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La medicina degli stregoni e degli sciamani

Maria Scarpinato incinta di due gemelli, è morta nel nosocomio crotonese all'1,45 del 26 agosto. Era incinta di sei mesi ed aspettava due gemelli. Madre di una bambina di tre anni, era felice di quella gravidanza gemellare anche se era affetta da una malattia genetica, la sindrome di Marfan, che interessa anche come patologia, vasi sanguigni ed aorta provocando aneurisma, se non trattata subitaneamente.

Caso di malasanità è stato subito detto; e che la sanità sia diventata un cahiers de doleances lo dimostrano i continui tagli effettuati, che determinano purtroppo morti dolorose. Il diritto a curarsi è diventato un optional, specialmente dopo gli ultimi interventi fatti dal ministro Lorenzin che per risparmiare tendono ad accorpare e demansionare ospedali necessari per la vita della gente.

Gli ospedali dunque, nella maggioranza dei casi risultano sguarniti di personale medico e paramedico e soprattutto della strumentazione diagnostica necessaria in alcuni casi per agire tempestivamente. Basti vedere a cosa è stato ridotto il S. Giovanni di Dio a Crotone, per rendersi conto che abbiamo un poliambulatorio più che un ospedale, ed a rimetterci come al solito sono le persone, come in questo caso, una madre trentacinquenne che non è riuscita a partorire i suoi gemelli, ma ha fatto prima a morire.

Una situazione veramente paradossale che ripropone l'accanimento dei tagli su strutture ospedaliere, togliendo in alcuni casi come a Crotone, reparti d'eccellenza pur di soddisfare altri tipi di mire baronali. Baroni che ottengono il meglio; come in Calabria ad esempio, con un commissario governativo che ha permesso la nascita di un polo oncologico al Ciaccio di Catanzaro, negando ad un'altra struttura crotonese, il Marrelli Hospital, con attrezzature che da più di un anno rischiano di rimanere sotto una coltre di polvere, di accreditare la struttura al SSN.

Storie di ordinaria follia, i cui paradossi si riflettono sulla pelle dei cittadini, come nel caso di Maria, che ci ha rimesso le penne. Una sanità che con gli ultimi attacchi ricevuti dal ministro limitano la possibilità di fare esami, se non ogni tre anni in alcuni casi e sbarra la possibilità di visite specialistiche se non a carico dei pazienti.

Insomma una sanità che più che di medici ha bisogno della cura di stregoni e sciamani. E come se non bastasse l'ultima chicca è: affidare al paziente di provare l'errore del medico in caso di malasanità, alleggerendolo i rischi in cui potrebbe incorrere. Solo che nel caso di Maria il paziente dovrà appellarsi al buon Dio, considerati i fatti e le circostanze che ne hanno causato la morte.

Il caso di Maria purtroppo se saranno queste le condizioni, non sarà né il primo nè l'ultimo. Certamente la ministra non si sarebbe senz'altro trovata in questa amara situazione; a dimostrazione del fatto che la sanità è divenuta roba per ricchi. Ai poveri diavoli spetta solo il compito di pagare un servizio ridotto all'osso senza che di quel servizio si possa usufruire come Dio comanda.

 

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