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Isis, Ebola: un’armageddon a disposizione della Jihad

L'Isis minaccia di utilizzare il virus Ebola come arma biologica, in forma di ritorsione contro la coalizione occidentale. Quanto è realistico un simile avvertimento?

Potrebbe essere il virus dell'Ebola l'armageddon in mano ai guerriglieri dell'Isis. Nulla di più semplice per mettere in ginocchio l'Occidente: un centinaio di fanatici pronti a sacrificare la propria esistenza in nome della Jihad. Sarebbe sufficiente infettare i prescelti e inviarli rapidamente nel Vecchio continente e negli Stati Uniti per spargere il ceppo di febbre emorragica. 
 
Stadi, aeroporti, discoteche, metropolitane e grandi centri commerciali sarebbero i luoghi ideali per ottenere il massimo risultato con il minimo sforzo. Gli effetti sanitari, sociali ed economici non sono preventivabili e tutte le armi, nucleari o meno, possedute dalla coalizione occidentale, sarebbero inutili contro un simile attacco biologico. 
 
Sono secoli che Europa e Usa non affrontano un'epidemia su larga scala e le conseguenze sull'opinione pubblica potrebbero essere letali per il proseguimento della guerra al terrorismo; la paura di contrarre il temibile virus sarebbe il miglior deterrente. La minaccia è concreta, oltre ad essere di facile attuazione: l'Occidente non deve sottovalutare questa eventualità, poiché rischierebbe di ritrovarsi impreparato nel gestire l'emergenza.
 

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