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La logistica italiana punta sempre più in alto

Questa sera è stato nominato nuovo presidente del Propeller Club port of Milan.

Sto parlando di Riccardo Fuochi, ben noto agli "addetti ai lavori" per il suo impegno nel mondo della logistica italiana (e non solo).

Dallo scorso anno presidente anche di Confapi Trasporti.

Un personaggio eclettico che adesso sta seguendo (con trepidazione, lasciatemelo dire) un’impresa eccezionale.

La scalata della Parete Nord dell'Everest risalendo l'Hornbein Couloir per ridiscendere dalla cima con gli sci, operazione che costituisce una prima assoluta nella storia dell'alpinismo. 

Gli "atleti" che si cimenteranno nella prova sono Edmond Joyeusaz, Gianluca Marra e Francesco Civra Dano, Guide Alpine della Società delle Guide di Courmayeur.

La scalata sarà effettuata in stile "alpino" ovvero senza l'ausilio di corde fisse e bombole di ossigeno, in modo da operare nel rispetto dell'ambiente. 
Al termine della spedizione saranno rimosse tutte le corde fisse sulla via di salita, mentre sulla via del ritorno a valle, le Guide saliranno nuovamente al Campo Base dalla via "normale" tibetana per ripulire la morena dai materiali abbandonati in decenni di tentativi di scalata. 

Fuochi ha deciso di metterci del suo ... "sangue", nel vero senso della parola.
Al campo base, infatti, c'è anche Federico, suo figlio (ritratto in questa foto)


Federico Fuochi
La OM-LOG (l'azienda di Riccardo Fuochi) figura tra gli sponsors (operativi) dell'impresa.

Per seguire gli sviluppi dell'impresa questo è il sito giusto.

E chissà che non si riesca a piantare la bandiera del Propeller proprio sulla cima.
(tranquilli, dopo averla fotografata, sarà rimossa per restituire alla montagna la sua totale innocenza).

Però, almeno, potremo dire che la logistica italiana punta sempre più in alto e, se non trova ostacoli spesso solo burocratici, riesce in tutte le imprese che tenta.

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