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La Rivoluzione di Mattarella

In un gesto e poche parole, il Presidente ha spaziato dalla politica interna alla politica estera, ha criticato in modo pacata ma deciso la politica mediatica, ha dettato l’agenda delle sue priorità del Paese, ha indicato un percorso profondamente nuovo per la nostra politica estera e per quella degli altri Stati nella lotta al terrorismo. E’ questa la rivoluzione di Mattarella.

L'abbiamo visto il nostro Presidente, l’abbiamo osservato, abbiamo incrociato i nostri occhi, nei suoi schivi e riservati. Abbiamo gustato il sapore della normalità, nei toni dimessi della sua presenza, nei modi impacciati, con cui ha tentato di sfuggire alle telecamere.

Il Presidente dice solo due parole, e compie un solo gesto che per lo spessore politico e per i valori espressi, valgono più di mille discorsi. E’ il trionfo della sobrietà,e la disfatta del vaniloquio. Una sobrietà rivendicata e brandita con fermezza. “E’ sufficiente questo”, ha precisato il Presidente

Una rivoluzione in una società abituata al teatro della politica, dove le parole e i tweet si sprecano.

E da tutto ciò è possibile cogliere un primo messaggio politico del presidente: per fare politica bastano due parole, non c’è bisogno di fare l'attore o il commediante. “Un pensiero va soprattutto alle difficoltà, e alle speranze degli italiani". E’ sufficiente questo.

Non si è rivolto al palazzo, ma alla gente, ai suoi problemi di sopravvivenza, che sono prioritari nell’agenda del presidente. In poche parole, c’era tutta la sua preoccupazione per la situazione critica degli italiani con cui vuole stabilire un rapporto diretto. 

E nel ricordo delle speranze degli italiani c’è un invito ad avere fiducia e la promessa del suo impegno.

E dopo la politica interna, la politica estera, con l’indicazione, radicalmente nuova, su ciò che serve per battere il terrore dell’Isis. L’omaggio alle fosse ardeatine è stata l'occasione per richiamare la necessita dell'unità, per far fronte alle minacce del Califfato. Una unità che non è solo tra stati, ma tra popoli e stati.

E’ stato chiaro Mattarella: “L'alleanza tra le nazioni e il popolo seppe battere l'odio nazista, razzista antisemita e totalitario di cui questo luogo è simbolo doloroso. La stessa unità, in Europa e nel mondo, saprà battere chi vuole trascinarci in una nuova stagione di terrore". 

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