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La Procura di Imperia non conferma né smentisce l’avviso di garanzia a Scajola

Si proclama estraneo ai fatti Claudio Scajola, l’ex Ministro alle attività produttive dell’attuale governo Berlusconi, dimessosi dalla carica cinque mesi fa a seguito della nota vicenda della casa romana di Via del Fargutale in zona Colosseo. “Se qualcosa mi può essere addebitato è il fatto che da trent’anni mi batto perché ad Imperia possa essere realizzato il più grande porto turistico del Mediterraneo. Ora quel sogno è diventato realtà ed è una realtà importantissima, volano per l’intero comparto turistico dell’economia ligure” ha dettato stamattina alle Agenzie di stampa l’uomo politico imperiese, già braccio destro di Silvio Berlusconi in Forza Italia, proclamando la sua innocenza rispetto alle indiscrezioni pubblicate sul Corriere della Sera che lo vedrebbero inquisito in un inchiesta penale condotta dalla Procura della Repubblica di Imperia che indagherebbe sull’affidamento, senza l’indizione di alcuna gara d’appalto, dei lavori per la costruzione del nuovo mega approdo diportistico cittadino all’imprenditore romano Francesco Bellavista Caltagirone. “Una questione paradossale, un vero e proprio tiro al bersaglio di cui io sono vittima” ha aggiunto, commentando l’indiscrezione, Claudio Scajola.

Il Procuratore capo della Repubblica facente-funzione del capoluogo dell’estremo ponente ligure, il dottor Alessandro Bogliolo, non ha ne confermato né smentito l’indiscrezione ma non è un mistero che da qualche giorno si rifiuti di parlare con la stampa ed anzi abbia completamente blindato la Procura, onestamente oggi con l’organico ridotto all’osso. Con Bogliolo è infatti presente solamente un altro Sostituto Procuratore, la dottoressa Di Lazzaro. Il nuovo lussuoso Porto Turistico di Imperia è stato costruito da una società mista pubblica-privata partecipata per un terzo dal Comune di Imperia, per un altro terzo dall’Acquamarina, società romana controllata dall’Acquamarcia di Caltagirone, e per le rimanenti quote da una cordata di imprenditori locali guidata da quel Pietro Isnardi suocero del nipote dell’ex ministro, cioè quel Marco Scajola oggi consigliere regionale d’opposizione ma ai tempi dell’affidamento dei lavori Vice-sindaco di Imperia. Il Comune di Imperia dunque nello stesso momento si trova a svolgere la parte di controllore dell’opera e di controllato. La costituzione della società mista fu l’escamotage che permise di non procedere con una normale gara d’appalto. L’opera al momento della consegna doveva costare circa trenta milioni di Euro, oggi i suoi costi sono valutati in centoquarantasei milioni di Euro.

La Procura imperiese vuole scoprire il perché i costi siano lievitati di ben cinque volte rispetto alla stima originaria e ieri ha fatto perquisire dalla Polizia postale e dalla Guardia di Finanza gli uffici imperiesi dell’Acquamarina e quelli dell’Acquamarcia a Roma. L’inchiesta partita dall’accertamento di un abuso edilizio, un capannone per il rimessaggio degli yacht, per la quale l’allora Sostituto Procuratore Paola Marrali chiese l’archiviazione e che, grazie all’opposizione del Gip di Imperia Domenico Vassallo, oggi è nelle mani del dottor Bogliolo, sta ricevendo, dunque, un nuovo impulso. I suoi sviluppi saranno clamorosi? E’ ancora troppo presto per dirlo. Intanto ad Imperia i fedelissimi di Scajola notano che dietro a questa nuova campagna diffamatoria contro il loro nume tutelare potrebbe esserci chi, come il Ministro dell’Economia Giulio Tremonti che tra l’altro è ben sistemato negli ambienti di Via Solferino, trama per la morte politica dell’ex Ministro imperiese. Non è un mistero a Roma, negli ambienti politici, il fatto che silenziosamente il ministro Tremonti, magari con l’appoggio della Lega Nord e del Pd, cerchi di scavare la fossa al governo Berlusconi e desideri succedergli alla guida di un governo tecnico. Il Cavalliere di Arcore di ciò si è reso conto e, per parare il colpo, aveva meditato di richiamare Scajola alla guida del Pdl affinchè lo trasformasse finalmente in quel partito liberaldemocratico di massa che in Italia mai c’è stato. Ora l’inchiesta imperiese potrebbe mandare tutto a carte quarantotto. Alle volte la storia politica di una Nazione passa anche attraverso una piccola Procura di provincia.

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