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Immortal ad vitam e l’idealizzazione di una donna

Immortal ad vitam è un film del 2004 diretto da Enki Bilal, autore dei graphic novel La fiera degli immortali e La donna trappola, graphic novel ai quali il film si ispira. Siamo nel 2095 e New York, dall’aspetto lugubre e fatiscente, è popolata da umani, da umani geneticamente modificati e da mutanti.

C’è una “zona di intrusione” nella città, “zona proibita” nella quale chi entra resta ucciso. Inoltre, c’è una piramide sospesa sopra la città, piramide che contiene dei egizi, tra cui Horus, che ha un corpo umano con una testa di falco.

Un gruppo di mutanti viene arrestato e tra costoro c’è Jill, una donna mutante la quale ha i suoi organi fuori posto e delle scaglie blu sul capo. Jill prende delle pillole per diventare umana e si vede occasionalmente con un suo amico, John. Horus trova un uomo, Nikopol, senza una gamba e lo aiuta rifacendogli l’arto in metallo. Poi il dio si impossessa del corpo dell’uomo per fare sesso con Jill. Infatti, Jill, poco prima, ha conosciuto Nikopol all’interno di un bar.

Nikopol, è stato un prigioniero politico che ha passato gli ultimi trent’anni della sua vita in ibernazione. L’uomo ha dovuto scontare la pena, tra l’altro, per aver denunciato la collusione tra il governatore e la Eugenetics Corporation.

Inoltre ci sono degli uomini che vogliono uccidere Jill: tali uomini, tra cui un senatore, ingaggiano un mutante, che sembra un pesce martello, mutante di colore rosso e dall’aspetto terrificante, mutante che da la caccia a Jill. La prima volta Jill viene salvata da Horus il quale la porta via da un velivolo sul quale era stata portata la donna dopo essere stata catturata da un gruppo di uomini, velivolo dove è presente anche il “mutante rosso”. È Horus a salvare Jill dall’assalto del mutante anche la seconda volta all’interno della zona proibita.

Jill, poi, diventa umana ma dimentica tutto della sua vita precedente e il film finisce con Nikopol e Jill che si conoscono, di nuovo, per la prima volta. Tutto ciò mentre intorno a loro “svolazza” ancora Horus, sotto forma di un rapace di più piccole dimensione rispetto a come si è mostrato fino ad adesso.

Il film mostra un mondo surreale e ultra tecnologico, un mondo da fumetto e da graphic novel, un mondo dove coabitano umani, mutanti e dei. Jill è la donna che è stata scelta per fare sesso con un dio, una donna certamente speciale, una donna oltremodo bella e “niente male”, come dice Nikopol in una scena del film prima di conoscerla.

Nikopol è un rivoluzionario adatto a ricevere nel suo corpo un dio, un personaggio che ha pagato per le sue idee radicali, un personaggio che non sopporta tanto l’intrusione di Horus nel suo corpo, intrusione sia fisica che mentale.

I costumi sono davvero strabilianti in un film che per gran parte è animato grazie a diverse tecniche di “arte digitale”. Sarebbe stato sicuramente molto difficile riprodurre diversi personaggi animati nel mondo reale…Inoltre, sono da ammirare i paesaggi onirici e metafisici allo stesso tempo, paesaggi dove si svolge la storia di un film oltremodo fantascientifico e futuristico.

Jill rappresenta una sorta di “dea sovrumana”, il risultato del processo di idealizzazione di una donna bellissima, una donna con la quale solo un dio è degno di fare sesso. Il personaggio di Jill ci accompagna in un mondo sicuramente poetico trascendentale, un mondo in cui perdersi, un mondo che sembra generato da un sogno ad occhi aperti.

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