La Cgil contro la lettera del governo. In piazza i pensionati

“Si tratta di norme a senso unico contro il lavoro e il modello sociale italiano. Misure da incubo più che libro dei sogni. Il sindacato reagirà con la forza necessaria”. Così la Cgil critica i contenuti della lettera presentata da Silvio Berlusconi al vertice di Bruxelles per salvare il paese dalla crisi. “Se l'obiettivo è assumere e non licenziare il governo mandi subito una raccomandata urgente a Bruxelles dicendo che si è sbagliato”, risponde al ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, il segretario confederale, Fulvio Fammoni.
“L'Europa accetta per non far sprofondare le borse e soprattutto per commissariare, non più solo politicamente ma di fatto, il nostro paese. Ecco il risultato di un governo non più credibile per nessuno e dannoso per l'Italia. Come nel paese dei balocchi si scrive che ‘il governo trasformerà le aree di crisi in aree di sviluppo’, siamo al ridicolo”, dice. Nel merito delle proposte Fammoni osserva: “La lettera è chiaramente non un programma di governo ma il futuro manifesto elettorale del partito di Berlusconi, lo sviluppo è inteso solo come libertà di licenziare con una disoccupazione reale ben oltre il 10%; il termine ‘efficienza dell'impresa’ significa libertà di licenziare per ogni evenienza, una specie di istigazione a delinquere verso un sistema produttivo in cui gli ammortizzatori sono a fine corsa; punire ancora i lavoratori pubblici, con un governo che ha già programmato il licenziamento di altri 200.000 precari nei prossimi 3 anni con in più mobilità obbligatoria e cassa integrazione, cioè meno lavoro e ulteriore drastico taglio dei servizi; intervenire sulle pensioni, in particolare contro le donne e il mezzogiorno”.
Ciò di cui non c'è traccia invece, precisa ancora la Cgil, “è la lotta al sommerso o l'introduzione della patrimoniale. È evidente l'unidirezionalità delle scelte che punta a far diminuire la pressione del sistema delle imprese che, pensando in modo avaro di essere al riparo da questi provvedimenti, si scordano cosa detto fino a ieri e danno un giudizio positivo. Il sindacato, nessuno si illuda e mi auguro unitariamente, reagirà con la forza necessaria - conclude Fammoni - per non far varare queste norme ingiuste”. E domani scenderanno in piazza i pensionati della Cgil. “Dedicheremo la manifestazione nazionale dei pensionati e delle pensionate ai giovani di questo paese perchè ancora una volta si trovano davanti ad un governo che non si preoccupa di creare un'occupazione certa e stabile ma a come mettere le aziende nelle condizione di licenziare più facilmente”. Così il segretario generale dello Spi-Cgil Carla Cantone in vista della manifestazione nazionale “Nessun dorma” indetta dal sindacato per oggi dalle ore 10 in piazza del Popolo a Roma che sarà chiusa dal segretario generale della confederazione, Susanna Camusso. “Il governo - ha aggiunto - continua imperterrito a fare il male del paese e ieri ha presentato all'Ue un piano lacrime e sangue che cancella il diritto italiano del lavoro negando il futuro occupazionale e pensionistico dei giovani. È per questo che tanti di loro saranno in piazza fianco a fianco ai pensionati per chiedere al governo di farsi da parte, per consentire al paese di tornare ad un livello di civiltà, di uguaglianza e di giustizia”. “A chi, anche in queste ore, vorrebbe contrapporre giovani e anziani - ha concluso Cantone - risponderemo quindi con una piazza piena di uomini e di donne di tutte le generazioni e provenienza per chiedere con forza, determinazione e responsabilità un'Italia diversa e migliore”.
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