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La questione meridionale secondo il governo Renzi

I dati allarmanti dello Svimez, hanno posto sotto i riflettori la questione meridionale. Il tasso di crescita è dimezzato rispetto a quello greco, il lavoro come nel 1977, le nascite come il 1860. Ma tutto questo ,per Renzi è un piagnisteo, che occorre spazzare via.

Sono 5 anni che lo Svimez denuncia la caduta del PIL e dell’occupazione nel sud. Ma solo ora, dopo l’appello di Saviano, il ministro dello sviluppo economico si sveglia e promette uno stanziamento di 80 miliardi di di euro per 15 anni. Si doveva intervenire prima, ma non è mai troppo tardi, se l’intervento governativo si colloca in un piano definito secondo una logica industriale e sociale.

Purtroppo siamo ben lontani da quest’approccio, se il Ministro non ammette i propri errori e ritiene di rivendicare l’attenzione del governo per la questione meridionale con la presenza ai tavoli di crisi delle industrie del sud. Sconforta sentire queste parole da un ministro della Repubblica.

Signor Ministro, la questione meridionale non si riduce al caso Whirpool. E’ un intero sistema produttivo che sta lasciando il sud. Ci vuole un piano di politica industriale. Ma è stato definito da questo governo? No, non è stata definito e allora, che senso ha prevedere 80 miliardi mirati sulle infrastrutture senza una politica industriale?

Incentivi, infrastrutture e le industrie che nascono da sole, dove vogliono e quando vogliono. E’ questo il piano Marshall del governo? Un piano che va da solo, senza una politica industriale nazionale? Questo governo sa che cosa significa fare politica industriale in un’economia globale? Il ruolo degli investimenti pubblici è essenziale, ma nel piano finanziario non sono previsti. Davvero il Governo pensa di risolvere la questione meridionale con i fondi strutturali? E se il problema è il mancato utilizzo di questi fondi, perché non l’ha risolto?

Il ministro Guidi parla di crescita, ma in termini generici senza specifiche modalità, una crescita indifferenziata. Eppure Taranto e la terra dei fuochi reclamano uno sviluppo sostenibile e la risoluzione del rapporta tra lavoro e salute. E mentre pensa di risolvere la questione meridionale senza una politica industriale il governo dimentica che il sud è un territorio controllato da mafia e camorra.

E allora non ha senso parlare di investimenti nel sud, senza parlare di legalità, mentre le due cose sono strettamente collegate. Davvero questo governo pensa che investitori esteri o nazionali si precipitano nel sud mentre la criminalità organizzata controlla il territorio e l’economia meridionale?

E' assurdo prevedere per il sud un piano di 80 miliardi e lasciare a secco, l’amministrazione della giustizia . Ma tutti questi problemi, ancora in attesa di una soluzione, svaniscono nell’impegno del Ministro dello sviluppo economico che non li conosce o fa finta di non conoscerli.

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