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La deriva nucleare in Italia

Molte testate giornalistiche nazionali hanno iniziato una campagna mediatica per convincere gli Italiani sulla necessità di una svolta energetica nucleare. A breve anche sui teleschermi, attraverso uno spot Rai, proveranno a farci dimenticare Chernobyl. L’atomica sembra essere l’ultima carta nella mani dei governi internazionali per contrastare gli effetti negativi della crisi economica. Non a caso è stato proprio il presidente Usa, Barack Obama, a rilanciare l’energia nucleare come scelta necessaria per far fronte alla crisi energetica e rilanciare il sistema economico mondiale.

Anche il governo italiano ha i suoi progetti atomici, attualmente è alla ricerca di località nelle quali edificare siti nucleari e centri per lo smaltimento delle scorie radioattive. Esiste già una rosa di nomi che circola, anche se alcuni presidenti di Regione hanno già dato parere contrario, ci sono quegli impianti già in fase di costruzione e poi chiusi a seguito del referendum del 1987: Caorso a Piacenza e Trino Vercellese a Vercelli, entrambi in Val Padana con basso rischio sismico ed ottima disponibilità di acqua fluviale. Si è parlato anche Montalto di Castro, in provincia di Viterbo, anche questa zona unisce il basso rischio sismico alla presenza di acqua marina. Secondo Verdi e Legambiente un altro candidato del governo sarebbe Termoli, nella provincia di Campobasso. Altre località molto gettonate sarebbero: Oristano, Monfalcone a Gorizia, Scanzano Jonico a Matera, Palma di Montichiaro ad Agrigento e Chioggia a Venezia.

L’ostacolo più difficile da superare resta quello di convincere l’opinione pubblica che l’atomica non fa male, non provoca né cancro né mutazioni genetiche; Chernobyl fa parte del passato e le nuove centrali sono sicure al 100%. Dovranno fare in fretta nello sviluppare quest’ennesima forma di ipnosi mediatica, anche perché l’Idv di Antonio Di Pietro ha già iniziato una raccolta firme per un referendum anti-atomico.

Personalmente mi auguro che nessun impianto nucleare venga mai costruito sul territorio italiano e se fosse necessario ben venga, di nuovo, lo strumento referendario per bloccare i progetti atomici nel Belpaese.

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