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La politica non è un paese per comici

Ciò che non si capisce, come non lo si capiva prima, è come abbia potuto adesso un grillo che sta a valle del ruscello, avvelenare il corso d’acqua al lupo, così come, sempre secondo il lupo, avrebbe fatto la pecora ai tempi andati. Si cerca sempre di smontare: il motore di una macchina, rappresentato dal Movimento 5 Stelle, alimentato dalla trasposizione del linguaggio televisivo sulla rete e dall’uso massivo di questa con conseguente appiattimento dell’espressività che poi si traduce in qualunquismo...
 
D’altronde Grillo è un uomo di spettacolo, a suo tempo abile incantatore del pubblico televisivo, sino a quando lo accusarono di abbeverare sistematicamente, da comunista, i suoi cavalli nelle fontane di Piazza San Pietro. Però, dopo decenni di astinenza catodica, nonostante l’avvento del sistema televisivo digitale e il moltiplicarsi dei canali televisivi, l’artista genovese è riuscito a compiere un salto di qualità attraverso l’uso di una rete dentro la quale ognuno può esprimere un’opinione non manipolata, tantomeno mediata, dai mezzi di comunicazione di massa tradizionali. Quindi l’aver dato vita ad una piattaforma potentissima come quella costruita insieme a lui da GianRoberto Casaleggio, non poteva che destare inquietudine negli altri attori principali della vita politica italiana, soprattutto dopo il trionfo alle elezioni politiche di febbraio 2013 dove il Movimento di Beppe Grillo si è piazzato alle spalle dei principali schieramenti politici con il 25 per cento di voti facendo eleggere ben 163 tra deputati e senatori.
La rete dunque ha potuto tutto questo . Egli, l’artista genovese, compaesano di De Andrè, Ivano Fossati, Maurizio Crozza, Paolo Villaggio e tanti altri protagonisti, nel bene e nel male, della cultura italiana, rimane dunque un comico e tale avrebbe fatto bene a restare, mantenendosi dentro la “corus-line” del mondo dello spettacolo. E’ triste quest’idea del mantenimento dei confini per l’espressività artistica, pur sapendo quanto hanno inciso sulla maturazione delle coscienze i versi di un cantante, come De Andrè; sulla formazione di un’italica tipologia, le parodie fantozziane di Villaggio, oppure quanto abbiano scandito il vivere quotidiano le note di Ivano Fossati.
 
Ma la politica no, non è un paese per comici, soprattutto quando portano in Parlamento qualcosa come circa 170 rappresentanti di un movimento. Trapela una preoccupazione costante nell’additare una rete che diventa tossica, perché saldamente in mano a un guru che manovra le coscienze, dissacrando i palazzi, distruggendo quei corpi collettivi (i partiti) a cui bisognerebbe tornare. Qualcuno sostiene che le rivoluzioni si fanno in piazza, dimenticando ovviamente quanto ciò faccia vibrare i manganelli, appesti l’aria di lacrimogeni e insanguini le aule e le scale di una scuola come la “Diaz” di Genova. 
 
La sintesi è questa. Si può essere d’accordo oppure no sul fatto che Beppe Grillo rappresenti la degenerazione della politica italiana; il dibattito è aperto, ma frattanto che si argomenta e si scrive su questo, si perde di vista la nascita del nuovo partito unico in Italia, capeggiato nell’ombra anche esso da personaggi della televisione della letteratura, rappresentato erga-omnes da un cazzaro di successo venuto da Firenze. Va bene l’esistenza di un partito unico, in Italia non sarebbe la prima volta; ma pretendere di essere l’unico partito è forse davvero troppo… Di conseguenza, come si fa a dissacrare l'impero tedesco se non si mettono alla porta i referenti dei palazzi e non si blocca la macchina infernale che i mercenari nostrani hanno messo in campo proprio in casa nostra? Per una volta tanto sarebbe il caso anche di dire che la piattaforma digitale creata da Casaleggio, permette di avere soldi da impegnare per campagne elettorali o spostamenti vari che non sono proventi di partito o di fondazioni che stentano ad essere fatte fuori.
 
Ci sono punti deboli nel movimento e vanno semmai rafforzati per poter affrontare almeno con una fionda un gigante dalle mille braccia e dalle mille teste che ci sta letteralmente seppellendo.
 
Foto: Vetralla5stelle/Flickr
Questo articolo è stato pubblicato qui

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.4) 13 gennaio 2014 19:51

    Gentile signora Antonella,

    mi sembra di sentire un Vendola in gonnella, almeno per quanto riguarda il linguaggio astruso. E dire che leggo parecchio, anche - per dire -, Umberto Eco e altri autori che sicuramente sanno scrivere. Insomma, la mia impressione è che il suo linguaggio fiorito sia più la trasposizione di una confusione mentale che una volontà espressiva. O forse una difficoltà di esposizione.

    Ma andiamo oltre; non capisco bene quali siano le sue conclusioni, ma colgo diversi concetti che, per come sono esposti, mi sembrano infondati. Per esempio, "La politica non è paese per comici". Si fa leva sul fatto che Grillo è un ex comico (e magari lo è ancora). Bene: è meglio essere avvocati, o igienisti dentali? Medici? Non capisco. O forse il personaggio giusto per fare il politico è colui che non sa fare nient’altro? Io direi che il personaggio giusto è colui che dice le cose giuste, secondo il gusto di ognuno; questo è il principio di democrazia. Se poi oltre a dire le cose giuste, fa anche ciò che è in suo potere per mantenerle, meglio ancora (anzi, per me è l’unica cosa che conta: spiegare la propria battaglia e portarla avanti).

    Secondo punto: la rete tossica, la macchina potentissima, la manipolazione delle coscienze... qui siamo proprio alle visioni! Le suggerisco un paragone che magari l’aiuta a riportare la sua terrificante visione su un piano più tranquillo: immagini la rete come una piazza. Tanti parlano e tanti ascoltano, senza bisogno di passare attraverso qualche meccanismo come redazioni, montaggi video, censure eccetera. Vi si trova del vero e del falso, ma io credo che la televisione e i giornali siano molto più manipolatori della rete, semplicemente perché pubblicazioni e trasmissioni sono fatte da persone pagate, le quali possono essere tentate da un guadagno maggiore in contropartita di qualche passeggiata fuori dall’etica.

    Gli ultimi due punti, infine. Che il Movimento 5 stelle abbia punti deboli, si può anche discutere (anzi sarebbe meglio, invece di lasciarli all’immaginazione di chi legge). Io non ne vedo molti, semmai vedo la stupidità del popolo (in senso largo) o almeno di una sua parte. Sono d’accordo sulla metafora del mostro dalle mille braccia e mille teste. E allora? Che fare? Continuiamo a criticare il Movimento, l’unica forza politica che fa quello che predica? Va bene (per niente), ma almeno siano critiche fondate e magari pure costruttive, senza blaterare di "politica paese dei comici". Se lei è una divulgatrice, divulghi notizie vere - non sbaglierà mai. Se lei è un’opinionista, scriva opinioni circostanziate e comprensibili. Ma ricordo a lei che la politica non è paese per confusi, per perditempo, per discorsi fumosi, per discorsi inconcludenti; tutto ciò che viene stampato, pubblicato, trasmesso ha delle conseguenze, magari anche piccole, ma un esercito di 60 milioni di di formiche può abbattere un mostro di mille teste. Se le forniche s’impegnano.

    Cordiali saluti,
    Gottardo

    • Di (---.---.---.93) 14 gennaio 2014 02:18

      Mi perdoni Gottardo, ma viene il dubbio che lei sia stato così gentile specialmente per cavalleria verso una signora, apparentemente anche giovane e di bell’aspetto.

      Se così fosse, sarebbe un peccato, perché la SIGNORA non è nuova a simili attacchi al M5S, scomposti e senza costrutto , e scommetterei che deve averne qualche solida motivazione che va oltre l’antipatia personale per il "comico", come lo chiama lei.
      Con stima.
    • Di Salvatore Baiano (---.---.---.184) 14 gennaio 2014 07:20
      Salvatore Baiano

      Perdonatemi entrambi ma è probabile che abbia inteso male io nel leggere e nel non rilevare tutta quest’acredine verso il M5S da parte della Redattrice (vorrei sottolineare che il fatto di essere donna e carina -valutazioni estremamente maschiliste e soggettive- non significa NON poter godere di una consonanza di pareri) ...Certamente, la serenità di giudizio non è il Suo marchio di fabbrica ma, per una volta, m’era parso di leggere -tra le righe- una critica costruttiva, anche una sorta di apprezzamento. Che Grillo, poi, stia diventando un pò criptico e che la sua coerenza iperoltranzistica stia gettando più di una perplessità -anche nella Base dura e cruda- è un dato di fatto..

      Comunque, "parlarne bene o parlarne male: purchè se ne parli"
      Cordialmente
  • Di (---.---.---.4) 14 gennaio 2014 10:40

    Non mi pareva di essere stato gentile, anzi mi sono parso anche un po’ estremo. E in ogni caso non conosco l’aspetto della signora Antonella, e non sono maschilista ma sicuramente antifemminista.

    Mi sta bene qualsiasi opinione, purché sia esposta in un linguaggio comprensibile, un minimo spiegata, e possibilmente porti qualche idea nuova e/o costruttiva. E queste sono le critiche che ho mosso a questo articolo, senza avere la minima idea degli altri articoli scritti dalla signora Antonella.

    Grazie del vostro commento: lasceranno una traccia perché ogni cosa che leggo o sento lo fa; ed è questo il motivo per cui mi sono sentito in dovere di commentare l’articolo.

    Saluti, Gottardo

  • Di (---.---.---.131) 14 gennaio 2014 12:03

    A volte si è in mala fede. Ho votato il M5S . Non sono masochista da disfare tele, dopo averle tessute. La mia è una critica costruttiva e tutti questi attacchi che ci sarebbero al movimento da parte mia, mi sembrano un "por parler". Per quanto riguarda l’essere confusi mi pare che sia il paese ad esserlo. Rilevare questo stato di cose è una colpa? Non mi pare. Eco l’ho letto e studiato. E se è vero che gli allievi seguono i maestri, mi sa che i suoi appunti, signor Gottardo dovrebbe muoverli proprio al semiologo Eco. Per il resto sono contenta di aver suscitato uno straccio di dibattito con mio articolo. Se non altro ciò che sostengo non ha l’effetto di un bel bicchiere di Camomilla per calmare i bollenti spiriti. Ultima precisazione su Vendola. Dopo le intercettazioni sull’Ilva mi è caduto letteralmente dal cuore. Tutto il rispetto per l’uomo, ma non per il politico.E ritornando a monte ,sarebbe il caso che il movimento per essere più incisivo e continuare le sue sacrosante battaglie, si desse una mossa per affrontare e risolvere le criticità che esistono e diventano appannaggio dei detrattori. Ovviamente non appartengo a questa ultima schiera. E’ proprio vero che il dibattito politico in questo paese si è così imbarbarito da non distinguere gli ipocriti dalle persone sincere.

  • Di (---.---.---.238) 14 gennaio 2014 13:37

    Gentile signora Antonella,

    capiamoci. Io non so nulla dei suoi ripetuti attacchi ai 5 stelle, e comunque il problema non sarebbe quello, perché c’è posto anche per quelle cose. Ho solo letto un articolo che mostrava insieme 3 difetti (3 cose che per me sono difetti), e non ho resistito all’impulso di dirlo, con tutto il rispetto che una persona deve avere verso un’altra che neppure conosce. Riconosco, e l’ho scritto, che sono stato perfino un po’ rude. Ma lei non sembra arrabbiata per questo, meno male.

    Non credo che il paese sia confuso più del solito ma, se anche lo fosse, non vedo i lati positivi di un articolo confuso, in questo rispetto. A meno che non si tratti di arte... e naturalmente in ogni articolo un po’ di arte c’è.

    Per quanto riguarda Eco e Vendola, li ho citati ma non ha nessuna importanza, era un espediente per scrivere meno. Concorderà spero sul lato simpatico del paragonare il suo linguaggio a quello di Vendola, e niente di più!

    Non ho capito, di nuovo, alcuni passaggi della sua replica: "A volte si è in malafede", "Ho votato il M5S", "muova i suoi appunti a Eco" e "distinguere gli ipocriti dalle persone sincere".

    Non capisco se lei si è considerata in malafede votando il M5S, o se intende che sia io in malafede nella nostra discussione. E non capisco l’accenno a ipocrisia e persone sincere; non mi sembra di averla accusata di ipocrisia o insincerità, e io naturalmente (magari sbagliando) non mi considero ipocrita o insincero. Per quanto riguarda Eco, non so poi perché dovrei criticarlo, ma qui c’entra la mia ignoranza su di lui: ho semplicemente letto e apprezzato alcuni suoi libri, e la mia conoscenza si ferma qui; tra l’altro personalmente non mi sembra neanche molto simpatico. Se lei ha voglia, mi dica perché dovrei criticarlo, sono anche curioso!

    Vorrei aggiungere un’ultima nota sui detrattori del m5s. Tali detrattori non m’infastidiscono in quanto tali, ma nel modo e nel merito con cui lo fanno. Rilevo che si attaccano ad argomenti deboli, che tacciono volutamente certi aspetti positivi, mi pare che cerchino d’instillare nella gente idee non politicamente corrette. Faccio un esempio: quando Grillo definisce Berlusconi come un pregiudicato, i detrattori saltano su dicendo "Senti chi parla! Anche Grillo è un pregiudicato e quindi non si deve permettere". La faziosità è evidente e m’infastidisce per due aspetti. Il primo è che c’è una bella differenza tra architettare una frode fiscale, e protrarla nel tempo, contro l’essere condannati per omicidio colposo in un incidente d’auto. La seconda, più sottile, è che non è corretto punire qualcuno perché parla di un suo proprio difetto. Se anche Grillo fosse o fosse stato un frodatore fiscale, non può egli dire delle semplici verità come "chi ha frodato il fisco non deve presentarsi in parlamento"? Quanti ex alcolisti combattono ora l’alcolismo! Fanno una cosa lodevole, e sarebbe sbagliato criticarli perché loro stessi erano alcolisti. E’ successo che io, leggendo il suo articolo, abbia avuto l’impressione di una qualche faziosità. Forse era un’impressione sbagliata... sono ancora confuso.

    Grazie per la sua risposta, e cordiali saluti, Gottardo

  • Di (---.---.---.131) 14 gennaio 2014 13:50

    La sua è un’opinione e va rispettata ed accettata. Il sale della democrazia è rappresentato da libere voci, da interazioni tra gli individui che allargano l’orizzonte delle proprie convinzioni. In linea di massima concordo con quanto dice ed ha fatto bene a sottolineare ciò che lei chiama faziosità. Riflettere su quanto si dice è importante ed io faccio tesoro di ogni singola voce fuori dal coro.


    La ringrazio.

    Con stima 

    Antonella
  • Di (---.---.---.238) 15 gennaio 2014 09:32

    Grazie Antonella, ho apprezzato lo scambio d’idee. Saluti, Gottardo

  • Di (---.---.---.44) 15 gennaio 2014 10:33

    Grazie a lei, per aver interagito con me dandomi l’occasione di poterlo fare .



    Saluti, Antonella


  • Di (---.---.---.146) 15 gennaio 2014 10:34

    Il paese siamo noi e siamo tutti un po’ confusi.

    Che almeno i dibattiti, fatti nel rispetto delle diversità ci aiutino ad esserlo un po’ meno.

    • Di (---.---.---.44) 15 gennaio 2014 10:41

      Parlare serve proprio a questo:chiarirsi le idee. A volte siamo così demotivati e delusi da stare nel nostro guscio forti delle nostre convinzioni. Ma non è così. C’è sempre qualcosa da imparare e più si dialoga più avremo la mente sgombra e la capacità di capire dove andare e cosa fare, nel rispetto delle diversità, ovviamente

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