• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Attualità > Cronaca > La Francia vuole cacciare WikiLeaks. Assange, intanto, risponde ai lettori (...)

La Francia vuole cacciare WikiLeaks. Assange, intanto, risponde ai lettori del Guardian

Non c’è pace per l’uomo più ricercato al mondo (attualmente forse anche più di Osama Bin Laden), ovvero Julian Assange, il volto di Wikileaks. Ricercato dall’Interpol che ha spiccato un red notice per catturarlo a causa dell’accusa di stupro che lo coinvolge in Svezia.

Dopo essere stato abbandonato da Amazon che ha ritenuto non più opportuno ospitare la piattaforma Wikileaks sui propri server a causa di “varie parti del contratto violate” come quella per cui “l'utente dichiara e garantisce di possedere, o controllare tutti i diritti sui contenuti” o che “l'uso del contenuto (...) non causerà danni a persone o entità” (e non per pressione politica come aveva pensato il mondo intero e aveva confermato il senatore statunitense Lieberman, né per l’enorme quantità di attacchi Ddos dai quali si sono “difesi con successo”), questi sono da ieri ospitati in Francia, sui server OVH. Sì proprio la Francia che in questi giorni è stata una delle nazioni più chiacchierate a causa dei cable di Wiki.
 
Tanti i documenti da parte dell’ambasciata parigina, che dipingevano Sarkozy, talvolta pragmatico, brillante, non proprio diplomatico, charmant, altre volte invece, di cattivo carattere, comico, permaloso e con impulsi autoritari, ma sempre filo americano anzi probabilmente il presidente francese più filoamericano della storia.
 
Insomma la Francia è uno dei paesi maggiormente coinvolto nei leaks divulgati in questi giorni (e che saranno pubblicati in quelli a venire) e l’idea di ospitare il sito che questi leaks ha portato a conoscenza il mondo intero, proprio non va giù al Governo. Per questo motivo il Ministro dell’Industria, dell’Energia e delle Tecnologie Eric Besson ha chiesto lo stop dell’ospitalità di Wikileaks in Francia. "Questa situazione non è accettabile. La Francia non può ospitare dei siti internet che violano così il segreto di relazioni diplomatiche e mettendo in pericolo persone protette dal segreto diplomatico” ha scritto il ministro al vicepresidente del Consiglio Generale dell’Industria, dell’Energia e delle Tecnologie “Non possiamo ospitare siti ritenuti criminali e rifiutati da altri stati a causa dei danni che arrecano ai loro diritti fondamentali”.
 
In un forum coi lettori del Guardian, inoltre, Julian Assange, volto ormai di Wikileaks, ha parlato delle minacce di morte che gli sono state indirizzate: “Le minacce di morte nei nostri confronti sono di dominio pubblico. Ma abbiamo preso le precauzioni adeguate, nel limite, ovviamente, in cui possiamo fronteggiare una superpotenza”. Ha inoltre negato di aver mai messo in pericolo alcuna vita, nei quattro anni di vita del sito: "Non c'è una sola prova credibile (...) che anche solo una persona sia stata ferita a causa della nostra attività", e definito "eroe" il soldato Bradley Manning, nel caso in cui fossero vere le accuse che ci sia lui dietro al rilascio dei loro documenti.
 
Da oggi, inoltre Wikileaks lo si trova al nuovo indirizzo: www.wikileaks.ch

Commenti all'articolo

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares