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Intervista a Valerio Natalizia, Presidente del G.I.F.I. (Gruppo imprese fotovoltaiche italiane)

Con il Presidente del GIFI (Gruppo imprese fotovoltaiche italiane) abbiamo scambiato una serie di valutazioni su alcuni aspetti del 4° conto energia a qualche mese dalla sua entrata in vigore. Una delle preoccupazioni e causa di lamentele già con la prima scadenza del 30 giugno 2011 (e che ha già esaurito il totale incentivabile) è stato il registro dei grandi impianti.

Per evitare speculazioni e per monitorare e limitare i parchi multi megawatt il quarto conto energia ha introdotto il registro grandi impianti; una registrazione che precede la realizzazione dell’impianto a cui segue una graduatoria degli impianti incentivabili. Per ogni periodo sono previste delle soglie e se non si rientra nella graduatoria grandi impianti non si potrà accedere all’incentivo.

Il registro cambia il concetto su cui si erano basate le precedenti versioni del conto energia, cioè nessuna richiesta di incentivo precedente l’installazione ma solo una verifica successiva al completamento dell’impianto per l’assegnazione della tariffa.

Il Registro Grandi Impianti – è finita l’era dei grandi parchi in Italia?

Valerio Natalizia: Non è finita ma l’introduzione del Registro, se da un lato è stato pensato per controllare il numero delle installazioni e quindi la spesa pubblica, dall’altro va a complicare ulteriormente la burocrazia legata alla costruzione delle grandi centrali fotovoltaiche utili alla produzione di grandi quantitativi di energia pulita soprattutto nelle ore di punta.

Gerardo Capilupo: fra l’altro le grosse quantità di energia che gli impianti fotovoltaici stanno cedendo alla rete ed i progetti di grandi parchi in tutta Europa, in USA e Cina, sta un po’ modificando il concetto di fotovoltaico adatto alla produzione di piccole quantità ed in situ. La tecnologia avanza e le centrali solari, con i dovuti limiti e compatibilmente con gli aspetti di tutela paesaggistica, possono dare un contributo rilevante al fabbisogno energetico.

La riduzione dei costi degli impianti sta compensando la riduzione delle tariffe del conto energia; ci sono ancora margini per ulteriori ribassi ?

Valerio Natalizia: Ad oggi il mercato ha risposto bene alle tariffe del 4 Conto Energia ma non dimentichiamo che fino al 31 Agosto scorso tutti gli impianti potevano essere collegati alla rete senza passare attraverso il Registro. Secondo i calcoli di molti esperti i tassi di rendimento (IRR) con le tariffe del 4° Conto Energia sono ancora interessanti ed ulteriori ribassi ai costi degli impianti saranno possibili se e solo se tutta la filiera fotovoltaica, comprese le banche, contribuiranno a questo processo ognuno con le proprie competenze. Non dimentichiamo, inoltre, che da qui all’inizio del gennaio 2012 le tariffe continueranno a scendere in maniera sensibile.

Gerardo Capilupo: Quest’anno la grossa sovraccapacità di moduli ha dato un ulteriore spinta ai costi del fotovoltaico al ribasso; molte aziende stanno svendendo prodotti fermi nei magazzini e sotto costo. Grossi brand internazionali del settore, dopo anni di ricavi e profitti enormi, sono in difficoltà. Con la crescita del mercato USA e sopratutto con i numeri annunciati del Conto Energia cinese l’eccesso di offerta dovrebbe ridimensionarsi e i costi delle componenti dovrebbero perciò stabilizzarsi. Se fino ad un paio di anni fa pensare di comprare moduli attorno ad 1 €/watt era un target lontano oggi è la norma. Ma non dovrebbe andare ancora giù il prezzo; alcuni costi di materie prime sono fra l’altro in crescita e seppure il costo di produzione sta andando giù grazie ad automazione e filiera produttiva integrata il tutto dovrebbe rimanere stabile.

Numeri e confronto tra i numeri del mercato italiano 2010 e quanto fino ad oggi stimato per il 2011?

Valerio Natalizia: I numeri del mercato italiano del 2010 e quelli provvisori del 2011 indicano chiaramente il livello di crescita e sviluppo dell’industria nel nostro paese. I quasi 4 GW del Salva Alcoa rappresentano l’ago della bilancia che ci aiuta a comprendere quelle che sono l’entità della domanda, le potenzialità del mercato e dell’industria stessa. Nonostante i cambiamenti normativi dell’ultimo anno (ben 10 tra Agosto 2010 e Agosto 2011) il 2011 si appresta a diventare l’anno del sorpasso dell’Italia nei confronti della Germania nella leadership di mercato in Europa e nel mondo.

Gerardo Capilupo: Nonostante tutto l’Italia con 4,7 GW previsti a fine 2011 dovrebbe essere la nazione con la maggiore nuova capacità installata, superando la Germania. Secondo E.P.I.A. e GSE avremo circa 12 Gw, con l’Italia si avvia a diventare entro la fine di quest’anno il Paese con il più alto tasso di potenza fotovoltaica installata nel mondo con un numero di impianti che toccherà 300 mila unità. La produzione, tuttavia, arriverà a coprire quest’anno circa il 3% dei consumi elettrici, mentre quella ottenuta in Germania, paese leader in Europa, nel primo semestre di quest’anno è stata del 3,5%. Nel 2012 è preventivabile l’allaccio alla rete nazionale di un’ulteriore potenza di 4 mila Mw, che potrebbe portare al 5,5% dei consumi elettrici nazionali la quota prodotta da energia fotovoltaica.

Gli impianti integrati con caratteristiche innovative ?

Valerio Natalizia: Ad oggi rappresentano un mercato di nicchia ma che, dal mio punto di vista, sono una ottima opportunità per il segmento di mercato residenziale nei mesi a venire quando, per effetto del registro per i grandi impianti, l’attenzione di molti operatori andrà maggiormente verso tipologie di impianti a tetto.

Gerardo Capilupo: Possono essere un segmento cruciale per le piccole aziende di produzione – e quindi per l’industria italiana – rispetto ai colossi con capacità produttive che si avviano verso il GW – per poter lavorare con margini maggiori e poter rimanere sul mercato.

Il premio del 10% per i prodotti Made in EU ha generato dapprima molta confusione; poi finalmente sono arrivati i chiarimenti che hanno comunque consentito alle aziende italiane ed europee, anche assemblatrici, di avere il premio (in linea con la ratio della norma). Sono rimasti fuori i cinesi e le aziende con marchio Europeo prodotti in Cina. E’ partita la corsa alla factory inspection, ma anche i cinesi stanno cercando di fare accordi OEM in Europa per poter usufruire – almeno per parte della produzione – del marchio europeo.

Valerio Natalizia: Sappiamo che una buona parte delle nostre proposte sono state recepite ma dobbiamo anche evidenziare la presenza di alcuni punti di criticità. In particolare, la difficoltà legata al controllo della provenienza della materia prima per i moduli FV extra UE e l’incertezza legata alla transitorietà, stabilita fino al 30 giugno 2012, delle disposizioni.

Gerardo Capilupo: Si tireranno le somme fra qualche mese, una volta che saranno scaduti i termini per le aziende per ottenere i certificati di factory inspection definitivi che attestano il made in EU e con i risultati del GSE sulla conferma dell’accettazione del premio del 10%.

Come procede il mercato europeo? L’Italia nel 2010 era molto interessante anche per i grandi investitori: adesso, con l’incertezza ingenerata dalle vicende normative e con il limite ai grandi impianti, come sono cambiate le cose?

Valerio Natalizia: L’introduzione del Registro ed il ribasso mensile delle tariffe del 4° Conto Energia per l’anno 2011 sono sicuramente due fattori che “allontanano” gli investitori. Il fotovoltaico, anche alla luce del 4° Conto Energia, continua a rimanere un investimento interessante. Le regole del gioco sono evidentemente cambiate per tutti (dall’industria al mondo bancario e degli investitori) e la sfida di tutta la filiera è quella di affrontare gli inevitabili cambiamenti del mercato che ne conseguono ognuno per quanto riguarda le proprie competenze.

Gerardo Capilupo: è chiaro che l’incertezza non giova mai a nessun mercato; gli investitori guardano con sempre maggiore interesse verso nuovi sbocchi, USA soprattutto; ma d’altro canto si è un po’ ridotto quel fastidioso mercato delle autorizzazioni.

La riduzione dei costi del fotovoltaico ci avvicinano alla grid parity? Quali sono le previsioni perché il target sia raggiunto?

Valerio Natalizia: Ritengo che la grid parity sia, piuttosto che un obiettivo, un punto di partenza che permetterà al fotovoltaico di competere ad armi pari sul mercato dell’energia elettrica. L’Italia è candidata ad essere il primo mercato a raggiungere la grid parity: molti esperti ritengono che questo avvenga già a partire dal 2013.

Gerardo Capilupo: Accadrà presto e speriamo serva a stabilizzare il settore; se il grosso della produzione di moduli sarà localizzato nei paesi dell’est, in Italia crescono le imprese che producono dispositivi per l’elettronica di potenza e grid oriented e con la prospettiva obbligata di un aggiornamento della rete di distribuzione nazionale ci saranno ulteriori possibilità per l’industria nazionale.

Una breve riflessione sui servizi bancari e assicurativi al FV.

Valerio Natalizia: L’incertezza normativa (10 cambiamenti normativi tra Agosto 2010 e Agosto 2011) ha sicuramente creato allarme ed insicurezza non solo tra gli operatori industriali ma anche tra gli istituti finanziari che, a fronte di IRR ancora interessanti, sono frenati dallo spauracchio di misure normative aggiuntive.

Gerardo Capilupo: Il settore assicurativo ha ormai un ruolo importante nel settore considerati i volumi di affari ed i rischi da coprire. Le banche, a causa anche delle incertezze sull’accesso alle tariffe incentivanti sta frenando e soprattutto tende ad erogare una volta che le convenzioni con il GSE sono sottoscritte. Questo crea problemi perché con i pagamenti anticipati di gran parte delle componenti degli impianti non è facile gestire l’investimento.

 In cosa è impegnato in questo momento il GIFI?

Valerio Natalizia: A rendere il mercato sostenibile e la normativa stabile. Un altro obiettivo importante è di allargare la base associativa per avere maggior peso durante le negoziazioni con il governo e tutte le istituzioni coinvolte nel settore. Bisogna dialogare maggiormente con tutto il mondo politico continuando a proporre quel tavolo tecnico permanente che consentirebbe di affrontare il tema del piano energetico nazionale includendo il fotovoltaico come fonte primaria.

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