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L’apertura al dialogo di Grillo? Una presa in giro nei confronti dei militanti e degli elettori

Su tutti i media sta rimbalzando la dichiarazione del leader del M5S rilasciata in una intervista al Corriere della Sera: "Siamo pronti al dialogo con tutti, anche con il PD, sul reddito di cittadinanza e sulla riforma RAI". 

Le prime valutazioni degli opinion maker nazionali sono state quelle di un vero e proprio cambio di strategia politica da parte di Grillo. In sintesi un diverso approccio sia a livello di rapporti istituzionali che di strategia comunicativa. Sebbene l'apertura al confronto politico per ora si limiti soltanto a due argomenti: riforma RAI e reddito di cittadinanza, molti intravedono in questa apertura un primo passo in direzione di un vero e proprio sblocco dei robotini pentastellati parcheggiati in Parlamento a fare sterile opposizione, cristallizati in attesa del Big bang del sistema e la conseguente conquista del fantomatico risultato plebiscitario in termini di consensi.

Nella dichiarazione di Grillo c'è poi un chiaro incipit ad utilizzare i media della comunicazione come mai prima era consentito pena l espulsione. Dice il Beppe: "Le piazze non funzionano più. Resteremo sotto il palco, staremo a contatto con la gente (...). Può essere che forse abbia sbagliato io". Infine un pieno apprezzamento per il nuovo Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che: "Lui ovviamente deve essere al di sopra delle parti, mi sembra un garante della Costituzione molto preparato, anche se non sta a me giudicare". 

Allora dico subito e a scanso di equivoci che reputo l'intervista di Grillo una emerita presa in giro sia nei confronti dei suoi militanti, da un po' di tempo sempre più sconcertati dalle "stravaganze" e gli stop and go del loro leader, ma anche di tutti i potenziali elettori che, soprattutto se Matteo Renzi dovesse fallire miseramente, avrebbero ancora uno stimolo a rivotare M5S. Ma oltre che una presa in giro da un punto di vista politico la trovo anche di una banalità disarmante. Se questo è il livello intellettuale del leader non ci si può stupire del calo di consensi del M5S.

Partiamo dalla pseudo apertura mediatica

Beppe, bontà sua, con diversi anni di ritardo se parametrati con uno standard medio intellettuale, percepisce che non tutti gli elettori (lui la chiama una "fetta") sono degli internauti che si abbeverano al suo blog come alla fonte battesimale di ogni verità, ma che c'è una massa critica di elettorato (altro che una fetta Beppe) che si inchioda ai TG, si cucca i vari talk show politici oppure, seppure sempre meno, si affida a quella carta stampata che, Il Fatto Quotidiano a parte, non è certamente molto tenera nei confronti del M5s; anche perché e soprattutto questa stampa è gestita da quei poteri politico economici che vedono il M5S come il fumo negli occhi.

Insomma Beppe hai finalmente capito, con un ritardo sorprendente per un esperto di televisione di lungo corso come te, che per quanto Internet sia un mezzo di informazione importante con un ampio margine di potenziale futuro, ad oggi esiste solamente ciò che compare in TV. Insomma se in tv non ci vai sei già fregato in partenza. Quindi l'arroccamento sulla torre del blog e la dannazione dei media come fosse un postribolo di appestati ha depotenziato la capacità comunicativa e di convincimento del M5S.

E veniamo alla apertura al dialogo politico istituzionale

A parte quella con il Presidente Mattarella che non dovrebbe neanche costituire una scelta essendo prima di tutto un dovere e non una facoltà, è significativo già in premessa quel "anche con il PD" che lascia francamente interdetti. Ma come "anche con il PD", soprattutto, per non dire unicamente con il PD caro Beppe! Questo ti piaccia o meno è il tuo vero ed unico interlocutore, smettila di demonizzarlo se vuoi veramente sbloccare i tuoi robotini parcheggiati in Parlamento, perennemente frustrati dall'impotenza, ed arrivare a risultati concreti, sempre ammesso ma non concesso che questo sia il tuo obiettivo primario. Altrimenti è solo melina,fumo negli occhi, chiacchera al vento. Ma con chi vorresti dialogare Beppe con Silvio? Con Alfano, oppure con Salvini? Ti sembrano interlocutori con i quali puoi costruire una convergenza su qualcosa, sia che si tratti di riforma RAI che di reddito di cittadinanza o di quant'altro?

Insomma sembra, caro Beppe che non hai ancora metabolizzato la lezione per avere puntato la linea di tiro del cannone su un avversario con il quale ti scorni puntualmente. E ti scorni non tanto perché Renzino è un furbastro di tre cotte, oppure per quello che dici o per quello che è nel programma del M5S, ma perché è soltanto nell'area PD che dovresti trovare punti di incontro.

Il tentativo di svuotare il partito di Renzi attacando frontalmente il suo elettorato è fallito, prendine atto caro Beppe. Se avevi un minimo di senso della strategia politica, che non fosse pura demagogia, a volte anche pelosa e strampalata, dovevi puntare da subito le tue fiches proprio sul PD e diventarne l'anima critica di indirizzo delle scelte. Capisco il non volere fare una alleanza politica vera e propria, data la premessa che tutti gli altri che non siano pentastellati sono marci, era ed è il mantra del M5S quindi plausibile non interfacciarsi per non contagiarsi, ma gravissimo errore è stato quello di mettere il PD alla gogna.

Insomma il calcolo politico è risultato sbagliato, partendo dal presupposto che Silvio era ormai decotto e quindi morto suicida, che senza di lui anche i compagni di merende della Lega finissero in un cul de sac, e che quindi, partitini velleaitari a parte, l'unico avversario da smantellare fosse il PD. Errore, caro Beppe, anzi errore madornale, perché questo non solo ci ha regalato un Renzi super star ma non ha neppure sepellito definitivamente Silvio Berlusconi, a meno di nuove vicissitudini giudiziarie.

Quindi, caro Beppe, continuo questo ipotetico anche se un po' surreale dialogo diretto tra due coetanei affatto simili, hai toppato miseramente e se hai un briciolo di onestà intellettuale dovresti fare un passo indietro, non di lato ma proprio indietro, nel senso di smammare.

Lascia emergere le qualità, se ci sono, dei tuoi estimatori seguaci che ormai hanno acquisito una cultura politico istituzionale e che sono autonomamente in grado di operare delle scelte senza avere il Casaleggio di turno pronto a bacchettarli. 

Altrimenti il declino del M5S continuerà inesorabile.

 

Foto: Luca/Flickr

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