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La metafora di Peppa Pig: habemus legge elettorale?

Se Peppa Pig fosse catapultata sullo scenario politico italiano, probabilmente troverebbe molti compagni naturali con i quali sollazzarsi nel suo gioco preferito. Potrebbe essere questa una buona metafora per tradurre l'incontro tra Silvio Berlusconi e Matteo Renzi. 
 
 
Habemus accordo sulla legge elettorale: a sancirla l'incontro tra i due massimi esponenti della politica italiana, ovvero Berlusconi e Renzi. Il popolo della Rete (nonché molte anime all'interno del Partito Democratico) sembra indignato per l'accaduto: criticando pesantemente la "profonda sintonia" instauratasi tra i due. Tuttavia in quest’occasione non riesco a inveire contro l'operato del segretario democratico; la riforma elettorale è una priorità istituzionale.
 
Il Cavaliere, dal suo canto, nonostante sia stato delegittimato politicamente per vie legali, sembra essere divenuto il "grande vecchio" d'Italia; come un'eminenza grigia alla quale rivolgersi per spianare la strada a qualunque iniziativa politica. Nessun demerito politico per il sindaco di Firenze, anzi è andato diretto alla soluzione. Un approccio poco italiano se vogliamo, più simile al modo di operare delle civiltà anglosassoni.
 
Ovviamente poi bisognerà attendere la reazione del Parlamento: chi ha interesse ad abolire il Porcellum e avviare successivamente quei processi di snellimento numerico? Ed è a questo punto che entra in gioco Peppa Pig, nel senso più profondo della sua natura, perché il "sistema" deve sopravvivere, poco importa se per ottenere una "benedizione riformista" bisognerà scendere a patti con "Lucifero"; per poi sguazzare tutti insieme appassionatamente nel fango.

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