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L’Europa ancora sotto il fuoco delle agenzie di rating

Il rating della Spagna viene abbassato di due tacche da Moody's dopo che Fitch e Stadard & Poor's avevano avuto la mano più leggera nei giorni scorsi

E ad andare sotto la scure del taglio del rating del proprio debito sovrano stavolta è la Spagna, mentre ad impugnarla quella scure ci si è messa l’agenzia Moody’s che ha declassato il giudizio sulla solvibilità di Madrid di due tacche, passandolo da "Aa2" a "A1", e con out look negativo ovvero con l'indicazione di un possibile ulteriore ribasso a medio termine.

Il ribasso era atteso, anche a seguito delle recenti decisioni di Standard and Poor's e Fitch, che negli ultimi 15 giorni avevano già abbassato il rating della Spagna di un gradino a "AA-".

Ma Moody’s ci è andata giù dura, con il doppio taglio infatti il debito spagnolo perde la qualifica di debito emesso da un emettitore d’eccellenza per passare ad essere considerato un emettitore con una certa solidità ma esposto all’andamento generale dell’economia, il medesimo livello a cui è inquadrato il debito pubblico italiano che ha rating di “A2”.

L'agenzia fa infatti sapere che la "Spagna continua a essere vulnerabile alle tensioni dei mercati", soprattutto alla luce del fatto che la sua crescita economica "al più arriverà all'1% nel 2012" e non all'1,8% previsto precedentemente, e questo "renderà ancora più difficile raggiungere gli ambiziosi obbiettivi di bilancio del paese" che gli uomini di Zapatero si erano fissati, sia con il duro piano di austerity che con il progetto di ricapitalizzazione delle banche. Il declassamento è infatti motivato anche e soprattutto dall'alto livello di indebitamento del settore bancario del Paese iberico. Un livello tale che secondo gli analisti di Moody's espone la Spagna ai venti della crisi nell'eurozona.

E proprio per scongiurare un peggioramento della crisi domenica prossima i leader europei riuniti a Bruxelles potrebbero mettere in agenda, sempre che venga confermato l’accordo tra Berlino e Parigi, un piano che prevede di quintuplicare la capacità finanziaria effettiva del Fondo salva-Stati, portandola così ad oltre 2.000 miliardi di euro.

In attesa di questa decisione l’eurozona resta esposta ai capricci delle agenzie di rating, a questo punto i prossimi paesi nel mirino delle agenzie potrebbero essere il Belgio, che dispone ancora di una prestigiosa “Aa1”, il primo gradino al di sotto del massimo rappresentato dalla tripla A, e la Francia che gode proprio di una tripla A.

Sui mercati intanto gli spread sui titoli di stato dimostravano ieri di aver già assorbito tutte le notizie degli ultimi giorni con i Btp oltre i 380 punti sul Bund,i bonos spagnoli a 335 ed i titoli francesi intorno ai 115.

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