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La crisi delle biblioteche

Prima erano luoghi raffinati e deputati alla cultura. Ma dopo che è scoccata l’era Internet su di loro incombe una crisi che pare irreversibile.

L’istruzione e l’apprendimento in Italia e nel mondo ha subito un grande scossone da quando il web è diventato uno strumento istituzionale e sufficientemente popolare. Lasciando da parte la scuola che non sempre riesce ad impartire un’istruzione adeguata, è ormai la rete il luogo in cui le giovani generazioni si formano. La famiglia e le amicizie sono diventate marginali di fronte alla potenza di Internet. Non c’è bisogno di parlare con qualcuno per sapere cose, fatti e notizie. Basta cliccare sul sito giusto ed ecco che spunta fuori la nozione che si sta cercando. E’ chiaro che questa tendenza sociale non poteva che mettere in crisi alcuni luoghi deputati alla cultura. Se le scuole sono ancora popolate è forse perché c’è l’obbligo della frequenza. Ma per le biblioteche la vita è molto più dura e probabilmente il destino segnato. Ben il 40% delle biblioteche in Gran Bretagna ha chiuso l’attività ed i prestiti dei libri sono diminuiti di oltre il 30%. Per tentare di scongiurare questa crisi, da molti considerata irreversibile, la Society of Chief Librarians, che raggruppa le principali biblioteche britanniche, ha deciso di ammettere in sala lettura, telefonini, bibite e cibo. E’ la fine dunque di un’era in cui il silenzio nelle biblioteche la faceva da padrone e chi fiatava veniva additato al pubblico ludibrio.

Tutto questo, però, non basterà a rallentare il declino delle biblioteche, io credo. I pochi fondi che hanno a disposizione non permette loro di aggiornare la propria dotazione di volumi, comprandone di nuovi. Non si capisce allora perché i semplici appassionati di cultura, debbano continuare a frequentare quei luoghi, rischiando magari di imbattersi nei rumori o nelle intemperanze di qualche esagitato.

In Italia non si è ancora arrivati ad una soluzione così drastica, ma non è che le cose vadano poi meglio. I soldi sono quelli che sono e molte persone piuttosto che andarsene in biblioteca per prendere in prestito un libro che mai troveranno, preferiscono comprarselo o scaricarselo da Internet.

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