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L’Italia fuori dai traffici delle merci per colpa degli scartamenti dei binari

Una delle problematiche legate al trasporto ferroviario riguarda il diverso "scartamento" dei binari tra gli Stati.

Leggiamo (sul sito del Ministero dei Trasporti):

Per scartamento ferroviario (in inglese: gauge – in francese: écartement) si intende la distanza intercorrente tra i lembi interni delle due rotaie misurata a 14 mm sotto il piano di rotolamento.
Le rotaie, sempre parallele tra loro, costituiscono il binario. 
La larghezza maggiormente utilizzata è di 1435 millimetri (c.d. scartamento Stephenson), corrispondente a 4 piedi e 8½ pollici, diffusa in quasi tutta Europa. 
Oltre a questo scartamento considerato “normale”, i principali scartamenti utilizzati sono: 
* Spagna e Portogallo: 1668 mm per le linee tradizionali, 1435 mm (standard) per le linee Alta Velocità e Alta Capacità (AV/AC - attualmente però prevalentemente in Spagna); 
* Irlanda: 1602 mm inclusa linea AV/AC; 
* Finlandia: 1524 mm; 
* Russia e repubbliche ex-URSS: 1520 m
* l’Inghilterra invece utilizza diversi tipi di scartamento, incluso lo standard, mentre gli altri sono del tipo “ridotto”, cioè uno scartamento più piccolo rispetto allo standard. 

Ecco un paio di cartine, una ristretta all'Europa e l'altra che coinvolge anche l'Asia

scartamento ferroviario

scartamento ferroviario

In quella Europea noterete, nel territorio spagnolo, una linea azzurra. La Spagna sta tracciando una linea "a scartamento Stephenson" che collega Algesiras, Valencia e Barcellona.

Barcellona poi è stata già collegata alla Francia, per cui le navi potranno sbarcare i containers in Spagna e da lì potranno raggiungere tutta l'Europa via treno (il progetto Gioia Tauro, spostato dall'Italia alla Spagna, insomma!)

In quella Euro-Asiatica vedrete come sia imponente il tratto russo. Il collegamento tra Cina e Germania (ed anche Italia!) è già in essere ma prevede due cambi di scartamento (Cina-Russia e Russia-Polonia). Il nuovo progetto russo è quello di costruire (ci stanno investendo quasi 7 miliardi di euro!) un collegamento che dal confine russo arrivi fino a Vienna, per entrare così, senza "cambio" di scartamento nel cuore dell'Europa Occidentale.

Così vedremo le navi arrivare in Spagna e/o in Olanda ed i treni arrivare dalla Russia fino al cuore "austriaco" dell'Europa. L'Italia sarà così, definitivamente, tagliata fuori dai traffici.

Nonostante la nostra migliore posizione geografica (Gioia Tauro è sicuramente meglio posizionato rispetto ad Algesiras o Barcellona, per le merci che arrivano da Suez! Per non parlare dell'ancora migliore collocazione rispetto a Rotterdam), mancando i collegamenti FERROVIARI per far viaggiare i container da Gioia Tauro al "cuore" dell'Europa, quella meravigliosa opportunità di sviluppo ormai ce la siamo giocata.
Questo articolo è stato pubblicato qui

Commenti all'articolo

  • Di illupodeicieli (---.---.---.198) 14 dicembre 2011 19:01

    Che cosa si potrebbe fare ? C’è qualche possibilità per rimettersi in gioco? Una volta avevamo uno che era amico di Putin ,ma adesso sembra che stia pensando solo ai propri affari, mentre lo zar devi stare in campana per altri motivi. Poi questo governo sembra intenzionato a fare favori solo alle multinazionali e alle banche. Pensa che noi in Sardegna aspettiamo ancora i treni veloci, si fa per dire, ma che possano permetterci di spostarci in tempi ragionevoli; nonchè ,come anche altre zone d’Italia, siamo sempre in attesa del raddoppio dei binari. Il tutto mentre hanno di fatto cancellato il trasporto merci, soppresso i traghetti delle ferrovie, cancellando la tratta da Golfo Aranci a Civitavecchia e dulcis in fundo le due aziende che realizzavano carrozze ferroviarie avevano delle commesse (anche per forniture di vagoni all’Iraq se non ricordo male) ma poi tutto si è fermato (facevano anche manutenzione e allestimenti).

  • Di paolo federici (---.---.---.162) 17 dicembre 2011 12:11
    paolo federici

    ciò che volevo sottolineare con il mio articolo è che gli altri, pur avendo "loro" (spagnoli e russi!) il problema dello scartamento diverso, si stanno dando da fare per superare le difficoltà.

    Noi che invece NON abbiamo il problema dello scartamento, visto che il nostro è lo stesso di quasi tutta l’Europa (Francia e Germania in testa!) siamo capaci di restare indietro.
    Lo stesso dicasi per i porti: noi abbiamo Gioia Tauro che, rispetto a Suez (per le navi che arrivano dall’Estremo Oriente) è certamente molto più vicino che non Rotterdam .. eppure le navi preferiscono andare a sbarcare le loro merci (anche quelle "per l’Italia") in Nord Europa.
    Quindi noi siamo MEGLIO posizionati geograficamente ma riusciamo a farci del male facendoci sorpassare anche in questo campo.
    Perché?
    Per DUE semplici motivi:
    (1) perché le FERROVIE italiane NON funzionano come quelle degli altri Paesi europei (e qui il discorso di fa lungo: il fatto che FIAT abbia dettato legge a lungo ha impedito uno sviluppo dei traffici su rotaie, visto che a FIAT interessava di vendere i camion ...!)
    (2) perché la nostra BUROCRAZIA scoraggia gli stranieri ad utilizzare i porti italiani come varchi di entrata in Europa
    Quindi pur essendo AVVANTAGGIATI geograficamente, ci diamo la zappa sui piedi da soli.
    Ma finché in Italia si continuerà a proteggere il trasporto camionistico (in Italia il 94 per cento delle merci si muovono con i camion. In Germania, ad esempio, solo il 50 per cento!) e non si cercherà di investire su PORTI e FERROVIE, continueremo la nostra avanzata da gamberi.
    Paolo Federici 

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