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Intervista a Qiu Xialong

Ho intervistato Qiu Xialong, autore dei "gialli" che hanno come protagonista l'ispettore Chen. Il suo ultimo successo tradotto in italiano è: "Di seta e di sangue" (Marsilio Editori)

 


Leggendo tra le righe dei tuoi libri, traspare la nostalgia della tua casa, in Cina... 
Sì, hai ragione. Questo è il motivo per cui ho continuato ad andarci con regolarità. 

In molti proverbi e aforismi si fa riferimento a Confucio ed in altri a Mao Tse Tung. La religione contro l'ateismo: da che parte ti collochi? 

Il Confucianesimo non è una religione. Si tratta di un sistema etico rivolto al meglio. D'altra parte, Mao stesso ha detto qualcosa a proposito della necessità di avere un dio - riferendosi a se stesso. Così, per rispondere alla tua domanda, io non sto da nessuna delle due parti. 

Sembra che non ti piaccia il nuovo capitalismo cinese, ma sei "scappato" a vivere nel paese più capitalista del mondo. Non rilevi alcun contrasto? 
Le persone chiamano "socialismo con caratteristiche cinesi". Non so quale sia il paese più capitalista del mondo di oggi. Ma l'ispettore Chen è certamente infastidito dal capitalismo gestito solo da una parte politica con il controllo sempre più rigoroso dell'ideologia, che genera anche una corruzione sempre più pesante. 

L'ispettore Chen fa riferimento ad una storia europea (il conte di Montecristo) per spiegare il concetto di vendetta. Perché? Solo per mostrare la sua conoscenza letteraria? O forse perché non esiste analogo esempio nella letteratura cinese? 
Per l'ispettore Chen non è possibile trovare un esempio simile di vendetta nella letteratura cinese. Perché? Non lo so. Però durante la Rivoluzione Culturale, credici o no, la signora Mao parlò del Conte di Monte Cristo come esempio, ed è per questo che la gente coetanea di Chen ha avuto accesso al libro. 

E' difficile giudicare la Cina di oggi, in confronto con il passato: qual è la tua idea, oggi è peggio o meglio? 
Sì, è difficile. Ed è una domanda davvero troppo grande. In poche parole, per qualche aspetto, si sta facendo meglio, per altri, peggio. 



Quando hai lasciato la Cina e perché esattamente? 
Ho lasciato la Cina nel 1988 come borsista della Fondazione Ford. Non avevo intenzione di rimanere negli Stati Uniti. Ma quello che è successo a Pechino l'anno successivo ha reso impossibile per me tornare indietro. Quindi non è giusto dire che io sia "fuggito" negli Stati Uniti. Ma questo è il motivo per cui sono passato a scrivere in inglese. 

Ritornerai in Cina, in futuro? 
Quando potrò scrivere liberamente, come faccio oggi in inglese. 

Tu eri andato a Saint Louis per studiare la vita di Thomas Eliot: anche lui ha lasciato il suo paese per andare a vivere all'estero (era nato americano ma poi è diventato inglese!)! C'è qualche somiglianza tra voi due? 
Io sono un fan di Eliot e ho tradotto le sue poesie in cinese (una mia traduzione sarà presto ristampata in Cina). Sono lusingato che tu mi abbia paragonato a lui. Ci potrebbero essere diversi motivi per la sua scelta di vivere in Inghilterra, ma non credo che ci sia alcuna ragione di ordine politico. Se si vuole trovare una qualche somiglianza, potrebbe essercene una: anche lui era alla ricerca di un modo per aumentare il pubblico della poesia. Così ha iniziato a scrivere per il teatro. 

Credi nel destino (o tutto è solo una "coincidenza")? 
E' troppo semplicistico dire che tutto è solo "una coincidenza". 

Rosso è il colore riportato nella maggior parte dei "titoli" dei tuoi libri (Death of a RED Heroine - When RED Is Black - RED Mandarin Dress - Years of RED Dust): c'è una ragione speciale per questo? 
ROSSO è un parola con connotazione politica in lingua cinese-rivoluzionaria, politicamente corretto. E oggi, alcuni alti funzionari del partito stanno spingendo la gente a cantare "canzone rosse" per ricreare quel clima rivoluzionario della Rivoluzione Culturale.

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