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Jorge Bergoglio: gioia e perplessità sul nuovo Pontefice

Jorge Bergoglio è il nuovo Papa, ma a parte la gioia per una figura di Pontefice che sembra trasudare umiltà, esistono alcuni punti oscuri della sua vita che necessitano di chiarimenti definitivi: tra cui determinati testi pubblicati dal giornalista argentino Verbitsky, che insinuano dubbi sulla caratura morale del Santo Padre, durante il periodo di dittatura vissuto in Argentina.

Grande entusiasmo per Papa Francesco, almeno questa è la sensazione predominante raccolta tra la gente comune. Un Papa umile, che conosce la povertà e la sofferenza umana: probabilmente la persona giusta per rilanciare e rendere più simpatica l'immagine della Santa romana Chiesa. Certo ci si aspettava un Papa nero: per tendere la mano al continente africano e dimostrare al mondo che la figura del Pontefice non è esclusiva dell'uomo bianco; oltre a sfatare definitivamente le profezie di Nostradamus.

Mai più indicata la scelta del nome Francesco: come il Santo d'Assisi che rinunciò alla ricchezza, per dedicare la propria esistenza a opere di carità. Sulla stessa linea sembra essere il nuovo vescovo di Roma, il quale ha subito rinunciato alla lussuosa auto blu e al crocefisso d'oro. Per certi versi, sembrerebbe proprio una svolta per il cattolicesimo: un Papa che non si limita a predicare bene, ma diventa esempio da seguire per tutto il porporato e per i credenti. 

Lascia perplessi l'età avanzata del Pontefice: settantasei anni forse sono troppi, probabilmente non ci sarà abbastanza tempo da completare un percorso di umiltà che restituisca dignità e credibilità alla Chiesa cattolica; dopo gli scandali sulla pedofilia e le critiche, a carico del Vaticano, sui privilegi fiscali goduti su territorio italiano. Inoltre non cambia la posizione della Santa Sede sulle coppie omosessuali; insomma una svolta c'è stata, ma non radicale come ci si aspettava.

In ultima istanza, bisognerebbe far luce sulla posizione del Cardinale Jorge Bergoglio durante il regime totalitario in Argentina: il giornalista Horacio Verbitsky, suo connazionale, lo accusa di collaborazionismo con il regime a discapito di alcuni missionari, che sarebbero stati segnalati da lui medesimo come reazionari; tuttavia mancherebbero prove schiaccianti nei suoi riguardi. Resta quindi un'ombra, che il nuovo Pontefice dovrebbe chiarire repentinamente nel modo più esplicito possibile; al fine di spegnere ogni eventuale dubbio sulla sua integrità.
 

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