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Ingiustificata la paura nei confronti dei vaccini

Secondo un rapporto dell’Aifa (agenzia italiana del farmaco) nel 2013 sono stati denunciati 3.727 casi di sospette reazioni avverse a vaccini, molti di più rispetto all’anno precedente, quando le segnalazioni erano state 2.555.

Il motivo sta anche nel miglioramento del sistema di sorveglianza e soprattutto nella paura ingiustificata tra i cittadini che determina segnalazioni improprie.

Di questo rapporto dell’Aifa si riferisce in un articolo pubblicato su quotidianosanita.it. 

Analogamente a quanto riscontrato negli anni precedenti, dal rapporto 2013 emerge che oltre metà delle segnalazioni sono pervenute da operatori sanitari dei distretti o dei centri vaccinali.

Rispetto al 2012 sono diminuite le segnalazioni provenienti da farmacisti, pediatri di libera scelta e medici di medicina generale, mentre sono aumentate quelle degli infermieri e dei pazienti (il numero delle schede inviate dai pazienti sono passate da 23 del 2012 a 163 del 2013).

Ma quali conseguenze hanno portato le reazioni avverse da vaccini segnalate nel 2013?

L’84% riportava reazioni non gravi, mentre le gravi hanno rappresentato il 12%, in una quota pari all’4% la gravità non è stata definita.

Per quanto riguarda l’esito della reazione segnalata, si è verificata la risoluzione completa o il miglioramento in 3.200 casi, la risoluzione con postumi in 16 segnalazioni, la reazione invariata in 88 casi, l’esito non disponibile in 415 casi. L’esito fatale è stato riportato in 8 casi, con età maggiore di 60 anni, dei quali sei ultrasettantacinquenni.

Ma come devono essere interpretati questi dati?

Secondo l’Aifa quello che emerge da rapporto è “da un lato il potenziamento nazionale e internazionale delle attività di controllo e dall’altro la conferma di un quadro rassicurante in termini di sicurezza dei vaccini e la necessità di continuare e sviluppare in forma integrata gli interventi di monitoraggio”. Tuttavia, se la sicurezza dei vaccini appare “stabile e sotto controllo, dall’esperienza acquisita, ma anche da riscontri in letteratura”, emerge che “uno dei principali problemi legati ai vaccini è di tipo comunicativo, spesso frammisto a disinformazione reperibile via web”.

La comunicazione “trasparente e continua” sulla sicurezza dei vaccini, “soprattutto con gli operatori sanitari”, rappresenta dunque – per l’Aifa – “una sfida quotidiana ed è di fondamentale importanza per fornire evidenze nella realtà pratica al fine di dare fiducia nelle vaccinazioni, evitando che timori infondati possano contribuire alla diffusione di malattie anche gravi”.

Credo anche io che sia necessario, relativamente ai vaccini, fornire informazioni precise e approfondite.

E’ senza dubbio il modo migliore affinchè si diffondano fra i cittadini paure ingiustificate e molto pericolose.

 

Foto: Epsos.de/Flickr

Questo articolo è stato pubblicato qui

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