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La patrimoniale? Il 90% degli italiani l’accetterebbe

Se anche il presidente Squinzi sarebbe favorevole ad una patrimoniale, vuol dire che la patrimoniale non è come un demonio. Certo potrebbe deprimere gli investimenti, ma quando si è con l'acqua alla gola, è giusto che chi ha di più, paghi un contributo più alto.

In tempi di crisi e di debito pubblico alle stelle, si discute su come poter rientrare dal deficit col minor spargimento di sangue possibile. Una di quelle misure che potrebbe riscuotere un maggior successo sarebbe una patrimoniale, ovvero una tassa sui grandi patrimoni. Proprio ieri Piero Ricca sul Fatto Quotidiano pubblicava una serie d’interviste, una vox populi, sulla possibilità di introdurre questa misura, con annesso sondaggio al quale il sottoscritto v’ha preso parte. Ebbene, con la dovuta cautela di un campione poco rappresentativo della realtà, il 65% dei partecipanti riteneva fosse giusto introdurre una patrimoniale “oltre una significativa soglia di ricchezza”, mentre solo il 3% dei votanti esprimeva il suo “no, le tasse sono già troppo alte”.

E’ chiaro che non si vuol far dipendere il futuro del Paese da un sondaggio apparso su una testata giornalistica, ma non dimentichiamo che poche settimane fa, anche il presidente degli industriali, Squinzi, si è mostrato favorevole alla patrimoniale. Anche Bersani la gradirebbe (soprattutto che sia Monti ad adottarla, e non un futuro governo da lui guidato), per cercare, soprattutto, di evitare il tema delle privatizzazioni. Poi c’è tanto da discutere sull’istituzione di un’imposta ordinaria o straordinaria, e da quale soglia far partire il recupero crediti; ma questi sono argomenti secondari, nel senso che vanno presi in considerazione solo in seguito ad un dibattito approfondito e prossimo alla conclusione.

Sicuramente, prima di tassare ulteriormente i detentori di patrimoni, andrebbero recuperate le ricchezze evase e i beni della criminalità organizzata. Sarebbe da sciocchi ritenere il contrario. Ma se proprio si è con l’acqua alla gola, credo possa essere uno dei mali minori, conscio anche degli effetti collaterali che possano sorgere da questa manovra. Andrebbero inoltre riviste tante cose di un sistema che fa acqua da molte, troppe parti, altrimenti si finirebbe col disperdere in un batter d’occhio, le risorse recuperate. Ma credo sarebbe un buon inizio per una seria politica di redistribuzione del reddito, alla quale, tutto sommato, sarebbero favorevoli, o l’accetterebbero comunque di buon grado, il 90% degli italiani.

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