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Impressioni in differita con stralci di diretta sul bollettino dittatoriale

Mi sono sintonizzato con una mezzoretta di ritardo, ma in tempo per vedere l’inizio della incoronazione di salvatore d’Italia del Silvio nostrano.

Il copione è il solito, un re seduto in poltrona, un finto giornalista che tra intermezzi e pubblicità fa finta anche di porre domande:

Vespa: Lei sa che ci sono state polemiche per l’ovvio spostamento di Ballarò, che è in atto una mobilitazione a riguardo, che si parla del conflitto riguardo alla proprietà di mediaset?

Berlusconi: Se si riuscisse ad individuare una serie di trasmissioni di attacco all’altra parte politica sulle reti mediaset, allora potrebbe esserci un’accusa in questa direzione. Mediaset fa televisione che tratta tutti allo stesso modo, è una tv commerciale che fa pubblicità.
Affermare in tutti i giornali del mondo di sinistra che in Italia c’è poca libertà di stampa è accusa grave, spirito anti - italiano. I cittadini di buon senso condannano questo atteggiamento, e tutti sapranno giudicare queste persone.

Vespa: Io lavoro alla rai da 40 anni, qualsiasi partito ha avuto influenza su questa rete. Lei ha influenza su questa rete pur essendo proprietario di un’altra rete...

Berlusconi: La distorsione è che la rai, pagata da cittadini, è l’unica televisione pubblica al mondo che attacca una sola parte politica. Attaccava la stessa parte politica anche quando eravamo all’opposizione. Lei mi citi un esempio contrario, io ne posso citare mille. Non guardo più la televisione perchè guardando la rai si vede che berlusconi è diventato il simbolo del amale, ma gli italiani lo sanno, parla il 68%.
Siamo circondati nella politica e nella stampa e nella televisione da troppi farabutti.

(...)

segue una specie di domanda di un non noto giornalista del Corriere della Sera che semplicemente offre lo spunto per fare propaganda di governo.
Mentre, in mezzo a questo manifesto elettorale, il sindaco de L’Aquila, se ne sta ovviamente zitto, come chi è stato invitato a un banchetto di terzi che nemmeno si conoscono.



Berlusconi: Da Repubblica ci si può aspettare il contrario della verità tutti i giorni. Se il presidente del consiglio, andando avanti così, diventerà così bravo da camminare sulle acque, scriveranno che non sa nemmeno nuotare.

Bruno Vespa fa finta di non associarsi, pur confessando di essere vittima abituale del quotidiano, che da oggi, strano ma vero, mi sta simpatico.
Pierlugi Visci direttore del "Quotidiano Bazionale" inizia il suo intervento facendo complimenti a destra e a manca, e riporta il fulcro dell’interesse sul centro della serata: sembra proprio che lei sia un presidente che vuole fare.
Segue un servizio sui rapporti tra Fini e Berlusconi.
Di L’Aquila nessuna parola.

In compenso riesce a definire: "Forza Italia un partito anarchico in cui tutti potevano dire qualsiasi cosa. Io ho portato in politica la novità di rispettare gli impegni. I partiti di prima non dicevano cosa avrebbero fatto o con chi si sarebbero alleati (...) Con me è cambiato tutto. Io ho detto con chi mi sarei alleato, il programma di governo di cui ho sempre mantenuto gli impegni, e terzo ho detto chi sarebbe stato il presidente del consiglio fin dall’inizio."

Ok, mi basta.
Se non altro ne ricavo la certezza che nemmeno oggi, dopo una scossa tellurica dalle mie parti, è cambiato qualcosa. Il nostro re continua il suo cammino.
Non c’è nemmeno bisogno di aspettare il mitico sondaggio ne di Renato Manheimer.

Io continuo a sperare in qualcosa di differente, in un giorno differente, in una Altr@giornata.


Vi rammento che nessuno di voi verrà ucciso o maltrattato per aver esposto il banner di Altr@giornata sul proprio blog, e che nessun lettore verrà condannato a una vacanza al fresco se decide di aderire con una mail, un commento, o anche solo iscrivendosi al gruppo su Facebook.
Al limite, se il 20 settembre non sarete numerosi, apprezzerete la mia furia.
Ma potrete rifarvi anche il 9-10-11 ottobre a Osnago, alla fiera del commercio equo e solidale: TUTTAUNALTRACOSA ;)

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