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 Home page > Attualità > Società > La democrazia è veramente divenuta un contenitore vuoto?

La democrazia è veramente divenuta un contenitore vuoto?

 

Secondo il Prof. Giovanni Sartori, politologo ai massimi livelli e collaboratore storico del Corriere della Sera, la democrazia italiana è stata progressivamente svuotata fino a divenire un contenitore vuoto.

In verità sono parecchi anni che Sartori propone attente analisi che avrebbero perlomeno dovuto metterci in guardia sugli effetti della concentrazione del potere in una casta che detiene il controllo di buona parte della televisione, della pubblicità, dei circuiti finanziari, della stampa e della radio. Tutti gli elementi necessari all’alimentazione della fabbrica del consenso.

Sempre il Prof. Sartori da diversi anni ha cercato di metterci in guardia sulla nefandezza dell’inutile corsa alla ricchezza, ricchezza che poi è confluita solo nelle tasche dei già ricchi dato che al popolo non ha portato nessun giovamento reale se non l’indebitamento e l’ossessione delle rate da pagare. 

Aggiungo, come ho avuto modo di scrivere, che la corsa sfrenata alla ricchezza e la pia illusione della classe media di potervi accedere, hanno finito per distruggere la classe media stessa, ovvero la borghesia, che era l’unico elemento di bilanciamento nei confronti della nuova aristocrazia imperante.

Sembra proprio che anche al Prof. Sartori sia toccata la sorte di Cassandra. Il controllo totale dell’informazione ha avuto i suoi effetti, gli Italiani sono ritornati docili sudditi sempre pronti a pagare, a sopportare in silenzio.

La squallida gratifica serale di spiare idioti allo sbaraglio rinchiusi in una casa o lasciati in un’isola, è sufficiente a placare il senso d’insoddisfazione e di inquietudine nei confronti del reale che dovrebbe logorare ogni italiano.

Dunque l’attribuzione di Repubblica Democratica, seppur formalmente corretta, non ha più il senso originario impresso dai costituenti.

La democrazia è divenuta un rassicurante contenitore, che purtroppo non contiene più nulla. Prendere coscienza di ciò è il primo passo da fare per riedificare un sistema che abbia nella sua centralità l’interesse al bene comune. 

Commenti all'articolo

  • Di Truman Burbank (---.---.---.169) 23 aprile 2009 00:01

    Già da molto tempo fa esistevano quelli che vedevano disastri in tutto ciò che succedeva. Uno di questi profeti di sventura scrisse l’Apocalisse.
    Sartori dice cose sensate, ma Mosca un secolo prima parlava della democrazia come un sistema vuoto.
    Forse bisognerebbe notare che anche in politica possono esserci cicli e che non tutti i segnali sono in negativo.

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