• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Attualità > Politica > La farsa in bilancio

La farsa in bilancio

Chi passando da Palermo o sentendo parlare di essa non è venuto a conoscenza dell’opera dei pupi?Penso tutti. In ogni caso per riassumere, l’opera dei pupi è una rappresentazione teatrale i cui protagonisti sono i Paladini di Carlo Magno, raffigurati da delle particolari marionette, dette Pupi e narra storie tratte dalla Chanson de Roland. L’Opera è tipica della tradizione siciliana dei cantastorie. I Teatri dell’Opera dei Pupi furono un genere di spettacolo che ebbe notevole successo nella Sicilia del XIX secolo.

Oggi verrebbe da definire così le sedute del consiglio comunale di Palermo, una vera e propria rappresentazione degna dell’opera dei pupi. Il Puparo, per l’occasione, è Alberto Campagna, presidente del consiglio comunale e deputato dell’assemblea regionale, politico cittadino spesso nell’occhio del ciclone per alcune scelte di dubbia trasparenza amministrativa, come quando ricopriva la carica di assessore e assunse, in prossimità delle elezioni amministrative, 100 autisti all’amat senza la patente necessaria, di cui addirittura il 50% con inabilità fisiche ai fini dello svolgimento dell’attività di conducente.

Ma questa come suole dire Pino Maniaci è un’altra storia.

In questo articolo vi racconterò una lunga seduta consiliare, per me interrotta dallo sfinimento mentale, dove all’ordine del giorno capeggiava l’approvazione del bilancio preventivo del Comune di Palermo.

Accompagnato da Francesca , sono arrivato in consiglio abbastanza puntuale, 21:10, solo dieci minuti di ritardo. Davanti all’ingresso di palazzo delle aquile un battaglione di carabinieri, di ben due unità , faceva cordone a difesa dei nostri concittadini illustri, da qui in poi chiamati paladini, da un “simpatico” e raffinatissimo gruppo composto da una decina di cittadini che slogheggiava contro il nostro puparo, con frasi del tipo “CAMPAGNA SEI UN PEZZO DI M.... PIU’ DEGLI ALTRI” etc etc...

Superiamo il cordone e veniamo bloccati da un paio di vigili urbani assonnati che ci chiedono il motivo della visita, eh si, perchè a Palermo le sedute sono pubbliche, però se vuoi assistere devi sempre avere un “amico d’aula” per entrare.

Dentro l’atmosfera è calda, dei contestatori infatti si erano appena introdotti inveendo contro il Puparo, che infuriato come l’Orlando, non Leoluca ex sindaco, esce dall’aula sgridando i commessi e sbattendo fuori gli intrusi.

Dopo qualche minuto d’assestamento cominciamo il nostro lavoro le nostre interviste, del quale non vi anticipo nulla e vi rimando al pezzo di Francesca.

Interrompiamo per un po’ e ci accomodiamo in aula ad ascoltare.

Sta parlando Angelo Ribaudo, si dimena, si arrampica sugli specchi, inventa, suda, insomma era a fine discorso, per me non stava dicendo un cazzo, ormai lo conosciamo.

Parla Antonella Monastra, consigliere di opposizione del gruppo “Un’altra storia” (non è un gruppo di fan di Pino Maniaci), si dilunga un po’ sul problema del sociale e poi si rivolge all’Ass. alle Attività Sociali Giampiero Cannella, presente in aula, <<Io non sarei rimasta al suo posto, in questa disastrosa situazione economica, mi sarei dimessa>>, si riferisce al problema chiave dell’animata radunata consiliare, il bilancio di previsione del comune, infatti, ad oggi quarta seduta in merito, non prevede nessuna somma in capitolo per le attività sociali della città. << E i fondi della 328? Assessore perché non sono mai stati spesi?>> continua Antonella, <<la città ha coperture economiche fino alla fine del 2008, e poi che si farà?>>, e chi lo sa aggiungo io, domani è un altro giorno.

Cannella intanto pare divertito e a tratti annoiato da tutte le accuse che gli vengono rivolte e la parola passa Doriana Ribaudo, giovane rampolla dell’Udc, legata al coordinatore regionale del partito, Saverio Romano, da vincoli di parentela. Anche lei ribatte sul problema dell’assistenza sociale e si inventa un bel discorso sui Rom, sul fatto che gli sia stata consegnata l’area della Favorita senza però essere stata attrezzata ad accoglierli, mancavano pure gli allacci per la luce e l’acqua, bazzecole. Propone intanto un questionario consultivo sui servizi erogati ai cittadini e chiude augurando che partano al più presto i progetti per la 328.

A questo punto, visto che sono alla seconda citazione, vi spiego cos’è sta benedetta 328. E’ una legge del 2000, viene definita l’architettura del sistema integrato di interventi e servizi sociali, attraverso l’individuazione dei compiti e delle funzioni.

Relativamente ai Comuni, programmazione, progettazione e realizzazione della rete locale dei servizi sociali, erogazione dei servizi e prestazioni economiche, autorizzazione, accreditamento, vigilanza delle organizzazioni private e non profit che erogano prestazioni sociali.

A Palermo non è mai stata recepita, e c’è da aggiungere che la città, dal 2001 ad oggi, è stata governata dalla stessa maggioranza della consigliera Ribaudo.

E’ il momento di Giuseppe Milazzo, Pdl, professione macellaio, si attiva in una lunga discussione, condita da grotteschi errori di esposizione, sulle circoscrizioni e il decentramento di alcune attività legate ad esse e poi passa ad un confuso intervento sui poveri della città. Ovviamente anche lui ribadisce il problema dell’assenza dei soldi per le attività sociali e chiede una maggiore ed equa distribuzione dei contributi per territorio, ma soprattutto di stare attenti a non dare contributi a chi non spettano.

In aula, quando parla Milazzo, restano una decina di consiglieri appisolati, gli unici due assessori presenti e quelli che non possono scappare, la presidenza dell’aula viene affidata temporaneamente a Elio Ficarra.

Ma torniamo all’aula, è il momento di Vincenzo Tanania, consigliere del Pd, entrato da qualche mese nello scranno di palazzo delle Aquile al posto di Alessandra Siracusa, eletta al parlamento nazionale.

Tanania parte subito rivolgendosi al consigliere Milazzo che l’ha preceduto, <<consigliere Milazzo,  non ci sono soldi per l’assistenza sociale, quindi non c’è rischio che vengano dati contributi a chi non spettano>>, e attacca anche lui a parlare degli indigenti e viene immediatamente interrotto dal consigliere Tantillo: <<che cosa il problema dei dirigenti >>, <<no>>, continua Tanania, <<indigenti, capisco che è una parola difficile, ma si dice così>>, Enzo continua il suo lungo intervento sulle attività sociali chiede anche lui le dimissioni a Cannella, <<Assessore lei ha un assessorato senza portafoglio, come farà a lavorare>>, questa volta la risposta di Giampierone non si fa attendere, mette la mano nella tasca interna della giacca ed esce il portafoglio, che simpaticone.

Tanania fa presente che, oltre l’ormai scontata assenza del Sindaco, manca all’appello, nella serata in cui si dovrebbe approvare il bilancio, proprio l’assessore preposto, il Sen. Vizzini, ma sono dettagli.

Il giovane del Pd conclude chiedendo ai colleghi di occuparsi di più dei problemi della città e dei cittadini, dai quali spesso prendono le distanze.

Tocca ora a Giulio Cusumano, ex consigliere di An ed ora con l’Mpa di Raffaele Lombardo, un partito che, come afferma lo stesso Cusumano con l’accaloramento tipico di chi sa di saper fare teatro, è passato da 4 a 7 consiglieri, dunque un gruppo che merita, a suo dire, per questo più ascolto degli altri e diversi minuti in più per gli interventi. Di minuti infatti il buon Giulietto se ne acchiapperà almeno 20, di cui dieci solo per ribadire questa stupidata. E’ un intervento acceso il suo, sbraita se la prende con tutti, urla, si agita, ma ogni volta che stacca la bocca dal microfono perché interrotto dai colleghi infastiditi dal suo tono, ridacchia e strizza l’occhio a destra e a sinistra. E’ un vero attore Giulio, griderà talmente tanto che già per le ore 24 resterà senza voce. Ha parlato di tutto e di tutti, ma è chiaro che il suo è un intervento utile solo per allungare la serata e sperare nel rinvio della seduta.

A questo punto, mi merito una pausa, esco dall’aula con Francesca per prendere un caffè. Sono le 23 circa.

Durante la pausa caffè riusciamo ad intervistare Mimmo Russo, ex consigliere An ora Mpa, Nadia Spallitta, ex consigliere del gruppo Altra Palermo ed ora di Un’altra storia ed infine Orazio Bottiglieri ex Pd ora Udc. Le risposte le leggerete come dicevo prima nell’articolo di Francesca.

Sono le 24, al nostro rientro l’operetta è ancora in atto, parla proprio il consigliere Russo, che incespica nel suo discorso e si prende le risatine di tutti. Conclude l’intervento senza aver detto nulla di sensato.

Ci sediamo, cominciamo ad essere stanchi, siamo li da tre ore e non abbiamo ancora capito se l’intenzione è di approvare o non approvare sto benedetto bilancio.

Nel frattempo Udc e company presentano una valanga di emendamenti inutili per bloccare ancora una volta i lavori, obiettivo, tirare la corda per ottenere qualche assessorato in più per il proprio partito.

Si è fatto tardi, sono andati via pure i contestatori.

Intanto si punta a far passare ancora del tempo inutile, scopro che esiste un termine che serve per non far rispettare nessun ordine degli interventi, ed è cosi che al momento di dare la parola al consigliere Di Maggio, interviene Giulio Tantillo dicendo <<intervengo sui lavori d’aula>>, una frase che serve per interrompere tutti e tutto, a ruota lo seguono Davide Faraone, l’attore Cusumano, Elio Bonfanti, Salvo Italiano, Ninni Terminelli, ancora l’attore che urla, insomma tutti all’improvviso sentivano il bisogno di intervenire sui lavori d’aula. Intanto Di Maggio aspetta in piedi col suo bel discorso di tre fogli, ma aspetterà fino a quando nessuno gli darà mai la parola.

Infatti dopo l’intervento di Terminelli, il Puparo, su richiesta dello stesso, approfitta del momento e sospende i lavori per una improvvisata “conferenza dei capi gruppo” al quale però partecipano tutti indistintamente.

A questo punto capiamo che nell’aria c’è la definitiva chiusura della seduta, prendiamo armi e bagagli e dato che si è fatta l’una decidiamo di andare.

Non so come sia continuata la serata e a che ora si sia interrotta definitivamente, ma so per certo che l’approvazione del bilancio non  c’è stata.

Tanto Palermo può aspettare, può aspettare appunto “La Farsa in Bilancio”.



Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares