessa quella di Mattiolo fatta 13 anni fa a Crotone ed ai crotonesi; era il 21 agosto del 2000 e fu una delle estati più calde dell’ultimo ventennio.

Egli già all’epoca avrebbe dovuto esibirsi con delle tigri e dei pappagalli; le circostanze ambientali, assolutamente proibitive, lo indussero però a portarsi dietro soltanto i pappagalli. Sontuosi, coloratissimi pappagalli esotici, ma nelle aule del liceo classico, che per la circostanza del festival fungevano da camerini e da ricovero per le attrezzature ed i bauli dei maghi, c’era un che, se non proprio di mestizia, di scoraggiamento.

Uno dei pappagalli di Gianni Mattiolo stava male, soffriva per il troppo caldo patito nel viaggio e del caldo ancora più torrido che faceva a Crotone in quei giorni. Non accadde nulla per fortuna, il volatile si riprese, anche se non fu portato in scena, l’esibizione del grande illusionista fu all’altezza della sua fama, il migliaio di spettatori presenti quel giorno applaudirono a lungo ma, siccome la notizia di quell’episodio si diffuse anche nella platea, rimase impresso quanto fosse profondo, sincero e disinteressato l’amore di quell’uomo per i suoi animali.

Dopo 13 anni Gianni Mattiolo la tigre l’ha portata; ci si è esibito giusto quei pochi attimi che separano il fisiologico impazientirsi dell’animale dall’irreparabile, giacché egli è solo e senza arnesi quando è con la tigre in scena.

Ebbene, finito lo spettacolo, è interdetto l’accesso al retropalco dove la tigre viene immediatamente rinchiusa nella gabbia. Un accesso giustamente interdetto al pubblico, ma non agli addetti alla vigilanza, proprio loro che non dovrebbero far avvicinare nessuno per non infastidire l’animale, ma che sono lì a fotografarsi con il flash tra di loro accanto alla sontuosa bestia.

Lei, la tigre non può fare altro che socchiudere gli occhi dinanzi i lampi dei flash e girarsi dall’altra parte indispettita, aspettando che la portino via da lì. Speriamo abbiano fatto in fretta…

 

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Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.14) 13 agosto 2013 11:18

    nessun problema anche se l’articolo...mi sembra un po’ limitato...vede, i flash..non sono dannosi se l’animale non guarda,e la gabbia..e’ per la creatura un posto sicuro..tanto e’ vero che ci si dirige lui spontaneamente.la permanenza, poi e’ della durata limitata allo show poiche’ "storm" questo e’ il nome dell cucciolome, aveva una appartamento di 24 m quadri con tanto di doccia all interno.senza dire poi che a distanza di 24 ore dalla seconda data ..il re bainco era gia’ a sguazzare nella sua piscina nella sua reggia di piu di 100 metri quadri tra dentro e fuori. Mi spiace solo che si sia (forse) poco realizzato che proprio in scena..quella gabbia si apre permettendo a questo maestoso felino...non solo di uscire ma di interagire conil suo compagno....questo e’ un messaggio di speranza e pace..poiche’ quello che traspare NON E’ LA DOMINANZA DI UNA SPECIE SULL ALTRA..ma l’interazione pacifica tra due specie..ritenute entrambe aggressive e pericolose. Gianni Mattiolo


  • Di (---.---.---.41) 13 agosto 2013 11:59

    Caro Mattiolo, premesso che questo spettacolo è stato fortemente voluto da una persona, che ti aveva già ospitato precedentemente in una edizione di magikro, la critica non era rivolta nè a te nè al tuo rapporto con gli animali. Ci vuole un grande amore per ammaestrare una tigre come quella vista in scena al liceo ginnasio pitagora. La critica era rivolta ad un esercito di buttafuori, pagati congruamente in questa edizione del festival., che hanno disatteso l’indicazione di non fare avvicinare nessuno dopo lo spettacolo e non farsi le foto davanti alla gabbia.Il suo amore per gli animali è ampiamente emerso e devo dire che mi sono commossa quando ho visto il suo cucciolone uscire dalla gabbia. Non permetta che ci siano persone come quelle di crotone che approfittano di un ruolo, nel caso specifico i buttafuori, per fare un po’ come gli pare.

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