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L’evasione fiscale raggiunge il 17% del Pil

E’ ben noto, purtroppo, che in Italia l’evasione fiscale raggiunge livelli molto elevati. Non è facile però quantificare il valore assunto da questo fenomeno. Sono pertanto interessanti le stime rese note dal presidente dell’Istat Enrico Giovannini. Secondo Giovannini l'evasione fiscale in Italia, nel 2008, è stimata fra il 16,3% e il 17,5% del Pil (fra i 255 e 275 miliardi) anche se manca una stima ufficiale che invece sarebbe necessaria.

Il presidente dell'Istat lo ha sostenuto a Bologna, ad un convegno sulla “Compliance”, ovvero la fedeltà dei contribuenti. Giovannini ha recentemente coordinato anche un gruppo di lavoro sull'evasione, in vista della riforma fiscale. “L'evasione - ha detto - è diminuita in termini percentuali fino al 2007, poi è tornata a crescere, anche se è calata in termini relativi, perché è complessivamente calato il gettito. Si stima che ci sia il 30% di evasione in agricoltura, il 21% nei servizi e il 12% nell'industria, anche se ci sono settori, come il turismo, dove supera il 50%”. Le soluzioni, secondo Giovannini, partono dalla stima precisa del fenomeno, ovvero il calcolo del cosiddetto “tax gap”, cioè la differenza tra quello che dovrebbe essere il gettito e quello che è in realtà.

“Non si può certo dire che i controlli siano pochi - ha aggiunto - è necessario però integrarli e metterli in comune perchè ci sono un po’ di schizofrenie, che sono comunque in via di superamento. Servono, quindi, un rapporto annuale sull'evasione che dia cifre scientificamente corrette, il miglioramento degli studi di settore, il tutoraggio dei grandi contribuenti, il drastico abbassamento del limite per la tracciabilità dei pagamenti e il rafforzamento del contrasto di interessi”. Nel contempo vi sono state alcune dichiarazioni del direttore dell’Agenzia delle Entrate Attilio Befera, secondo il quale l’Agenzia sta raggiungendo risultati positivi nella lotta all’evasione. Infatti, secondo Befera, il fisco ha incassato dall'inizio dell'anno ad oggi 10 miliardi di euro dalla lotta all'evasione e a fine anno il “recupero” arriverà a quota 11 miliardi. “Stiamo continuando il trend positivo già iniziato nel 2009 e continuato nel 2010, ad oggi siamo sopra i 10 miliardi di euro - ha detto Befera – e chiuderemo attorno agli 11 miliardi effettivamente incassati dalla lotta all'evasione. Il numero dei controlli è in crescita, almeno sulle medie e grandi imprese, mentre stiamo cercando di migliorare la qualità e quindi abbiamo diminuito lievemente il numero di controlli sulle persone fisiche”. Saranno anche in crescita le entrate derivanti dalla lotta all’evasione ma non c’è alcun dubbio che esse dovrebbero aumentare molto di più. Infatti se si considera veritiera la stima del presidente dell’Istat secondo il quale l’evasione fiscale raggiungerebbe un valore pari a oltre 250 miliardi di euro, recuperarne 10 miliardi in un anno non è molto, è comunque insufficiente se si intende davvero ridurre considerevolmente, come necessario, il peso percentuale, rispetto al Pil, rappresentato dall’evasione fiscale.

Commenti all'articolo

  • Di Damiano Mazzotti (---.---.---.216) 16 novembre 2011 10:39
    Damiano Mazzotti

    Diamo a Cesare quel che è di Cesare... Magari noi evadiamo molto e lo diciamo e lo misuriamo e lo pubblichiamo, mentre gli negli altri Paesi evadono o eludono, e non dicono niente...

    C’è un professore che ha scritto che inEuropa è praticamente solo l’Italia che pubblica i dati relativi all’evasione... E poi in molti Paesi come il Regno Unito, Olanda, Austria, si possono costituire molte società di comodo...

    E se il nostro Paese ha un livello di pressioni fiscale simile alla Svezia è poi vero che i servizi pubblici sono più simili a quelli africani (trasporti e sanità, ricerca e sviluppo, scuole).

    Per le piccole imprese in molti casi si tratta di legittima difesa. Perchè dovremmo pagare i lavori ferroviari in pianura da 6 a 7 volte di più che in Francia o in Spagna? Chi ci magna?

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