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La Spezia: riammessi gli ottanta romeni nei Cantieri San Marco

Gli ottanta lavoratori romeni tra saldatori e carpentieri, affittati dalla Metacon ai Cantieri San Marco di Spezia, scesi in sciopero stamattina sono senza stipendio da Maggio. 
 
La Metacon è una società che affitta manodopera ad altre aziende che ne hanno bisogno per far fronte ad esigenze straordinarie: è stato così che un po’ di tempo fa è stata interpellata dai cantieri San Marco di La Spezia che desideravano avere ottanta tra carpentieri e saldatori al fine di consegnare in tempo ai clienti le varie commesse. La Metacom ha immediatamente inviato ai cantieri spezzini gli ottanta operai richiesti, reclutati in Romania. “In Italia si paga bene, il lavoro è certo, nessuno ti sfrutta” hanno pensato questi ultimi prima di abbandonare il paese danubiano per venire a lavorare qui da noi. Mai speranza fu peggio riposta: dal mese di Maggio gli ottanta, trattati come veri e propri schiavi, non percepiscono uno stipendio pieno, a giugno fu loro corrisposta il 70% della paga mensile, poi più niente.


La proprietà dei Cantieri San Marco giura invece che in tutti questi mesi, per l’affitto dalla Metacon della manodopera romena, ha corrisposto il dovuto. Gli operai infatti lavorano per i Cantieri San Marco ma il salario lo percepiscono dalla società che li ha ingaggiati, cioè la Metacon, previo ristoro a quest’ultima da parte della ditta che si avvantaggia della loro opera. Ier l’altro, ormai disperati, gli ottanta romeni sono scesi in sciopero ma ieri mattina per ripicca i Cantieri San Marco hanno loro comunicato di non voler più avvalersi delle loro prestazioni e li hanno lasciati fuori dai cancelli. Immediatamente gli ottanta hanno organizzato un sit- in di protesta: “A noi non è concesso scioperare per ottenere il giusto in quanto non siamo italiani. Per voi noi romeni dobbiamo essere considerati solamente al livello di bestie e schiavi” queste le loro parole proferite nei momenti di maggior rabbia. I sindacati spezzini, a partire dalla rappresentanza interna del San Marco, hanno immediatamente solidarizzato con loro e stamattina Moreno Amici, della Cisl ed Omero Maranca insieme ad Ulderico Carra, per la Cgil, sono riusciti a spuntarla di fronte alla proprietà dei cantieri. I fratelli Davide e Gabriele Calderan, proprietari del San Marco, infatti hanno assicurato il loro interessamento affinché agli ottanta entro Martedì siano pagate tutte le spettanze arretrate da parte di Metacon. Onde, entro venerdì prossimo, invece non venisse corrisposto nulla ai romeni la proprietà dei San Marco sarebbe disposta a versare gli stipendi arretrati di tasca propria per poi rivalersi sulla Metacon. A questo punto gli ottanta lavoratori romeni dovrebbero rientrare al lavoro in cantiere. In un comunicato congiunto le federazioni spezzine di Rifondazione Comunista e del PdCI per bocca dei rispettivi segretari provinciali Chiara Bramanti e Pierluigi Sommovigo sottolineano come “ ..la situazione critica degli ottanta lavoratori romeni è simile a quella di migliaia di altri in tutt’Italia che continuano a pagare in prima persona una crisi voluta e creata dalla classe imprenditoriale…” e denunciano l’esistenza di un disegno socialmente regressivo ed autoritario in buona parte ascrivibile alle scelte liberiste e populiste del Governo Berlusconi. 

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