La UE corre ai ripari: la paura è riuscita dove il buon senso ha fallito
Ciò dovrebbe essere stato recepito da almeno un paio d’anni ma così non è stato poiché i particolarismi e l’amata sovranità nazionale, a cui gli stati membri sono ancora troppo affezionati, hanno impedito alla UE di completare la sua vera unificazione, ovvero economica, militare e politica.
Ma non tutti i mali vengono per nuocere e lo spavento, davvero da batticuore, di un attacco su più fronti della finanza USA ai danni della UE e dell’euro, è servito da stimolo a fare diversi passi avanti sull’unificazione economica, reale in questo caso, dell’Unione.
A regole più ferree dovranno sottendere gli Stati membri. Maggiore attenzione verrà prestata alla capacità di riassorbire il debito pubblico e le manovre finanziarie saranno vaiate dalla UE prima dell’approvazione.
La paura del tracollo, anche se improbabile poiché gli attacchi portati dalle società di rating e dalle banche d’affari USA sono basati unicamente sul clamore mediatico e sul discredito, ha spinto la UE a rafforzarsi. Gli Stati membri dovranno cedere parte della propria sovranità in cambio del bene comune.
Solo una vecchia Europa unita potrà competere con i giganti di oggi e soprattutto con quelli di domani.
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