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La marea di profughi e, altissima, l’ondata di schifo

Non so se mi dia più vergogna vedere Ministri della Repubblica giocare con le paure della gente o il semplice fatto che queste paure esistano, ma certo mi fa pena tutto il dibattito - il dibattito? solo usare questa parola per un argomento del genere è uno schifo - sul possibile, eventuale, preventivato arrivo di una marea di profughi sulle nostre coste.

Due milioni almeno dice il Ministro La Russa, duecentomila corregge poche ore dopo davanti alle telecamere. Forse qualche decina di migliaia si arriva a dire, tra tutti quanti, ragionandoci un po' sopra.

Numeri sparati a casaccio, per allarmare, da esponenti di una pseudo-destra populista che delle paure della gente si ciba; che fa della sicurezza, ragione spacciata agli elettori per giustificare la propria stessa esistenza, la grande giustificazione per ridurre gli spazi di libertà di tutti.

E' la destra xenofoba delle ronde padane - piuttosto, che fine hanno fatto? Hanno salvato l'occidente? Quanto è costata quella roba? Mille euro? Un milione? Era meglio darli a Carabinieri e Polizia quei soldi, tanto o pochi che fossero, se davvero era la sicurezza dei cittadini ad interessare - e che ha prodotto un sindaco di Milano che, nell'indifferenza generale, è arrivato a proporre di abolire l'habeas corpus.

Ho imparato a convivere con la loro stupidità; ho amici e parenti che votano quei partiti e che stimano quei politici.

Provo per loro la stessa ripugnanza che proverei per una malattia della pelle, della mia pelle; una condizione patologica ma provvisoria, perlomeno è quel che spero, e in qualche modo curabile.

E' quando sento ripetere anche da sinistra la litania del "non possiamo lasciar entrare tutti" che lo schifo mi soffoca; quando capisco che le menzogne ripetute per decenni hanno ormai contagiato tutto il corpo della nostra società. Che il male ha messo radici ovunque.

Non possiamo lasciare entrare tutti? Ma quanti sarebbero questi tutti? E poi, che succede a chi non lasciamo entrare? Chi è moralmente responsabile delle morti per sete nel deserto libico? Di chi è la colpa delle violenze, riportate da innumerevoli organizzazioni internazionali, a cui i clandestini fermati dal regime di Gheddafi sono sottoposti?

Non ho modo di prevedere il futuro e, non essendo un ministro della Repubblica non mi azzardo a farlo; so però leggere una carta geografica e basta un colpo d’occhio per capire che per andare dalla Libia a Pantelleria non basta certo un gommone; che ci vogliono le navi e che per trasferire due milioni di persone via mare servirebbe un’intera flotta.

l trattato di cooperazione e amicizia con la Libia? Andava fatto, proprio per fermare le orde di barbari dicono a destra; quasi lo firmavate voi, prima di noi, aggiungono puntando a sinistra.

Vero, dicono a sinistra, andava fatto, solo che noi lo avremmo fatto con altro stile.

Spregevoli, gli uni e gli altri.

Nel 2008, anno record degli arrivi via mare, si stimò che entrassero in Italia a quel modo 30.000 persone. Proprio grazie l’accordo con la Libia quel numero è sceso a 8 o 9.000.

La Repubblica Italiana è andata a fare un patto con il peggiore dei diavoli per non ricevere, in cifra tonda, 20.000 immigrati in più l’anno. Nulla. Niente. Una cifra irrilevante rispetto a quella di chi attraversa le frontiere terrestri o arriva, con un semplice visto turistico, nei nostri aeroporti.

Di più: siamo arrivati a promettere un’autostrada da cinque miliardi di euro ai libici in cambio del loro “aiuto”.

Lo sapete quanto fa cinque miliardi diviso ventimila? Fa duecentocinquanta mila euro.

Duecentocinquantamila euro per ogni migrante in meno: una follia e un’idiozia.

Abbiamo contribuito a dei veri e propri crimini contro l’umanità - spero che se una volta caduto il regime di Gheddafi, quando la verità su quel che accadeva ai migranti fermati emergerà, vengano incriminati i politici italiani che di quei crimini sono da considerare a tutti gli effetti complici - per nulla.

Peggio: abbiamo venduto la nostra anima e, per di più, abbiamo pure sprecato inutilmente un fiume di denaro.

Immorali e idioti i nostri politici, di destra o sinistra, che hanno sviluppato simili brillanti strategie, immorale e idiota chi continua a ripetere i soliti ritornelli e noi, che lo ascoltiamo e ce ne restiamo zitti, immorali e idioti quanto lui.

L’Europa? Messa come noi o poco meglio, se ci può consolare.

Un continente sulla difensiva da mezzo secolo, pauroso di tutto, incapace di ritrovare un proprio ruolo.

Ha dominato il mondo, grazie al proprio predominio tecnologico, ma ora non sa che fare.

Ah, se solo si ricordasse della parte migliore della propria anima; se solo ascoltasse, anziché le proprie viscere, il proprio cuore.

Non si tratta d’essere buonisti o buoni - diceva mio padre che la bontà comincia dove la giustizia finisce - si tratta di essere giusti; serenissimi, come si sarebbe detto un tempo.

Si tratta di fare dell’Europa la Serenissima del mondo nuovo.

E’ una speranza per il futuro; per i miei figli ed i miei nipoti. Spero, quando si guarderanno indietro, che provino un po’ di pietà per noi, oltre al ribrezzo. Allo schifo.

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