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La manovra Monti vale 63 miliardi non 20, secondo Confartigianato

Il governo, fin dalla prima conferenza stampa nel corso della quale furono presentate le principali caratteristiche della manovra “salva-Italia”, aveva indicato come importo complessivo derivante dagli interventi previsti la cifra di 30 miliardi lordi, che si riducevano a 20 considerando che una parte degli aumenti delle entrate e dei tagli alle spese andavano a finanziare progetti tendenti a favorire la crescita.

 Dopo la pubblicazione della manovra nella Gazzetta Ufficiale sembra che il “costo” della manovra sia ben superiore ed anche quello che dovranno, mediamente, sostenere le famiglie italiane. Lo ha affermato la Confartigianato di Mestre. Infatti secondo questa associazione costerà mediamente 2.500 euro a famiglia, poco più di 830 euro all'anno, nel triennio 2012-2014, la manovra salita a 63 miliardi di euro rispetto i poco più di 20 previsti.

È una sorpresa il decreto “salva-Italia” per la Cgia di Mestre che, dopo aver analizzato il testo della Gazzetta Ufficiale, ha scoperto che la dimensione economica è molto superiore alla cifra circolata nei giorni precedenti. In verità, sostengono gli artigiani, le indiscrezioni che erano state riportate dalla stampa italiana non erano frutto di invenzioni giornalistiche. Anzi, nel comunicato stampa redatto dopo il Consiglio dei Ministri del 4 dicembre scorso, queste cifre avevano trovato una conferma ufficiale. “L'insieme degli interventi - si legge nella nota del Governo - ammonta a circa 20 miliardi di euro strutturali per il triennio 2012-2014 con una forte componente permanente di risparmi conseguiti. La correzione lorda - rileva - è di oltre 30 miliardi in quanto sono previsti interventi di spesa a favore della crescita, del sistema produttivo e del lavoro per oltre 10 miliardi”.

Insomma, una manovra da circa 20 miliardi di euro netti, che nel triennio 2012-2014 doveva consentire il pareggio di bilancio. Invece, dopo la lettura del decreto pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale l'altro ieri, ecco la sorpresa: il decreto “salva-Italia” aumenta di quasi 3 volte, in quanto darà luogo ad una correzione del deficit per un importo di circa 20 miliardi nel 2012 e di altri 21 miliardi per ciascuno dei due anni successivi. Complessivamente, quindi, la manovra del governo Monti avrà un effetto complessivo di 62,9 miliardi di euro, dove le maggiori entrate rappresenteranno circa il 70% della manovra, mentre le minori spese ammonteranno a circa il 30%. “Secondo una nostra stima - commenta Giuseppe Bortolussi, segretario della Cgia di Mestre - nel triennio 2012-2014 l'impatto medio su ciascuna famiglia italiana sarà di quasi 2.500 euro, poco più di 830 euro all'anno. Se agli effetti economici della manovra Monti aggiungiamo anche quelli esplicati dalle due manovre d'estate redatte quest'anno dal governo Berlusconi, l' effetto complessivo, nel periodo 2011-2014, sale a addirittura a 208 miliardi di euro. Pertanto, il costo che ogni nucleo familiare dovrà farsi carico nel quadriennio 2011-2014, sarà pari a 8.266 euro, poco più di 2.000 euro all'anno”. Il governo Berlusconi, in estate, aveva varato due manovre. La prima, a luglio, spalmando in 4 anni 2.108 milioni di euro (2011), 5.578 milioni (2012), 24.406 milioni (2013) e 47.973 milioni (2014) per complessivi 80.064 milioni. La seconda manovra di agosto prevedeva 732 milioni (2011), 22.698 milioni (2012), 29.859 milioni (2013), 11.822 milioni (2014) per un totale di 65.111 milioni. L'effetto complessivo della manovra d'estate era pari a 145.175milioni: con la manovra Monti (20.185 per il 2011, 21.311 milioni per il 2012, 21.424 per il 2013 e 62.920 per il 2014) l'importo complessivo è di 208.095 milioni.

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