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Ipocrisie senza limiti

Renzi finge di non sapere cosa preparano i suoi ministri ai pensionati, e fa un viaggio di propaganda di poche ore in Iraq per sponsorizzare una nuova “impresa umanitaria”. Su queste non si risparmia mai, e per queste ci si addestra, anche facendo volare i Tornado a bassissima quota. A volte cadono.

Pochi hanno fatto i conti su quanto costano questi addestramenti. Anche se il caso ha limitato i danni (immaginate se gli aerei caduti sulle pendici dei Monti della Laga si fossero urtati pochi secondi prima, durante il sorvolo di zone popolatissime di Ascoli Piceno), vale la pena di calcolare quanto hanno sottratto a legittimi bisogni dei cittadini i due aerei bruciati mentre simulavano la guerra (come quelli statunitensi del Cermis). Quante pensioni negate a chi ne aveva diritto si sarebbero potute pagare anche solo con il “normale” consumo quotidiano di carburante? E quanto costerà ai cittadini che pagano le tasse l’indennizzo per le famiglie dei “quattro eroi”, caduti mentre “servivano la Patria”?

Parlo soprattutto di pensioni, perché nelle schermaglie tra ministri e sottosegretari appare chiaro che il prossimo bersaglio saranno queste: si è cominciato a parlare di “pensioni d’oro” ma è risultato che per essere redditizia la rapina deve “abbassare l’asticella” fino ai 2.000 euro, cioè fino a pensioni più o meno corrispondenti a quanto versato in contributi in base alle leggi in vigore. E ai fessi che credono che il governo e i suoi mandanti si fermerebbero qui, va ricordato che le sentenze della Corte Costituzionale sulla necessità di un trattamento uguale per tutti possono essere stravolte facilmente fino a chiedere un “contributo di solidarietà” anche a chi sta al di sotto di quel livello, perfino alle pensioni minime. Come se i pensionati, come i lavoratori dipendenti, non avessero “già dato”, dato che sono gli unici contribuenti che anche se volessero non possono evadere il fisco. È incredibile, ma tra le righe delle dichiarazioni di tanti ministri e sottosegretari con passato di burocrati sindacali CGIL o CISL o UIL si lascia capire che l’obiettivo è ridurre tutte le pensioni. Non gli armamenti costosi, inutili e pericolosi per i cittadini.

Esemplare Pierpaolo Baretta, ex dirigente FIM CISL, e deputato PD e sottosegretario al Tesoro con Renzi come con Letta, che sull’Avvenire ha dichiarato che le ipotesi di intervento sulle “pensioni d'oro” gli sembrano solo “premature”. Bisognerà inserirle nel “più globale contesto della riforma del lavoro”. E dopo questa premessa ha aggiunto: “Se a certe pensioni chiederemo poi un contributo quando non riusciamo a trovare i fondi per garantire gli 80 euro ai pensionati da mille euro mensili, non mi pare uno scandalo. Diamoci un equilibrio: vogliamo le riforme, ma non vogliamo che nessuno paghi il conto?" Baretta dà per scontato che chi paga va trovato solo e sempre tra chi ha già pagato… E dà per scontato anche che le mitiche “riforme” di cui il governo si riempie la bocca servano ai cittadini!

Anche da esponenti sindacali apparentemente più indipendenti del governo, come Laura Pennacchi, responsabile del “Forum Economia” della CGIL (l’organo che dovrebbe sfornare le proposte strategiche del maggior sindacato italiano), si arriva alle stesse conclusioni.

Prima di tutto si accetta l’idea di un “contributo di solidarietà”, purché “per tutti”, ma è puro fumo negli occhi: la Pennacchi auspica che raggiunga anche i manager pubblici e privati. Ma che c’entra la “solidarietà”? Basterebbe semplicemente tornare a un’imposta fortemente progressiva sui redditi!. Ma sono più di trent’anni che con la complicità o la benevolenza della ex sinistra le aliquote per i redditi più alti sono state fortemente ridotte. La Pennacchi stessa a suo tempo era stata sottosegretario al Tesoro con Prodi: che faceva? Oggi per giunta nel piano “Sblocca Italia” è previsto un ulteriore sgravio per i palazzinari con appartamenti invenduti: chi li acquista (non come prima casa ma per affittarli!) dovrebbe avere una riduzione di imposta del 20%! Gli sgravi sono sempre per chi ha già tutto.

Ma c’è di peggio: la Pennacchi, come la Camusso e tutto il vertice della CGIL, accetta di mettere in discussione le pensioni calcolate col retributivo, dicendo che “indubbiamente c’è una differenza forte tra chi è andato in pensione col retributivo e chi ci va ora”. Ma non dice che chi è andato in pensione prima della riforma Fornero aveva pagato regolarmente i contributi, secondo le leggi vigenti, a volte aggiungendo anche somme cospicue per il ricalcolo degli anni di servizio militare o di laurea. E non dice che fino a pochi anni fa, l’INPS e l’INPDAP erano assolutamente sane e in attivo, e che erano state messe deliberatamente in crisi accollando loro sia le pensioni dei cosiddetti lavoratori indipendenti, sia la Cassa Integrazione (un “tranquillante sociale” che avrebbe dovuto essere pagato dallo Stato e dai padroni che se ne servivano per ristrutturare). Inutile dire che i bassi contributi dei “lavoratori indipendenti”, si dovevano al fatto che questi, che rappresentano la base sociale privilegiata e coccolata di tutti i governi di ogni colore, pagavano contributi irrisori dato che - a differenza di lavoratori dipendenti e pensionati - potevano evadere il fisco dichiarando redditi ridicolmente inferiori alla realtà.

Nessuno da sinistra, se non timidamente SEL, costretto dalla concorrenza rumorosa del M5S, accenna a ridurre le spese militari e non le pensioni. Ma SEL è ridotto a pochissima cosa dai suoi “errori” (cioè dalla scelta di fondo di una subalternità strategica a un PD sempre più di destra, che lo rende poco credibile anche quando finge di alzare un po’ la voce).

Manca una campagna nel paese per contrastare lo spaventoso martellamento dei grandi mass media che, utilizzando notizie fornite dai servizi di dis/informazione, insistono da settimane sul pericolo per l’Italia rappresentato da vere o presunte “organizzazioni terroristiche”. La gente ignora che sono state fatte crescere in paesi lontani con guerre assurde, con finanziamenti e “assistenza tecnica” di paesi “amici dell’Occidente” come la Turchia, il Pakistan e soprattutto l’Arabia Saudita e i suoi satelliti…

Così si giustificano le spese per nuove avventure insensate. Magari anche utilizzando perfino le dichiarazioni del papa, che con la loro incoerenza e le evidenti contraddizioni comunque rivelano che probabilmente voleva dire qualcosa che ha dovuto mutilare al punto di renderlo incomprensibile e perfino risibile: se si accetta il principio di “fermare” l’aggressore “ingiusto”, come si fa a fermarlo escludendo il ricorso a questo o quel tipo di armamento?

E come si fa a condannare in astratto l’aggressione “ingiusta” senza dire quale sarebbe invece giusta? Quella di Israele nei confronti dei Palestinesi, in atto dal 1948, sarebbe giusta? E come si fa a aspettarsi qualcosa da un intervento dell’ONU, che in tutta la sua esistenza ha chiuso gli occhi rispetto a tutte le violazioni dei diritti e ha avallato ogni sopruso delle grandi potenze?

 

Foto: Palazzo Chigi/Flickr

Questo articolo è stato pubblicato qui

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.161) 24 agosto 2014 12:19

    One-man show >


    RENZI, come già fatto in passato, poteva organizzare un incontro (cena) con imprenditori, operatori finanziari ed altri soggetti “facoltosi”. Così avrebbe facilmente raccolto parecchie migliaia di euro in contributi a favore della lotta alla Sla.

    La notizia avrebbe quindi assunto il carattere di una iniziativa del tutto meritoria.


    Non è andata così.

    Evidentemente non si può resistere al richiamo di una catena costellata da star di ogni tipo che si sfidano a secchiate d’acqua gelata in testa. Questo a prescindere dall’entità dei contributi effettivamente raccolti.

    Non solo.


    “E’ una questione di credibilità e reputazione”, direbbe RENZI. Certe cene si fanno solo per i fondi di una campagna politica. Tutt’altra cosa è riaffermare la percezione collettiva (via web) di un Premier “aperto” ad ogni genere di sfida.

    Forse è Tutta colpa di Carosello se in politica piovono gag e spot …

  • Di (---.---.---.38) 24 agosto 2014 12:20

    Ho fatto un sogno utopico? Il Popolo si destava (finalmente ) e si univa per formare una -SPA- del lavoro
    Non esistevano più padroni chi aveva bisogno di manodopera si doveva rivolgere alla (-SPA-del lavoro)
    Pagando la manodopera di qui abbisognavano ad un prezzo stabilito dalla (SPA del lavoro) 
    Il Tutto adeguando là manodopera al costo (reale) della vita ed ai costi di mercato
    I Cosi detti padroni che hanno sfruttato avidamente per secoli non esistevano più. 
    il Popolo poteva scegliere Diventare padrone di se stesso ho prestatore di manodopera. 
    La differenza del padrone di se stesso? 
    Il padrone di se stesso (Tolte le spese totali documentando il tutto) rimaneva il 20% netto in più.
    La vera UTOPIA? Cosi facendo in un solo colpo avevano fatto sparire tutta la classe Politica serva delle lobby. E le lobby stesse che non potevano più sfruttare il Popolo.

    Annullando di colpo tutti gli sprechi.
    Perché il Popolo aveva solo un pensiero in comune
    Unire le menti per fornire idee produttive con benefici per tutti.

    Chi non accettava? Era libero di andare via portando con sé per carità cristiana solo il 20% dei suoi possedimenti.
    Potrebbe essere un sogno che si avvera? Speriamo di SI. 

    PS Lo Stato per equità dovrebbe considerare che il popolo nella stragrande maggioranza
    percepisce stipendi da fame ma in proporzione rispetto al ricco viene tassato nella stessa misura Per equità ? dovrebbe rivedere le pensioni come?semplice stabilendo un importo x che valga per per tutti ricchi e poveri dovrebbe essere un vitalizio paritario che non tenga conto della diversità dei lavori svolti ne gli anni. Perchè ogni lavoro anche il più umile è
    necessario porto un esempio Se ne gli ospedali non ci fossero gli addetti alle pulizie
    il lavoro dei Medici andrebbe ha schifio VITTORIO
          

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