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 Home page > Tribuna Libera > L’opinione pubblica ai tempi dei social network

L’opinione pubblica ai tempi dei social network

"La democrazia quando, per sete di libertà e per l’inettitudine dei suoi capi, precipita nella corruzione e nella paralisi. Allora la gente si separa da coloro cui fa colpa di averla condotta a tanto disastro e si prepara a rinnegarla prima coi sarcasmi, poi con la violenza, che della tirannide è pronuba e levatrice. Così muore la democrazia: per abuso di se stessa. 
E prima che nel sangue, nel ridicolo." 
(Platone)

Parole, tuttora moderne per descrivere la pericolosità della democrazia. Una forma di governo che si basa sulla sovranità popolare, in cui si spera, che il popolo sia pronto e preparato a dare un proprio giudizio, concreto e razionale. Ormai il mondo è in continua mutazione, come le politiche che lo gestiscono, sempre più complesse.

Ho trovato molto interessante, una copertina della puntata del 23 di Matrix, in cui venivano elencate le parole di alcuni dei documenti più importanti della nostra storia: "Padre nostro - 66 parole, dieci comandamenti 179 parole, Discorso di Gettysburg 286 parole, regolamento europeo sul commercio dei CAVOLI 29.611 parole".

Come fa un comune cittadino, impegnato 6 giorni su 7 nel proprio lavoro a comprendere questi documenti moderni ? (Bhe a essere sincero, come fanno gli stessi politici a comprenderli? Visto che ci sono stati molti casi d'ignoranza totale da parte loro). Ormai, dobbiamo affidarci a una ricerca propria, basata soprattuto sulle informazioni che possiamo ricavare su internet o sui giornali, ma rimane sicuramente una pratica lunga e faticosa. Infatti, stiamo vivendo una età in cui l'opinione pubblica si fonda sulle menzogne che troviamo sui social, quelle menzogne proveniente da finti politici, che strumentalizzano i problemi fomentando le masse in modo vergognoso.

Questa è una vera e propria emergenza, perché le persone continuano a tralasciare sempre di più la ricerca e la verifica delle informazioni ottenute, per fondare i propri ideali sulle notizie provenienti dal politico che riesce, in modo disumano, a incitare la popolazione all'odio, perdendo completamente il valore della fratellanza.

Infatti, penso, che stanno attuando un nuovo metodo per il lavaggio del cervello, vedendo personalmente alcuni uomini e alcune donne, che parlano, ripetendo in modo perfetto ciò che ha scritto o detto qualche politico. Tutto questo, porta a una involuzione del genere umano, torniamo a essere incatenati nella caverna di Platone. 

 Createvi una vostra idea, leggendo, analizzando, studiando, ma non sprecate questo grande potere che abbiamo, il voto.
"Così muore la democrazia: per abuso di se stessa. E prima che nel sangue, nel ridicolo."

 

MITO DELLA CAVERNA

Platone immagina gli uomini chiusi in una caverna, gambe e collo incatenati, impossibilitati a volgere lo sguardo indietro, dove arde un fuoco. Tra la luce del fuoco e gli uomini incatenati vi è una strada rialzata e un muricciolo, sopra la strada alcuni uomini parlano, portano oggetti, si affaccendano nella vita di tutti i giorni. Gli uomini incatenati non possono conoscere la vera esistenza degli uomini sulla strada poiché ne percepiscono solo l'ombra proiettata dal fuoco sulla parete di fronte e l'eco delle voci, che scambiano per la realtà. Se un uomo incatenato potesse finalmente liberarsi dalle catene potrebbe volgere lo sguardo e vedere finalmente il fuoco, venendo così a conoscenza dell'esistenza degli uomini sopra il muricciolo di cui prima intendeva solo le ombre. In un primo momento, l'uomo liberato, verrebbe abbagliato dalla luce, la visione delle cose sotto la luce lo spiazzerebbe in forza dell'abitudine alle ombre maturata durante gli anni, ma avrebbe comunque il dovere di mettere al corrente i compagni incatenati. I compagni, in un primo momento, riderebbero di lui, ma l'uomo liberato non può ormai tornare indietro e concepire il mondo come prima, limitandosi alla sola comprensione delle ombre.

Nel mito della caverna la luce del fuoco rappresenta la conoscenza, gli uomini sul muricciolo le cose come realmente sono (la verità), mentre la loro ombra rappresenta l'interpretazione sensibile delle cose stesse (l'opinione). Gli uomini incatenati rappresentano la condizione naturale di ogni individuo, condannato a percepire l'ombra sensibile (l'opinione) dei concetti universali (la verità), ma Platone insegna come l'amore per la conoscenza (la filosofia stessa) possa portare l'uomo a liberarsi delle gabbie incerte dell'esperienza comune e raggiungere una comprensione reale e autentica del mondo.

Questo articolo è stato pubblicato qui

Commenti all'articolo

  • Di pv21 (---.---.---.139) 24 luglio 2016 19:06

    Ci riguarda > La tragica “faciloneria” con cui si ricorre alle armi per risolvere i conflitti interpersonali. Oppure la malsana “faciloneria” con cui si progettano sanguinosi attentati per occupare i primi spazi di giornali, tv e web.

    Dal terrorismo interetnico e culturale stiamo passando alla più bieca violenza da marciapiede. Un forte degrado del tessuto sociale aggravato da quel rischio di “emulazione” che ha facile presa sui soggetti emotivamente più vulnerabili e/o più giovani.

    Un solo quesito. Come può la rappresentazione della violenza martellarci per ore e per giorni senza lasciare tracce indelebili?

    Il punto. C’è una “falla mediatica” da arginare prima di essere Travolti dalle Informazioni

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