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La scuola italiana cade a pezzi

E’ stato presentato il X rapporto su sicurezza, qualità e comfort degli edifici scolastici di Cittadinanzattiva. Emerge che la sicurezza delle scuole è ancora fuori controllo, peggiorano i dati sulle certificazioni, la manutenzione è sempre più scarsa, le aule spesso sono fatiscenti e il numero delle aule computer è del tutto insufficiente.

In un comunicato Cittadinanzattiva analizza i principali risultati a cui si perviene con il rapporto citato. Sono state esaminate 110 scuole:

Solo un quarto delle scuole è in regola con tutte le certificazioni di sicurezza e la manutenzione è ridotta a lumicino, tanto che ad esempio nel 45% delle scuole prese in considerazione sono stati richiesti interventi strutturali, ma in oltre la metà dei casi l’ente proprietario non è mai intervenuto.

Lesioni strutturali in una scuola su dieci, distacchi di intonaco in una su cinque, muffe ed infiltrazioni in una su quattro.

E mentre si annuncia la scuola 2.0, un terzo degli edifici è privo anche della più semplice aula computer e quasi la metà di laboratori didattici. Il 46% non ha una palestra al proprio interno, in un terzo dei casi i cortili sono usati come parcheggio.

Adriana Bizzarri, responsabile per la scuola di Cittadinanzattiva ha dichiarato:

“Cosa aspettiamo ancora ad affrontare seriamente l’edilizia scolastica? Altre tragedie? I due ultimi gravissimi fatti, il crollo della trave portante nella primaria di Cordenons, presso Pordenone, ed il cedimento del pilastro della scuola di Villa Bonelli a Roma, oltre a quanto mostrano le scuole del nostro rapporto, indicano chiaramente che molti edifici scolastici non sono sicuri.

Chiediamo di conoscere il reale stato delle scuole, una per una, chiediamo che siano effettuati controlli periodici ordinari, ad inizio e fine anno scolastico e dopo eventi metereologici importanti, con equipe tecniche miste, chiediamo di rivedere il numero massimo di alunni per aula, che le rende meno sicure e più invivibili; chiediamo che si programmino interventi e reperiscano fondi senza interruzione per almeno cinque anni”.

Inoltre Cittadinanzattiva ha presentato alcune richieste senza dubbio molto interessanti ed importanti.

“Anagrafe dell’edilizia scolastica nominativa e pubblica: sebbene nelle ultime settimane il ministero dell’Istruzione abbia diffuso alcuni dati che deriverebbero dalla stessa, siamo ancora in attesa della vera Anagrafe, intesa come lista delle urgenze, che indichi, scuola per scuola, qual è lo stato di sicurezza dell’edificio, quali gli interventi necessari e i fondi necessari per gli stessi.

Piccola manutenzione affidata direttamente alle scuole: per ovviare alla mancanza di tempestività evidenziata dal rapporto per gli interventi di manutenzione ordinaria, chiediamo che i fondi destinati agli stessi, provenienti sia da enti pubblici che privati, siano affidati direttamente alle scuole.

Otto per mille alla scuola italiana: approvare il disegno di legge, di cui è prima firmataria la senatrice Bastico, che ha l’obiettivo di destinare una quota dei proventi alla valorizzazione ed ammodernamento del patrimonio scolastico.

Fondi certi e programmazione quinquennale degli interventi: i fondi già stanziati (758 milioni di euro del fondo Cipe; 114 affidati alle commissioni di Camera e Senato; 680 milioni del Fondo strutturale europeo) devono essere tutti effettivamente erogati e utilizzati, anche snellendo le procedure per la loro gestione; inoltre gli stessi fondi devono essere svincolati dai limiti del patto di stabilità e lo stanziamento deve essere finalizzato a realizzare interventi programmati almeno ogni cinque anni.

Rivedere l’art.64 della legge 133 del 2008 che ha consentito l’innalzamento del numero di alunni per classe. Nelle attuali condizioni in cui versano, le nostre scuole non possono garantire la sicurezza di classi così numerose”.

Quanto rilevato nel rapporto di Cittadinanzattiva non rappresenta certo una novità, purtroppo. Da diversi anni la scuola italiana versa nelle condizioni descritte nel rapporto. Ma proprio per questo motivo è necessario che interventi di notevole portata siano realizzati nel più breve tempo possibile. E l’eventuale accoglimento delle richieste formulate da Cittadinanzattiva si rivelerebbe molto utile, a mio avviso, per migliorare sensibilmente l’attuale situazione della scuola italiana.

 

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