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La crisi colpisce le vacanze di massa

In questa estate 2011 la crisi economica erode anche le vacanze di massa. A partire saranno infatti 33,5 milioni di italiani (-14,1%), mentre erano 39 milioni nel 2010. Insomma a fare le valige sono 7 italiani su 10, uno in meno dell'anno scorso. I vacanzieri resteranno fuori casa in media 12 giorni, spendendo mediamente poco più di 800 euro, il 20% in meno di un anno fa, per una spesa complessiva di 27 miliardi di euro. E ancora. Due italiani su 10 si sposteranno ma restando nei paraggi della loro città, magari scegliendo la seconda casa o un campeggio.

È quanto emerge da un sondaggio Confesercenti-Swg che ha anche chiesto agli intervistati se fossero disposti ad accettare in regalo un viaggio a Lampedusa, l'isola siciliana al centro degli sbarchi degli immigrati dal Nord Africa. Ebbene, un italiano su due ha affermato che ci andrebbe senza problemi. Rispetto agli anni scorsi, inoltre, nel sondaggio emerge una tendenza figlia della crisi: più che tagliare le ferie si rinuncia direttamente alla vacanza senza recuperarla in altri periodi dell'anno. E le vacanze quest'anno sono amare soprattutto per gli anziani: quasi il 30% degli ultrasessantenni dichiarano che non si muoveranno. Secondo la rilevazione, inoltre, sono più vacanzieri gli abitanti del centro Italia, meno quelli che vivono nelle regioni del sud. Tra i fattori che influenzano maggiormente la scelta del luogo per trascorrere le vacanze, il 42% del campione intervistato indica il reddito disponibile, a cui fa seguito un 23% di “timorosi” che predilige la sicurezza del luogo di vacanza.

Una vacanza all'insegna della condivisione è la scelta del 14% dei “compagnoni” che non partirebbe mai senza il gruppo di amici. Infine non mancano mai “gli ansiosi”, un buon 13%, condizionati dalla preoccupazione per la crisi economica. Come nel 2010, la vacanza media durerà quest'anno 12 giorni (prima della crisi nel 2008 era di 14 giorni). Scende ancora la spesa media che nel 2008 era di 1.056 euro ed ora si riduce ad 823 euro. Non cambia invece il mese preferito per le ferie: agosto con il 52% ma, anche questo segno di crisi, sale di 5 punti giugno (al 17%) e di un punto settembre al 18%, i mesi normalmente meno gettonati e meno costosi. Riguardo le mete, un italiano su due (52%) resterà nel nostro paese. Il 17% sceglierà un paese dell'Europa mediterranea, il 10% il Nord Europa, il 3% gli Stati Uniti. E fra i Paesi Europei continua il predominio della Spagna (25%), ora però insidiata dalla Grecia (22%, nel 2010 era solo il 13%). Mentre restano a distanza la Francia, la Gran Bretagna, la Croazia. In Italia la regione maggiormente scelta è la Sicilia, poi Puglia, Toscana, Emilia Romagna, Sardegna e le montagne del Trentino Alto Adige. Dopo anni di relativo declino, il mare quest'estate tiene le posizioni: se nel 2006 quasi un plebiscito lo eleggeva a vacanza ideale (il 73%) ora sono il 48%. Poi città d'arte e montagna.

“Vacanze prudenti, in leggero calo, con meno soldi. C'è la crisi - sottolinea Confesercenti - c'è cautela ma manca una precisa strategia turistica del nostro Paese”. “Restano aperte quindi - aggiunge la Confesercenti – ‘ferite gravi’ come la carenza di una politica forte di sostegno alle imprese del settore, per innovare e per promuovere il territorio e l'Italia”. “Diventa sempre più rilevante - conclude la Confesercenti - la necessità di ridurre l'Iva sul settore, più alta dei nostri concorrenti, così come pesa la mancanza di un portale Italia, fondamentale per la promozione turistica del nostro Paese”.

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