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 Home page > Attualità > Economia > L’euro e la dannazione / benedizione del petrolio

L’euro e la dannazione / benedizione del petrolio


Come vediamo in queste arroventate giornate di un Luglio molto diverso dagli altri, il mondo si stà risvegliando da un profondo sonno durato almeno 25 anni.
Ripartiamo dal boom economico degli anni ’80 che portò il ns paese a far da locomotiva all’economia mondiale insieme ad altri 5/6 grandi nazioni. Il ns paese uscito definitivamente dalle difficoltà del dopoguerra, stava facendo assaporare agli italiani il fragrante gusto del ’benessere’ che da quegli anni si è stabilizzato su livelli molto alti.
A conferma di ciò possiamo riscontrare come in ogni famiglia italiana fino all’ingresso dell’Euro era possibile trovare più di un’auto a famiglia, il 50% delle famiglie aveva una casa di propietà, etc.
L’arrivo dell’Euro ha dato al paese un duro colpo al potere d’acquisto degli Italiani che ha portato come conseguenza l’inflazione a salire più di quanto non avesse previsto l’allora governo Berlusconi.
Da questo momento l’Italia a cominciato a riscoprire ed in alcuni casi ha acuito, almeno nelle categorie a più basso reddito, il sacrificio di tirare avanti fino al 30 del mese.
Da alcuni mesi è soppravvenuto un evento che nessuno si apettava.
Anche i più accorti analisti economici si sono lasciati cogliere impreparati.


L’esponenziale crescita del costo del petrolio ha in pochi mesi bloccato la crescita delle economie occidentali.
Tutto questo si è riflesso sulle tasche di noi occidentali che da uno stato di benessere assoluto assimilato (e non consolidato) nel nostro vivere quotidiano ed accentuato dagli effetti dell’economia globale, ci ritroviamo oggi a dover rivedere tutto ciò e ridimensionarlo verso il basso.
A partire dai fabbisogni di base come la casa, l’auto, la vacanza, nulla è più scontato.
Da ora sappiamo che tutto ci costerà molto di più di quanto fino ad ora è stato.
Probabilmente abbiamo vissuto sovradimensionando le possibilità che l’occidente poteva concedersi.
Ora tutto l’occidente dovra ridimensionarsi nelle aspettative in quanto le risorse sono diminuite.
A dar merito a questo c’è anche la crescita abnorme delle nuove economie (Cina, India, Brasile, etc.) che sta assorbendo risorse all’occidente, e questo non fa che acuire la pesante situazione che sta interessando l’occidente in questo momento.
Questo difficile risveglio deve farci riflettere e farci pensare che probabilmente dovremo adeguare le ns apettative ad un livello più razionale evitando gli sprechi e quanto risulta inutile secondo questa nuova filosofia della post-new economy.

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