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La Sicurezza ai tempi della Violenza

Quando il pericolo maggiore è chi ci protegge

E' un particolare che salta all'occhio quando si sfila a una manifestazione: passi accanto, davanti, dall'altra parte della piazza rispetto alla polizia, e senti subito quel fremito da "vi saltiamo alla gola" da parte di chi sta col casco e lo scudo, in divisa.

Ho passato anni, ma che dico... decenni a giustificare l'uso della forza da parte della polizia di stato. C'era sempre un cavillo, una buona motivazione, una giustificazione magari tirata alle cariche, ai lacrimogeni, alle botte; poi ci son finito in mezzo.

Poi ho visto i lacrimogeni, poi ho visto il vicequestore Ricifari far partire le cariche a Brescia contro gente non solo inerme, ma che magari stava uscendo dal negozio, che non c'entrava niente.

A Roma ho visto una caccia al collo gratuita e immotivata, frutto di persone tanto esaltate da parere più dei cowboy che dei poliziotti.

In Val di Susa penso che sia saltato agli occhi di tutti, nonostante i giornali e i tg abbiano mostrato solo i manifestanti violenti, e non ciò che facevano gli eroi dello stato.

Questo comportamento si può facilmente inserire in un contesto malato, tipico di una società fortemente disinteressata alla realtà, alla verità, preferendole l'odio precotto e gli slogan facili, da urlare e gridare, per condannare e punire; ho sentito persone richiedere aerei per sganciare acido sui manifestanti (!!!!), ho parlato con cittadini che chiedevano di metter fine alla tolleranza e di passare alle maniere forti; ho sentito il ministro dell'interno parlare di "assassini" e "violenti".

Poi mi son ricordato di Roma: le stesse identiche parole.

Da parte di chi a una manifestazione non ci andrà mai, perché? Per motivi partitici e basta. Sono a favore delle cariche perché voto X. Non ci son molti altri motivi, no?

Al massimo si tratta di una repressione personale, pregare per l'utilizzo delle armi e dicendo che han bastonati troppo poco degli esseri umani che manifestavano non è di sicuro degno di un Paese civile, no?

Conosco ferventi credenti che richiedono la legge marziale in quelle zone, con la licenza di sparare a vista per i militari.

Poi ho scoperto che il gas CS (orto-clorobenziliden-malononitrile) è stato definitivamente vietato nel 1997 con la convenzione sulle armi chimiche, firmata nel 1993.

Poi mi sono accorto che tutto questo... è successo per difendere un binario del treno. Pensate quel che volete, ma nonostante i 50km, i soldi ecc., si tratta di un binario.

Come al G8, milioni spesi, macelleria messicana, violenze inaudite, una città sfigurata, perché 8 persone facessero una riunione.

E allora ho pensato ai manifestanti pestati a sangue sulle barelle, ai lacrimogeni a grappolo, alla nube bianca che era impossibile oltrepassare, densa, un cumulonembo carico di pioggia acida.

Ho pensato ai poliziotti che sparavano ad altezza uomo, o lanciavano sassi e bossoli di lacrimogeni sui manifestanti dal cavalcavia dell'autostrada, alle tende del presidio bruciate, strappate e riempite di feci umane.

Ho pensato a quando, a Roma, venivano sparati i lacrimogeni quasi raso terra, da sotto le camionette, così da beccare gambe e stomaci, o alle cariche che falciavano studentelli terrorizzati.

Poi il colpo di grazia: a Padova, al Portello, la scorsa settimana cento spacciatori tunisini si sono dati battaglia per ore per la strada, con coltelli e bottiglie rotte, scatenando il terrore nella popolazione. E dopo qualche ora è arrivata una volante, a sirene spiegate, che ha preso i dati di 2 persone. E basta. Se dei cittadini, che pagano le tasse, che quindi pagano pure gli stipendi delle forze dell'ordine, scendono in piazza a manifestare il proprio dissenso, allora si trovano davanti centinaia di poliziotti in assetto antisommossa, con camionette blindate, idranti, lacrimogeni che piovo e manganellate distribuite in maniera generosa e gratuita.

E li mi son chiesto: chi è il vero criminale? Chi lotta per un Paese migliore o lo spacciatore che combatte con armi vere per il controllo della zona di spaccio?

Chi protesta contro Vignali a Parma merita le bastonate, chi si scontra in una via per lo spaccio no?

Perché se vado a una manifestazione devo avere il terrore di chi pago per difendermi, col terrore di finire tra le loro braccia e venire pestato come è successo a Fabiano di Berardino da Bologna, mentre un criminale vero può sentirsi libero ed impunito?

No, questa non è l'Italia che vorrei. Ma neanche un po'.

 

Commenti all'articolo

  • Di paolo (---.---.---.18) 8 luglio 2011 22:43

    Se volevi dire che in questo paese le "forze dell’ordine" sono spesso e volentieri una questione molto seria che attiene alla democrazia , mi trovi perfettamente d’accordo , se volevi denunciare gli eccessi e perfino abusi coercitivi da regime sudamericano , mi trovi d’accordo . Cosi’ come mi trovi d’accordo su strane tolleranze nei confronti della delinquenza comune .Ma quando si manifesta in assetto da guerriglia ,incappucciati e con caschi e mazze , inquadrati militarmente e con predeterminazione , quando si spacca tutto ,compreso le teste dei poliziotti , allora non mi trovi più d’accordo , anzi divento solidale con le forze dell’ordine e , visto che sono un cittadino che paga le tasse , pretendo la massima fermezza e durezza nella repressione .

    Ciò premesso , non conoscendo i fatti che citi , non ho motivo di dubitare che sia successo quello che dici , ma da li’ a generalizzare ..........




  • Di Damiano Mazzotti (---.---.---.237) 9 luglio 2011 08:45
    Damiano Mazzotti

    In Italia manca professionalità in quasi tutti i settori... Le Forze dell’ordine non fanno nessuna differenza... Anche perchè vengono quasi sempre dirette da leccaculo dei politici.. o in altri casi più direttamente da invasati o da emeriti burocrati cretini... Si fa carriera così in Italia... In Svezia accolgono molti più immigrati di noi, ma al primo sgarro fuori dal paese... o in galera...

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