• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Attualità > Economia > Italcementi si consolida con l’emissione di 750 milioni di bond

Italcementi si consolida con l’emissione di 750 milioni di bond

Italcementi si consolida con l'emissione di 750 milioni di bond

Oggi: con l’emissione del bond da 750 milioni di euro, Italcementi si sente sicura della propria solidità finanziaria, ha affermato l’AD Carlo Pesenti. "Dopo l’emissione obbligazionaria, abbiamo una struttura patrimoniale molto solida anche sotto il profilo delle scadenze", ha spiegato Pesenti. "Non siamo preoccupati da agenzie di rating o banche".

"Quella dei tagli agli investimenti in infrastrutture è una delle leve che i governi hanno a disposizione per ridurre la spesa pubblica", ha osservato Pesenti. "C’è però un limite a tale leva, se non vogliamo fermare il ciclo virtuoso di crescita".

Ieri: i carabinieri e i finanzieri di Caltanissetta hanno arrestato 14 persone, tra cui esponenti di clan mafiosi siciliani, nonché dipendenti e consulenti della Calcestruzzi Spa di Bergamo, società del gruppo Italcementi, nel nuovo sviluppo di una inchiesta sulle forniture di cemento, partita nel 2006 e che aveva condotto fra l’altro all’amministrazione giudiziaria dell’azienda.

Gli arresti eseguiti fra Sicilia, Lombardia e Abruzzo.

I reati contestati ai boss, secondo il comunicato, sono (erano?) associazione mafiosa e illecita concorrenza con violenza e minaccia, mentre ai dirigenti della calcestruzzi veniva (viene?) contestata l’associazione a delinquere e frode in pubbliche forniture.

La nota comunica che, secondo gli inquirenti, l’azienda bergamasca, attraverso l’appoggio delle cosche - cui cedeva parte dei maggiori profitti realizzati frodando i clienti fornendo calcestruzzo con minori quantitativi di cemento - aveva assunto il monopolio nella fornitura di calcestruzzo in Sicilia.

La Dda di Caltanissetta aveva emesso un avviso di garanzia nel luglio 2006, seguito da un’ordinanza del gip di Caltanissetta che aveva disposto nel gennaio 2008 il sequestro preventivo di tutti i beni della Calcestruzzi Spa, il cui valore complessivo era di circa 600 milioni di euro, e l’arresto dell’allora amministratore delegato Mario Colombini con le ipotesi di reato di truffa, frode in pubbliche forniture e intestazione fittizia di beni.

Secondo gli inquirenti, i quattro della Calcestruzzi Spa sono due consulenti esterni — Giancarlo Bianchi e Gianni Cavallini — e due dipendenti - Elvis Alessandro Trotta, amministratore del sistema informatico della Calcestruzzi Spa, e Carlo Angelo Bossi, responsabile del controllo di gestione dell’azienda.

Le indagini, condotte da carabinieri e finanzieri sotto la direzione della Dda nissena, hanno portato anche al sequestro di sette aziende siciliane operanti nel settore del movimento della terra, per un importo complessivo stimato di 5,5 milioni di euro.

Il Gruppo Italcementi, con una capacità produttiva di oltre 70 milioni di tonnellate di cemento annue, è il quinto produttore di cemento a livello mondiale. Il salto di classe, per il gruppo, avviene nel 1992 grazie all’acquisizione di Ciments Francais, il fatturato di colpo, passa dai 775 milioni ai due miliardi e mezzo, fino ad arrivare a cinque nel 2009. Un fatturato che continua a crescere nonostante gli arresti e i fermi giudiziari. Nel luglio 2006, in seguito all’arresto di tre presunti affiliati alla cosca mafiosa di Riesi (Caltanissetta), la Calcestruzzi veniva accusata di associazione mafiosa e falso in bilancio. Dalla Sicilia, le indagini risalirono la Penisola. Nel luglio 2007 il tribunale di Reggio Calabria bloccava gli impianti della Italcementi e la sua rete di vendita in Calabria per sospette infiltrazioni mafiose.

«Di fronte alla ’ndrangheta la Italcementi avrebbe messo da parte ogni regola - scrissero gli inquirenti - sopportando maggiori costi, assumendo rischi e finendo con agevolare l’espansione economica della cosca Mazzagatti nel campo della commercializzazione del cemento».

Italcementi, fra le prime dieci società industriali italiane, è quotata alla Borsa Italiana e inserita nell’indice S&P/MIB. Le società di Italcementi Group integrano l’esperienza, il know-how e le culture di 22 paesi in 4 continenti del mondo, attraverso un dispositivo industriale di 63 cementerie, 13 centri di macinazione, 5 terminali, 614 centrali di calcestruzzo e 125 cave di inerti.

Nel 2008 la Guardia di Finanza disponeva i sigilli al cantiere della nuova ala dell’ospedale Sant’Elia di Caltanissetta e di una galleria dell’autostrada Palermo-Messina nell’ambito delle indagini della Direzione distrettuale antimafia di Caltanissetta sulla società Calcestruzzi spa. Secondo il procuratore Renato Di Natale, si trattava di sequestri probatori per verificare la stabilità degli impianti e l’eventuale presenza di cemento non conforme alle norme visto che l’inchiesta aveva evidenziato alcuni brogli sulla certificazione del materiale.

Agli inizi del 2008 il gruppo Italcementi rimane coinvolto in un’inchiesta giudiziaria che ha portato la magistratura di Caltanissetta al sequestro preventivo della controllata Calcestruzzi spa. Nel gennaio 2008 Mario Colombini, amministratore delegato della Calcestruzzi, veniva arrestato per truffa, inadempimento di contratti di pubbliche forniture e intestazione fittizia di beni con l’aggravante di avere agevolato l’attività della mafia. A fine febbraio venivano concessi gli arresti domiciliari dal Tribunale del riesame poiché venivano meno l’aggravante di aver favorito la mafia e l’intestazione fittizia di beni (oltre al dissequestro dell’intero capitale sociale dell’azienda). L’inchiesta ha successivamente portato la Direzione distrettuale antimafia di Caltanissetta, ad indagare l’amministratore delegato di Italcementi, Carlo Pesenti per concorso in riciclaggio, impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita, aggravati dall’avere avvantaggiato la mafia.

In una successiva indagine (2010), Carabinieri e Guardia di Finanza di Caltanissetta hanno arrestato 14 persone per associazione a delinquere e frode in pubbliche forniture, e sequestrato 7 aziende controllate. Secondo la ricostruzione dell’accusa la Calcestruzzi spa, da oltre due anni sotto amministrazione giudiziaria, aveva assunto il monopolio nella fornitura in Sicilia del materiale che conteneva minori quantità di cemento. Con l’appoggio della mafia, cui cedeva parte dei maggiori profitti, l’azienda bergamasca avrebbe assunto il monopolio nella fornitura di calcestruzzo in Sicilia.

Il gruppo Italcementi:

  • Société Internationale Italcementi France S.a.s. (Parigi) - 99.9%; questa società controlla circa il 77% di Ciments Français S.A., società quotata su Euronext (VIV)

  • Calcestruzzi spa (Bergamo) - 100%

  • Société Internationale Italcementi S.A. (Lussemburgo) - 100%

  • BravoSolution spa (Bergamo) - 80,57%; società con filiali anche in Spagna, Francia e UK

  • C.T.G. Spa (Bergamo) - 100%; il 50% è detenuto indirettamente tramite Ciments Francais S.A.

  • Calcementi Jonici srl (Siderno) - 100%

  • Axim Italia srl (Bergamo) - 100%

  • Domiki Beton S.A. (Iraklion, GR) - 100%

  • Gruppo Italsfusi S.r.l. (Savignano) - 100%

  • Shqiperia Cement Company Shpk (Tirana) - 100%

  • SICIL.FIN. S.r.l. (Bergamo) - 99,50%

  • Silos Granari della Sicilia S.r.l. (Bergamo) - 100%

  • Speedybeton spa (Pomezia) - 70%

  • Betomar S.A. (Casablanca, MAR) - 99.99%

  • Beton.Ata LLP (Almaty, KAZ) - 100%

  • Gruppo Unibeton (Francia) - 100%

    Tramite Ciments Français controlla:

  • Afyon Cimento Sanayi Tas (Instanbul) - 78%

  • Asia Cement Public Co., Ltd (Bangkok) - 40%; la società controlla il 40% di Asia Cement Products Co., Ltd (Bangkok)

  • Compagnie des Ciments Belges S.A. (Tournai, B) - 99,99%

  • Compagnie Financière des Ciments S.A. (Tournai, B) - 99,99%

  • Compagnie Financière et de Participations S.A. (Puteaux, F) - 99,99%

  • Compagnie Financière des Ciments S.A. (Instanbul) - 78%

  • Gruppo Essroc (USA) - 100%

  • GSM S.A. (Guerville, F) - 99,99%

  • Arena S.A. (Guerville, F) - 99,99%

     

  • 60,262% Italmobiliare Spa

  • 2,142% Italcementi Spa (azioni proprie)

    Fonte: dati consob al 07/01/2008

    colle

 

Carlo Pesenti è consigliere delegato di Italcementi dal 2004, oltre che vicepresidente di Ciments Francais, e consigliere d’amministrazione di Mediobanca, Unicredit e Rcs MediaGroup.

Carlo Pesenti è anche consigliere di Italmobiliare dove come presidente figura suo fratello Giampiero Pesenti.

La Italmobiliare si occupa di edilizia, banche, editoria, finanza e immobili.

 

Edilizia:

58,8% di Italcementi

  • 100% di Sirap Gema

  • 11,68% di Cartiere Burgo

Finanza:

  • 12,91% di Mittel

  • 2.82% di Intek

  • 16,67% di Compagnia Fiduciaria Nazionale S.p.A.

  • 14,28% di Fin. Priv. S.r.l.

  • 100% di Fincomind A.G. (Zurigo)

  • 100% di Franco Tosi S.r.l.

  • 100% di Société de Participation Financière Italmobiliare S.A. (Lussemburgo)

  • 100% di Italmobiliare International B.V. (Olanda)

  • 100% di Italmobiliare International Finance Ltd. (Irlanda)

Banche:

  • 2,63% di Mediobanca

  • Unicredit

  • UBI Banca

  • 3.03% di Banca Leonardo

  • 100% di Finter Bank Zürich

  • 99,91% di Credit Mobilier de Monaco

Editoria:

  • 7,51% di Rcs MediaGroup

  • Poligrafici Editoriale

  • Sesaab

  • 33% di Società Editrice Siciliana

Immobiliare:

  • 100% di Punta Ala Promozione e Sviluppo Immobiliare S.r.l.

    • 36,5% di Immobiliare Golf Punta Ala S.p.A.

  • 100% di Azienda Vendite Acquisti A.VA. S.r.l.

  • 100% di Populonia Italica S.r.l.

Azionariato:

  • 50,11% Efiparind B.V., la finanziaria olandese della famiglia Pesenti, tramite:

    • Prevital spa

    • Cemital spa

    • Finanziaria Aureliana spa

    • Efiparind BV & C.IE SCPA

    • Italmobiliare (azioni proprie)

  • 10,04% Serfis S.p.A.

  • 8,14% Mediobanca

( Dati Consob 2008 )

 

La famiglia Pesenti, fu proprietaria anche della Lancia (tra il 1956 ed il 1969), del quotidiano La Notte, e della Franco Tosi Meccanica.

Negli anni ’70 possedevano l’Istituto Bancario Italiano e la RAS. I Pesenti furono azionisti ed alleati di Mediobanca dalla privatizzazione del 1988, oltre che tra i principali azionisti privati del Credito Italiano e di Rcs MediaGroup. Con gli Agnelli, i Pirelli e gli Orlando furono tra i membri del cosiddetto “salotto buono” di Gemina, creata da Mediobanca come alleanza di gruppi industriali e finanziari legati da partecipazioni incrociate e patti di sindacato.

Inoltre la famiglia Pesenti si scontrò con Michele Sindona, che cercò di scalare la Italmobiliare, controllante della Italcementi, e con gli Agnelli, anch’essi autori di un tentativo di scalata nel 1979.

Giampiero Pesenti è consigliere delegato di Italcementi dal 2004, oltre che vicepresidente di Ciments Francais, e consigliere d’amministrazione di Mediobanca, Unicredit e Rcs MediaGroup.

La solita storia, loro decidono in quali affari investire, quali appalti vincere, quali amici far lavorare, tanto, a coprirli ci sono le loro banche. L’emissione di Bond, chi l’ha emessa? Con quale garanzia? Con quale tasso? E chi vigila? La Consob? E che dire di quello strano assetto strategico che vede la Compagnia delle Opere assidua frequentatrice della Italcementi, talmente assidua da far assomigliare i rispettivi loghi. Il governo dovrebbe lavorare, una volta per tutte, sul conflitto di interesse, invece di occuparsi del modo migliore per adempiere "la macelleria sociale".

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares