Insieme ai dittatori cade il ministro degli esteri francese
Michèle Alliot-Marie (aka MAM, nella foto), ministro degli esteri, è una forza della politica francese. Se pur è riuscita a non scandalizzare i compatrioti per il sostegno ai dittatori dell'Africa francese sub-sahariana quando era ministro della difesa, è invece caduta da ministro degli esteri per lo smaccato sostegno alle dittature nordafricane ormai travolte. In particolare non è piaciuta l'offerta al presidente tunisino Ben Alì di rinforzi della polizia francese. Una proposta agghiacciante, che insieme alla storia di una vacanza offerta dallo stesso Ben Alì al ministro e al di lei consorte, ha spinto maggioranza ed opposizione a chiederne l'allontanamento e mettere fine a una serie d'incarichi che l'ha vista ministro ininterrottamente dal 2002 a oggi.
Il ministro degli esteri italiano Franco Frattini invece è passato disinvoltamente e senza pagar dazio dal sostegno di Gheddafi al chiedere perentoriamente che lasci il potere. Discorso identico per lo zio egiziano di Ruby e per il Bell'Alì, un amicone sul quale la cricca craxiana riparata all'ombra di Berlusconi ha sempre potuto contare. A fargli da megafono c'è stata appunto Stefania Craxi, degna figlia di cotanto padre, che nella veste ufficiale di sottosegretario agli esteri ha detto che Ben Alì è tanto bravo e tanto onesto.
Il governo italiano manca all'appello anche per la decisione di congelare i conti e le proprietà dei tre dittatori e dei loro entourage, già presa dai paesi meno compromessi e per prima dalla Svizzera, che con Gheddafi aveva conti aperti di recente. Di sicuro non sono venute indicazioni in tal senso dal governo, così come non si è sentita una sola parola a segno nel corso delle recenti rivoluzioni nordafricane. Frattini ha sostenuto tutti i dittatori caduti quando ormai era evidente che fossero finiti, ha avvalorato persino la ridicola ipotesi di un emirato in Libia e pompato la "minaccia" costituita da ondate epocali di profughi. Per non parlare del sostegno offerto, di slancio quanto maldestramente, ai governi provvisori con i quali i regimi hanno tentato di salvare il salvabile in Egitto e Tunisia. Molto peggio di Michèle Alliot-Marie. Bonus round: a conferma che le rivoluzioni arabe dimostrano l'esistenza di un mondo nuovo e diverso, la hit del momento nei paesi arabi, un remix di uno dei recenti deliri di Gheddafi, l'ha realizzata e messa su YouTube un israeliano. Il che non importa a nessuno, solo a quelli che si stupiscono.
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