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La comunicazione grillina, esempio da inserire in un manuale di sociologia applicata

A seguito della batosta elettorale subita dal M5S alle recenti elezioni europee, abbiamo potuto leggere commenti a iosa ("josa" per qualche purista della lingua) riguardanti i presunti "errori di comunicazione" di Grillo, di lui e solo di lui, naturalmente, essendo fatto sostanziale divieto a chiunque altro appartenente al movimento di affrontare temi d'interesse generale in campagna elettorale, con l'ovvia eccezione delle "visioni" di Casaleggio e delle estemporanee elucubrazioni di Dario Fo, spesso mal digerite dai primi due.

Giornalisti della carta stampata vicini a Grillo, assidui dei talk show, quali Marco Travaglio, Andrea Scanzi, Peter Gomez, Antonio Padellaro e altri al seguito, ci hanno tempestati per giorni sul dover attribuire la fresca batosta grillina alla errata comunicazione da parte di Grillo, troppo aggressiva e insolente, tale da far "spaventare" l'elettore.

A leggere queste analisi, viene da sorridere. Ma come, l'aggressività, l'offesa e finanche la cialtroneria erano, sino al giorno prima, gli elementi scatenanti il consenso e ora, d'improvviso, diventano il tallone d'Achille di Grillo, incapace di comunicare agli elettori? A chi scrive sorge un dubbio, che questi giornalisti, ben lungi dal voler e, forse, saper analizzare ciò che gira loro intorno, siano solo passive casse di risonanza della "cupola" grillina, buoni per far propaganda e, tanto per rendersi credibili, lieti di sottoporsi ogni tanto a qualche attacco delle linee amiche, così, giusto per far credere. Eppure sono tutte persone d'indiscussa professionalità.

Altro eclatante esempio di comunicazione messo in atto da Grillo in persona riguarda la faccenda dei presunti dei brogli elettorali. Ecco dunque dispiegarsi su tutti i blog le legioni grilline pronte ad aggredire a loro modo chiunque si sia permesso di sbeffeggiare simili sciocchezze. Ebbene, dopo una ventina di giorni e nonostante qualcuna delle firme di cui sopra tentasse di cavalcare una simile fandonia, seppur con estrema prudenza, ecco arrivare la dichiarazione di Grillo, anche stavolta di persona, per cui il voto europeo legittima Renzi in pieno. Ci si sarebbe dovuta attendere una sollevazione di tutti quei talebani grillini che hanno perso fatica e, forse, anche salute a motivare quanto avesse ragione il loro "condottiero" a paventare brogli. E invece, ops... tutti sputtanati e zittiti. Niente più brogli, ma addirittura la "legittimazione" dell'avversario.

Un futuro trattato di sociologia applicata non potrà fare a meno di citare questi esempi di manipolazione degli apparati, diretti, indiretti e "spontanei", analizzando le implicanze di psicologia sociale ad uso e consumo di nuovi "condottieri". Tra i vecchi condottieri sconfitti da sottoporre ad analisi, uno risponde al nome di Casaleggio, dirigente d'azienda dalle dubbie capacità, visti i "buchi" lasciati dalle sue gestioni in varie aziende e ora anche nell'azienda M5S in termini di consenso. Viene da chiedersi, preso atto dei risultati elettorali: non è che la bozza del nuovo manuale di sociologia applicata e psicologia sociale sia già stata stesa e Renzi l'abbia letta in anteprima? Mah!

 

Foto: Wikimedia

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