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 Home page > Attualità > Istruzione > L’indignazione e le offese alla Finocchiaro

L’indignazione e le offese alla Finocchiaro

La finocchiaro offesa dai banchi della maggioranza si indigna, ma ci sono anche altre indignazioni forse più cogenti, più penetranti e dolorose.

In molte pagine e sulla rete circola il messaggio dell’indignazione della Senatrice Finocchiaro, capogruppo del PD, che nel corso dell’ultima seduta del Senato durante la discussione della legge Gelmini sulla riforma universitaria (riforma anche questa epocale), innervosita dalle continue interruzioni della Maggioranza, urla "Io non posso continuare ad essere insultata, Presidente. Io mi rifiuto di concludere in questo clima il mio intervento". "Questo non è modo di rispettare un'opposizione responsabile su un argomento così importante. Stiamo parlando dei vostri figli", e conclude sbattendo via il microfono.

Mi chiedo se l'indignazione della Senatrice Finocchiaro, capogruppo del PD, possa essere minimamente paragonabile all'indignazione di quanti dinanzi al computer si aspettavano di passare il Natale guardando l'opposizione alla legge Gelmini portata avanti dalla sinistra finalmente compatta, viva e veemente. Invece, si sono ritrovati nella solita melina. Chissà, forse era importante chiudere i lavori, il cenone, gli amici e i parenti, tutti aspettavano.

Mi chiedo se sia paragonabile l'indignazione della senatrice Finocchiaro a quella di quanti, sulla base di una progettualità della sinistra, hanno perso il lavoro, di quei 60.000 tra insegnati e personale ata che non hanno più lo stipendio perché non hanno più un’occupazione e neanche la speranza di riaverla in futuro, senza che ci sia stata la minima parvenza di opposizione vera, concreta da barricate. L'opposizione avrebbe potuto contare anche sul parere del Consiglio superiore della pubblica istruzione che ha tacciato di illegittimità la riduzione delle ore disposta dal Governo e la conseguente drastica riduzione delle cattedre.

Mi chiedo se l'indignazione della Finocchiaro possa mai essere paragonabile all'indignazione di quei cittadini, di quegli elettori della sinistra, dei suo elettori, che l'hanno vista latitante, indifferente e forse connivente con l'approvazione di una legge che stupra la Costituzione (la Finocchiaro è un magistrato), una legge proposta dalla deputata Siragusa che falsamente pone il problema della salvaguardia della scuola siciliana, che non è mai stata in pericolo e che era (ed è), invece, solo una scusa per salvare la poltrona a 426 insegnanti mantenuti, da un'altra legge incostituzionale, in servizio con la qualifica di dirigente nelle scuole.

Mi chiedo se queste indignazioni siano paragonabili all'indignazione della Finocchiaro espressa contro gli insulti degli arroganti esponenti della maggioranza.

Mi chiedo perché si parli tanto di questa indignazione e si taccia, invece, delle altre.

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