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In Sicilia artigianato, arte e tradizione: l’intreccio della palma nana!

Un materiale interamente realizzato a mano, versatile, resistente al calore, al logorio del tempo e all’uso viene fuori dall’intreccio delle foglie essiccate della palma nana e dà vita a molteplici e variegati oggetti. Oggi l’antica tradizione siciliana dell’intreccio della “curina” si sta perdendo, ma c’è chi continua a mantenere viva la produzione: accade a Scopello, ne parliamo con Andrea Anselmo.

Vedere intrecciare la corda di palma nana è rilassante e coinvolgente, come funziona il procedimento signor Andrea?

Ad agosto ‘tiriamo la curina’, ossia tagliamo le foglie delle palme per poi pulirle e farle essiccare. Adesso è già possibile lavorarle: si fa la treccia e da quella si possono realizzare borse, coffe, sacche, tappeti, scope e tantissimo altro.

E’ un materiale molto resistente?

Ovviamente, dura nel tempo e si presta a molti usi: gli zimmili di curina (grossi contenitori con due manici), ad esempio, venivano posizionati sui muli e usati per il trasporto del materiale anche per grosse e ripide distanze.

Poco fa accennava alle “coffe”, di che si tratta?

Sono dei cesti (prodotti sempre artigianalmente) che venivano utilizzati per dare il foraggio ai cavalli e agli asini. Adesso si possono ancora ammirare sui carretti siciliani o come elementi d’arredamento.

Ricordo una storia sulle coppie in merito alla coffa: sapevo che dare la coffa era dare un rifiuto ad una dichiarazione d’amore.

Eh eh, simbolicamente il termine veniva usato per definire il rifiuto della ragazza all’approccio del ragazzo che la invitava a ballare.

Gli intrecci di curina si trovano ancora nei musei della Riserva Naturale dello Zingaro?

Sì, ma c’è anche chi, come me, ancora li produce, li usa e li vende. Ancora si fanno, occorre tramandare la tradizione..io ho imparato guardando mio padre e mio nonno!

Qual è il costo di uno di questi oggetti?

Beh, ad esempio un tappetino come questo che sto facendo adesso può costare sui cento euro. E’ un prodotto artigianale, fatto interamente a mano che richiede due giorni di lavoro: bisogna fare la corda, poi bisogna cucirla, fare la treccia, il bordino di corda più grossa e intrecciare il tutto. Ci vuole tanto tempo e tantissima passione, il risultato però dà anche tanta soddisfazione.

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Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.214) 29 febbraio 2012 13:05

    Da siciliano, sono convinto che la Sicilia è una meta turistica molto apprezzata non solo per il mare o per le sue bellezze storiche ma anche per le sue tradizioni popolari e per il suo articgianato.
    E non dimentichiamo ci che ci sono anche le vacanze sicilia all’insegna dei prodotti tipici !!
    Sarà anche per questo che Hotel Sicilia piuttosto che b&b e agriturismi (soprattutto questi ultimi) sono aperti sempre e catturano clienti in ogni periodo dell’anno.
    Da siciliano e da artigiano, spero che questa voglia del turista di conoscere l’artigianato e le tradizioni popolari siciliane non finisca mai.

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