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La CGIL a favore delle trivellazioni?

Il segretario dei chimici della della Filctem-Cgil, Emilio Miceli, incurante dei gravissimi pericoli che comportano le trivellazioni alla ricerca di gas e petrolio, in un mare chiuso come il Mediterraneo, incurante dei solenni impegni presi dal nostro paese nella Conferenza internazionale di Parigi per ridurre le emissioni da combustibili fossili, non trova altro da dire che ci sarebbe un calo degli occupati e che l’Italia uscirebbe da un settore strategico con migliaia di ingegneri e manodopera specializzata in fuga.

Praticamente il maggior sindacato italiano non si è ancora accorto che i combustibili fossili appartengono al passato, che sono incompatibili con la vita sulla terra, e che bisogna urgentemente passare alle energie rinnovabili con scelte coraggiose che riconvertano in elettrico tutto il nostro fabbisogno energetico, a emissioni zero. La prima cosa da ottenere, a livello politico, per attuare questa rivoluzionaria riconversione è la costituzione di un “Ministero per l’energia”, capace di studiare un progetto nazionale per l’autonomia energetica del nostro paese, da realizzare con manufatti frutto della nostra ricerca, fabbricati da industrie italiane, installati da ditte italiane, proteggendo con dazi questo settore per creare una forte occupazione interna.

La strategia da adottare è quella di individuare tre principali interventi da fare:

  • il primo è quello di rendere autosufficiente energeticamente ogni casa singola, ogni capannone industriale e artigianale, ogni fattoria agricola, con pannelli fotovoltaici di ultima generazione, e ciò si può far partire subito, togliendo di mezzo ogni intralcio burocratico, tagliando le tasse e garantendo una rateizzazione di dieci anni;
  • per dare energia elettrica alle città, anche per il riscaldamento e la cucina, ci vogliono grandi centrali, tipo quelle a concentrazione inventate da Rubbia e già funzionanti in Spagna, integrabili con centrali eoliche e fotovoltaico tradizionale;
  • per l’autotrazione il discorso cambia e solo la ricerca può stabilire se è più fattibile ed economico l’idrogeno oppure spingere su batterie a litio caricate con il solare;
  • Un’altra iniziativa, capace di ridurre di molto i gas serra, è togliere buona parte del traffico pesante sulle due più grandi arterie stradali che portano dal Nord al Sud e viceversa, l’autostrada del Sole e l’Adriatica, sfruttando “l’autostrada del mare”, con navi innovative e veloci, capaci di portare centinaia di TIR ognuna, in partenza quotidiana da Palermo e Brindisi, risalendo Tirreno e Adriatico fino a Genova e Trieste, con la possibilità di arrivare a Marsiglia se il mercato lo chiedesse.

Il futuro è questo, basta lavorarci sopra, non ci sono impedimenti tecnici, anzi le tecnologie rinnovabili sono sempre più sofisticate, rendono di più e costano meno. Bisogna “solo” sconfiggere le lobby del petrolio e del gas e la pigrizia mentale, ma l’attuale sistema è veramente insostenibile. I sindacalisti ed i politici aggrappati alle poltrone della conservazione, dell’ignoranza, della sottovalutazione dei cambiamenti climatici, devono essere combattuti come i peggiori nemici, ma soprattutto sostituiti da una nuova classe dirigente che fa della riconversione energetica un programma per assicurare un futuro alle nuove generazioni. 

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