La menzogna al potere, ovvero il potere della menzogna

Se la democrazia fosse una cosa seria, regole severissime dovrebbero proteggere i cittadini dalle falsità veicolate dai mezzi di informazione, perché il “popolo sovrano” forma le proprie convinzioni quasi esclusivamente guardando
Questo impero di menzogne e omissioni, gestito direttamente da chi oggi è al governo, è preoccupato dal fatto che nella “rete” circolano, soprattutto tra i giovani, idee non manipolate né omologate, e presenta con urgenza una proposta di legge bavaglio con rettifiche obbligatorie e possibilità di querele, che limiterebbero di molto l’attività di blog e di giornali on-line.
Nessuna sanzione invece è prevista per chi va in Tv e spara dati inesatti, come il ministro Ignazio
Si dà il caso che i dati ufficiali certificano che
Sostenere cose false nelle comunicazioni sociali è gravissimo, perché ingenera false convinzioni che determinano scelte elettorali sbagliate e deve essere sanzionato con la esclusione dalle comunicazioni sociali.
Diffamare i magistrati bollandoli come toghe rosse senza aver mai dimostrato che un solo magistrato abbia truccato un processo o che abbia fabbricato prove false per odio politico (B. non ha mai denunciato un singolo magistrato accusandolo di fare uso politico della giustizia), senza che vi siano sanzioni, significa legalizzare la calunnia e distruggere ogni dialogo civile.
Senza questo presidio di legalità, vincerà le elezioni solo chi le spara più grosse (menzogne si intende) e chi possiede più mezzi mediatici per veicolarle. Praticamente è la dittatura populista.
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