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“L’Orologio della Torre Antica” di Alfredo Betocchi

È un romanzo fantasy che racconta una storia d’amore. Anzi, di più: storie d’amore, legate indissolubilmente dalla Magia Nera e da una leggenda che, da secoli, alberga nella Torre Antica di Borgo, un paesello nei pressi di Arezzo, nel cuore della verde Toscana.

Il tempo si dilata in due epoche. La fine del tredicesimo ed il ventesimo secolo. La protagonista indiscussa è la torre, dove avvengono strane vicende ed il tempo dell’orologio è rimasto fermo da quando la contessa Isabella aveva saputo della morte del suo sposo, il marchese Ugo Degli Arazzieri, partito in guerra contro l’esercito francese di Napoleone per difendere il territorio.

Isabella sparì e dopo allora, molte stranezze accaddero. Ad esempio, all’interno della torre non c’erano gli ingranaggi dell’orologio e quando, nel lontano 1897, il sindaco decise di ripristinarlo chiamando un artigiano, entrambi morirono senza uno spiegabile perché.

La contessa aveva incontrato la magia nera e ad insegnargliela era stata Elodìa, un tempo angelica ragazza innamorata. Ella giurò amore eterno a Enrico di Torrebruna, il quale troppo presto partì per una crociata. Al suo ritorno, il feudatario Tegrimo I, invidioso del bottino ottenuto, lo fece uccidere. La ragazza, affranta dalla morte del suo amato, sparì. Elodìa incontrò nel bosco la maga Tara, che le fece conoscere il sapore della vendetta e della stregoneria. Le donò sette tavole colme di incantesimi, lasciate da un popolo antico. Ma come spesso accade, l’allieva superò la maestra e così la contessa diventò talmente cattiva da arrivare bramosamente all’Immortalità, la cui formula era svelata nell’ultima tavola. Saggiamente, la maga Tara le aveva celato l’esistenza di un’ottava lastra, quella che avrebbe annullato tutte le stregonerie precedentemente adottate.

La storia si intreccia con un passato più recente, il Novecento.

Mario tornava ogni estate al Borgo in vacanza e voleva scoprire, insieme alla sua fidanzata Chiara, perché l’orologio della torre non avesse mai ripreso a funzionare. Sin da piccoli si divertivano a ficcanasare nelle vicinanze della torre condannata al degrado per via delle lugubri leggende narrate fino ai loro giorni.

Nella biblioteca comunale, trovarono un libro di un professore di storia con tanto di taccuino segreto. Da quel momento, tante furono le avventure per i due, tanto da rischiare la vita.

Alla fine arrivano in soccorso proprio Isabella e Ugo, ormai fantasmi. Già, avete capito bene, fantasmi! Come? Beh, questo lo scoprirete solo se vi cimenterete nella lettura. Nel finale subentra un’altra coppia, e la maga Tara, promotrice iniziale della magia nera, pone fine alla vendetta secolare.

La fantasia di Alfredo Betocchi galoppa parecchio, ma la famosa ottava tavola che fine avrà mai fatto?

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