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L’eccezionale famiglia Raggi di Terni: no all’odio razziale

La famiglia Raggi di Terni, colpita da una dolore immenso, l’assassinio immotivato del figlio David da parte di un marocchino ubriaco, si è comportata in un modo assolutamente esemplare. E’ diventata un modello da seguire, a livello nazionale.

Per rendersi conto di quanto sia stato encomiabile il comportamento della famiglia Raggi, è sufficiente riportare alcune dichiarazioni del padre di David, Valter, e del fratello, Diego.

Valter Raggi, un operaio in pensione delle Acciaierie, ha infatti detto: “Io non provo rabbia per nessuno. Noi non vogliamo nemmeno guardarlo in faccia (riferendosi all’assassino…). Non lasciamo spazio alla violenza, ancora una volta. Per carità di Dio. Già abbiamo sofferto troppo, non possiamo lasciarci andare a sentimenti di odio verso nessuno”.

Diego, in un’intervista rilasciata a “La Repubblica”, ha fra l’altro, dichiarato: “David non diventi il simbolo della lotta all’immigrato, né la sua morte il principio di una campagna di odio contro gli stranieri… A me gli estremismi non sono mai piaciuti, né da un lato né dall’altro e non voglio che la vicenda di mio fratello venga strumentalizzata, non voglio che mio fratello diventi il simbolo della lotta all’immigrato.

Lui non lo avrebbe mai permesso: faceva persino volontariato al 118. Era una persona buona con tutti, non accetterebbe che la sua morte servisse a far partire una campagna di odio contro gli stranieri… Vorrei che lo Stato ci aiutasse ad avere giustizia, a fare sì che l’uomo che ha ucciso mio fratello senza un motivo paghi, passando il resto della sua vita in galera, che non abbia i domiciliari tra dieci anni. Ecco, questo vorrei. E non perché è straniero, ma perché ha sbagliato…

Non voglio che ora si crocifiggano i marocchini, non sarebbe giusto, perché allora noi dovremmo crocifiggere gli italiani che uccidono le mogli. In casa nostra il razzismo non è mai entrato e non entrerà mai. Se poi quello che ci è successo servisse a capire come prevenire cose del genere, come controllare chi entra nel nostro Paese, allora forse mio fratello non sarebbe morto invano”.

E nel corso dei funerali, Diego ha aggiunto: “Dopo tutto quello che abbiamo fatto oggi e nei giorni scorsi voglio ancora vedere quanto odio razziale è rimasto nei vostri cuori. Non lasciamo spazio alla violenza”.

Purtroppo non tutti hanno seguito gli inviti della famiglia Raggi, Salvini e la Lega, ovviamente.

Ma non ci si può stupire di questo.

Io spero però che, in futuro, la grande maggioranza degli italiani, compresi gli esponenti politici, raccolgano le raccomandazioni della famiglia Raggi.

 

Foto: Daniel Lobo/Flickr

Questo articolo è stato pubblicato qui

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