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Com’è una manifestazione a Venezia?

"No Grandi Navi" è un movimento stupendo, che vuole salvaguardare la salute di una città che di problemi ne ha già tantissimi, proteggendola dal passaggio di giganteschi leviatani che, per spremere pochi denari a turisti di massa, attraversano la città facendogli vedere... i tetti!

Venezia è progettata per esser vissuta ad altezza uomo, per essere guardata dal basso delle sue calli, al centro dei suoi campi, non dai ponti di navi alte decine e decine di metri. Eppure il consumismo non risparmia nulla e nessuno, anzi pretende di vendere l'invendibile a scapito di tutto il resto, chissenefrega se le onde di queste balene bianche sgretolano piano piano le fragili fondamenta di una città unica, irripetibile, irreplicabile.

E quindi non solo è necessario protestare, ma civilmente è quasi obbligatorio dire di no a un simile scempio, che nulla apporta alla cultura, alla città e ai cittadini! Ma Venezia non è Roma o Washington o Berlino, a Venezia non è così semplice fare un corteo, soprattutto se protesti contro delle navi!

Quindi? Quindi la protesta si fa in barca! Ti ci cali dentro, speri che quello che la guida sappia il fatto suo, e ti prepari a bagnarti. Te la metti proprio via che ti bagnerai! E poi ti trovi in una barchetta, un guscetto di noce creato per muoversi agilmente tra le strette calli di Venezia, e davanti a te c'è un mostro bianco, spaventoso, altissimo. Tutte queste barchette attorno alla bestia, come dei balenieri attorno al re dei mari! Le onde che muove sono più alte della barca in cui ti trovi, il rollio è spaventoso e lo stomaco vien messo a dura prova, arriva acqua dappertutto (e no, l'acqua di Venezia non è acqua, è qualcosa di agghiacciante) e sei là, impotente: non puoi far altro che urlare slogan, agitare le bandiere e pregare di non cadere in acqua, che non avete idea della profilassi che fanno in ospedale per chi cade nei canali!

Solo che, ancestralmente, i grandi si curan poco dei piccoli, migliaia di tonnellate di ferro non verserebbero una lacrima per qualche chilo di legno e alluminio, quindi bisogna stare attenti a non essere schiacciati!

Ma non potrà mica esser così semplice, vi pare? E' pur sempre un corteo, una manifestazione, una protesta: vorrete mica dirmi che non c'è la Polizia a Venezia! E a Venezia come si muove la Polizia? In barca, che domande! E in acquascooter! E... in elicottero. Gli elicotteri sono un'invenzione spettacolare, comodissima, evolutissima! Avete mai visto un elisoccorso che scende in picchiata verso un punto preciso? Stupendo!

Ma quando sei in una barchetta leggera leggera, un elicottero che s'avvicina troppo è pericoloso, molto pericoloso, troppo pericoloso: lo spostamento d'aria è una sferzata continua che già da sola basterebbe a capovolgere i legni più leggeri, se poi ci si aggiungono le onde, veloci, violente e neanche tanto basse, non puoi che aggrapparti e pregare che non si rovesci tutto.



Ed ecco quindi che tra acquascooter che ti tagliano la strada e si mettono a girarti intorno sgasandoti addosso litri su litri di acqua non proprio di colonia, vedette della polizia che corrono a destra e a manca e ti sfiorano di pochissimo, elicotteri curiosi che s'avvicinano e ti senti volare via e ribaltare, quel mostro bianco enorme che avanza e che è già un miracolo se ti vede. Ecco quindi che manifestare a Venezia non è semplice, non è una passeggiata come a Roma, dove basta avere polpacci resistenti e tanto fiato; certo, a Venezia se sei in acqua non becchi manganellate o lacrimogeni, ma chissà mai che l'arrembaggio non finisca in un "accidentale" speronamento!

Ma un'immagine vale più di mille parole, ed abbiamo anche due punti vista: dal basso dei manifestanti, e dall'alto dei turisti!

 

Canal Grande a Venezia, 16 Settembre 2012: Corteo Marino No Grandi Navi: la vista dal basso
(fonte: GlobaltvProject)

Canal Grande a Venezia, 16 Settembre 2012: Corteo Marino No Grandi Navi: la vista dall'alto
(fonte: AnitaBenner)

Questo articolo è stato pubblicato qui

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.221) 27 settembre 2012 15:23

    Una barchetta di dieci metri che procede alla velocità di otto nodi provoca più danni a Venezia di una grande nave che procede a tre nodi. Interpella te gli esperti fate le dovute prove e comunicate i risultati. Non lo farete mai perché l’emotività, la paura del progresso, della scienza ha contagiato buona parte del popolo italiano. Il risultato è che siamo un Paese immobile, che puzza di cadavere.

    Cesare Zaccaria 
    • Di Paolo Gazzola (---.---.---.248) 27 settembre 2012 15:51
      Paolo Gazzola

      Caro Cesare, ci son un paio di punti oscuri in ciò che dici:
      A- quale sarebbe il "progresso"? Dei turisti che ammirano Venezia dall’alto? A bordo di navi? Quello sarebbe progresso?
      B- Ogni nave sposta dai 100 ai 140 metri cubi di acqua provocando danni irreparabili alle rive storiche della città e scavando il fondale della laguna trasformandola sempre di più in un braccio di mare e mettendo così a rischio tutta la città. Confrontata a un legno come fa una barchetta a far più danni? sulla base di cosa?
      C- Ricordiamo che una anve da crociera sversa un bel pò di inquinanti, e che in un weekend ne passano sette. A spanne è come se passassero 98mila auto l’ora. Wow.

      Sarei curioso di vedere dove sarebbe il progresso in tutto questo, e come una barchetta di dieci metri farebbe a far più danni di un bestione lungo 330metri e alto 70.
      Invito il signor Zaccaria ad assistere dalal Giudecca al passaggio di uno di questi colossi, prima di continuare a sparare boiate simili.

      Così sentira il terreno tremare, il petto vibrare e i vetri per decine e decine di metri tintinnare in maniera spaventosa, quasi a urlare per la sofferenza inutile.

      Ma è tanto facile parlare di progresso da casa

    • Di Cesarezac (---.---.---.26) 27 settembre 2012 18:40
      Cesarezac

      Caro Paolo, sono possessore di patente nautica, navigo da mezzo secolo, e considero Venezia in assoluto la più straordinaria città del mondo. Vivo ad Anzio in provincia di Roma, quindi piuttosto lontano, tuttavia non oltre un mese fa sono stato a Venezia. Le navi, come le barchette, navigano nel mare cioè in un fluido che più fluido non si può. Se una nave per quanto grande procede a velocità ridotta, la massa d’acqua che sposta si disperde senza fare danni, un natante anche piccolo se procede a velocità elevata produce un onda la cui energia si schianta su ogni barriera che non sia troppo lontana. Quanto dico si può misurare con semplicità senza strumenti ultrasofisticati. Basta affidare il compito ad uno studio specializzato che potrà stabilire chi di noi due dice boiate. 

      CESARE ZACCARIA
  • Di Paolo Gazzola (---.---.---.248) 27 settembre 2012 20:55
    Paolo Gazzola

    beh caro cesare, allora un giorno ti invito a farti nuovamente un giro per venezia,
    ad assistere con attenzione al apssaggio queste navi.

    una barca da 10 metri (solitamente sono molto più corte) quanto consuma? quanto inquina? quante sostanze rilascia in acqua?

    a venezia non è possibile fare moltissime cose senza la barca:
    un trasloco, consegnare cibo a negozi e supermercati; polizia, croce rossa e vigili del fuoco corrono in barca perché non c’è altro modo. se abiti al lido o al tronchetto o in una qualsiasi isola DEVI prendere una barca. sia anche solo il vaporetto.

    perché? perché le barche, nell’economia di venezia, sono necessarie, indispensabili alla sua sopravvivenza.

    le grandi navi?
    no.

    da quando è partito il "Grandi Navi", con i suoi inchini a san marco, si son dovute rifare le Zattere due volte. l’ultima tre anni fa, e son già da buttare.

    e son resistite secoli.
    studi sul fondale hanno dimostrato che il solco cresce di anno in anno, anche perché parliamo di un 1600 navi l’anno.

    a chi giova ciò? le spese per la manutenzione della città ricadono sui cittadini, le compagnie non pagano la città per attraversarla, mentre i turisti che ci arrivano fan toccata e fuga, non incrementano le sue entrate, soprattutto a fronte dei danni causati.

    quindi dove starebbe il progresso in tutto ciò?

    città fast food, da veder due secondi ee poi ripartire?

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